Sono bastate una linea difensiva di cinque uomini e tre centrocampisti aggressivi per fermare il Tottenham di Pochettino, che inizia ancora la stagione zoppicando. Le partenze lente non sono una novità per i londinesi, ma fa rumore la statistica secondo cui su tre gare casalinghe in Premier League non è arrivata nemmeno una vittoria. Dopo il pareggio con il Burnley e la sconfitta con il Tottenham, un altro amaro boccone, lo 0-0 con lo Swansea. Wembley campo maledetto, come già si era dimostrato negli anni scorsi. Soltanto due vittorie in tredici gare dalla riapertura dello stadio nel 2007, ed il primo clean sheet è stato conquistato soltanto ieri, ma nella peggior maniera possibile.
La gara giocata dagli Spurs è stata piuttosto piatta ed avara di occasioni rispetto al tasso tecnico di cui è dotata la squadra. Fabianski ha effettuato otto parate, ma nessuna di queste ad elevato tasso di difficoltà, seppur un paio degne di nota. Da conteggiare anche la traversa di Kane da pochi metri, la miglior palla-gol della partita, sciupata malamente. Gli ospiti sono scesi in campo con un 5-3-2 atto a difendersi e ripartire, riuscendo a pungere abbastanza poco e soltanto due volte mettendo in pensiero Lloris, che non si è mai dovuto sporcare i guantoni. Se il contropiede non ha mai funzionato - troppo soli Abraham ed Ayew - meglio è andato il reparto difensivo, che non ha concesso spazi agli avversari, se non in un paio di circostanze fisiologiche. Impossibile arginare per intero l'onda londinese, ma le fiammate non hanno pagato.
I tre centrali hanno limitato bene soprattutto gli inserimenti di Dele Alli, apparso totalmente fuori dal gioco ed in difficoltà nel trovare spazi per inserirsi alle spalle di una difesa bassa ed in grado di chiudersi. La partita era stata preparata probabilmente soprattutto su questo, da parte di Clement. Togliendo il classe 1996 dal campo, gli Spurs hanno perso una soluzione: Son ha provato a colmare il vuoto con alcune progressioni palla al piede, ma il movimento senza palla, essenziale caratteristica del gioco di Poch, è stato pressoché inutile. Sostituirlo con Llorente lasciando in campo Alli è stato quasi deleterio. Ha pagato ancora meno la scelta di lasciare Dembelé in panchina per tutti i novanta minuti per schierare un centrale difensivo in più nello schieramento asimmetrico. Seduto è rimasto anche Davies, ha provato a spostarsi a sinistra Trippier, ma essendo un destro naturale non è mai riuscito a velocizzare il gioco nella ripresa.
Il risultato finale lascia l'amaro in bocca non solo per le scelte di formazione e gli errori diventati rimpianti, ma anche per la classifica. Soltanto 8 punti nelle prime cinque uscite, quattro in meno del Manchester City capolista, potenzialmente anche dallo United, alla pari con il Liverpool e dietro al Chelsea. Due punti persi per strada che a fine campionato potranno avere un peso specifico importante, soprattutto se sommati ai due persi con il Burnley. La maledizione di Wembley continua, in Premier League.