Si è appena conclusa, giusto pochi minuti fa, la quinta giornata di Premier League, ad Old Trafford. Nell'ultimo match di giornata, il Manchester United avrebbe dovuto sfidare l'Everton: così è stato, il risultato finale è stato di 4-0. Gol di Valencia in avvio, di Mkhitaryan, Lukaku e Martial (rigore) nel finale: ennesima prova di grande capacità di sofferenza da parte dei Red Devils, che poi hanno saputo reagire e hanno pareggiato il conto anche nella differenza reti rispetto ai cugini del City, riagganciati a 13 punti al primo posto in classifica dopo la loro vittoria per 0-6 sul Watford. Molto più nera la situazione degli sconfitti, che ora stazionano ad una posizione dalla zona retrocessione: una crisi nerissima. Di seguito, la cronaca della gara.

José Mourinho sceglie un 4-2-3-1 all'inizio del match. De Gea in porta, Valencia e Young si muovono da terzini, mentre Jones e Bailly stanno al centro. In mediana Fellaini fa coppia con Matic, mentre dietro ad uno degli ex di giornata, Romelu Lukaku, ci sono Mata, Mkhitaryan e Rashford. La risposta di Koeman è schierata con un 3-4-2-1: Pickford è difeso da Keane, Jagielka e Williams. Cuco Martina tornante destro, dall'altro lato Baines; nel mezzo Gueye e Schneiderlin. Sigurdsson e Davies supportano l'ex più nobile, l'unica punta Rooney, in attacco.

L'avvio è subito complicato per i Toffees, che negli ultimi anni sono stati quasi sempre una squadra tendente a soffrire parecchio l'ansia da big match. In questo caso, dopo solo 4 minuti il destro potentissimo dai 20 metri di Antonio Valencia, dopo un cross respinto quasi al vertice destro dell'area, s'insacca all'incrocio: un episodio che sposta la partita in favore dei padroni di casa e rivoluziona i piani della controparte; nonostante questo, non arrivano altre grosse chances da segnalare prima di un tiro dal limite di Rooney, che però non inquadra il bersaglio. Al 27esimo, però, è una dormita in disimpegno di Schneiderlin, che in orizzontale regala il pallone a Mata, a quasi chiudere il duello: lo spagnolo va direttamente da Lukaku che elude, in area, il pressing di Williams e, col sinistro, prova a insaccare nell'uno-contro-uno con Pickford. Incredibilmente, il tiro termina largo: un errore a cui il belga non ci ha abituati. Nonostante la compagine della Merseyside piano piano prenda un po' di campo, anche nel finale di primo tempo la situazione non varia; il parziale di 1-0 al duplice fischio, forse sta addirittura stretto ai Red Devils.

In avvio di ripresa Wayne Rooney decide di spaventare i suoi vecchi tifosi, dopo il passaggio di Davies che lo aveva liberato in area: un controllo inizialmente così così per l'inglese, che con una scivolata però recupera subito su Bailly ed è pronto a calciare a giro col mancino, ma uno straordinario De Gea col ginocchio gli dice di no. In generale quest'azione è il segnale di un miglioramento della squadra blu, che aveva già chiuso globalmente in crescendo. Poco dopo l'ora di gioco un errore concede anche a Sigurdsson una possibilità molto interessante, ma il portiere avversario ferma il tiro dell'islandese in caduta da distanza molto ravvicinata. Poco dopo, un errore di Pickford regala un calcio di punizione al limite per il sinistro di Juan Mata, che colpisce però il palo dopo una soluzione che aveva brillantemente superato la barriera: il match-point viene fallito ancora una volta.

Il risultato non varia ma un calo atletico, oltre allo spavento per il legno di cui sopra, fa in modo che arrivi il calo degli ospiti. Ad un quarto d'ora dalla fine è Matic a provare a segnare contro il suo avversario preferito, da fuori ad incrociare col mancino, ma la palla sfila fuori (non di molto). La standing ovation per Rooney è un gesto bellissimo del pubblico, ma insieme all'inglese escono dal campo tutti i suoi compagni. Nello stesso minuto arriva il gol del 2-0: altro errore grave in impostazione, di Williams, con Fellaini che rimpalla la sfera, servendo Lukaku; il belga punta la porta, poi scarica per Henrikh Mkhitaryan che, sul centro-sinistra dell'area, apre il piattone e batte Pickford. Slotted-in, ma non è ancora finita, perchè dopo un calcio di punizione in cui il suo tiro era stato respinto, in mischia Romelu Lukaku riesce a zittire i fischi del settore ospiti firmando, col destro, il gol del 3-0. In avvio di recupero, Anthony Martial riuscirà a togliersi anche lui la soddisfazione personale, dopo essersi guadagnato un fallo da rigore per fallo di mano di Keane: spiazzato, in seguito, Pickford dagli 11 metri. E' tutto: finisce 4-0.