Wembley continua ad essere una chimera per il Tottenham, almeno in Premier League: dopo lo 0-3 sul campo dell'Everton, nella quinta giornata arriva un altro stop interno, dopo quelli contro Burnley e Chelsea. E' lo Swansea a strappare uno 0-0 meritato, rischiando e sapendo soffrire. 5 punti in classifica per i gallesi, mentre va a 8 il Tottenham. Non è bastato Kane, vicino tre volte al gol e con una traversa all'attivo.

Fonte immagine: Twitter @SpursOfficial
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Le scelte – Torna in panchina Aurier per far posto a Trippier, si siede anche Davies, visto che Pochettino torna al 4-2-3-1, scegliendo Sissoko in mezzo al campo con Dier: out Dembelé, anche lui in panchina. Indisponibile Wanyama, rientra Alli dopo la squalifica in Champions League: l’inglese è nei tre dietro a Kane insieme a Eriksen e Son. Panchina per l'ex Llorente. Cambia anche Clement, optando per un 5-3-2 difensivo, con Ayew ed Abraham in avanti e Bony ancora in panchina dal 1’. Si accomodano anche Roque Mesa e Fer, in mezzo al campo vanno Carroll e Clucas con Renato Sanches. Al centro della retroguardia trova spazio van der Hoorn.

Centrocampisti a contenere e difesa in linea che non lascia spazi, questo il piano di Clement, che nei primi minuti funziona e concede agli Spurs soltanto passaggi orizzontali. Il primo tiro in porta è di Kane su punizione dopo 9 minuti, palla che aggira la barriera messa plasticamente in corner da Fabianski in tuffo. L'occasione sembra scuotere i gallesi, che concedono un corridoio a Son su cui mette ancora una pezza il portiere polacco. La sfuriata dura appena due minuti, prima che la squadra di Pochettino torni a sonnecchiare. Al 25' si vede anche lo Swansea in contropiede, con Abraham che si libera di Davinson Sanchez e serve il rimorchio di Carroll, il quale - altro ex di giornata - ostacolato da Sissoko calcia alto. Le ripartenze - spesso assorbite, da ambo le parti - ed i piazzati - da cui nasce poco o nulla - spezzano la monotonia di una gara che gli ospiti riescono a bloccare, sfiorando di nuovo il vantaggio con van der Hoorn. L'ultima parola dei primi 45 minuti ce l'ha Vertonghen, un mancino che Fabianski para senza problemi.

Fonte immagine: Twitter @SpursOfficial
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Nella ripresa Pochettino cambia, riproponendo i tre dietro, aprendo Sissoko a destra e spostando Trippier a sinistra, con Eriksen più basso vicino a Dier. Il nuovo sistema porta maggiori benefici agli Spurs, visto che il ritmo è più alto e la pressione è maggiore: faticano ad uscire i cigni, Son prova ad approfittarne impegnando due volte Fabianski, da fuori e da distanza ravvicinata. L'occasione migliore capita però sul destro di Kane, che servito da Sissoko colpisce una clamorosa traversa da non oltre cinque metri. Funziona a lampi l'attacco di Pochettino, al 65' ne arrivano altri due, di nuovo una linea di fondo di Son che da posizione impossibile trova l'esterno della rete e poi ancora Kane di testa, manona di Fabianski decisiva.

Il tecnico argentino si gioca le carte Aurier e Llorente, ma i londinesi sono chiamati anche a soffrire per qualche minuto con un paio di corner dello Swansea, Lloris non deve sporcarsi i guantoni. Nel finale riprende l'assedio dei londinesi, vicini al vantaggio nel primo dei quattro minuti di recupero con Trippier, botta improvvisa. Non basta, il risultato non si schioda dallo 0-0 fino al triplice fischio finale. La squadra di Clement si conferma forte in trasferta, raccogliendo il quinto punto su cinque lontano dal Liberty Stadium.