Per la terza volta su tre in Premier League, il Manchester City esce dal Vitality Stadium di Bournemouth con tre punti in tasca, ma mai lo aveva fatto in maniera così rocambolesca, con un gol al settimo minuto di recupero, un'espulsione al nono e una serie di rischi su cui è impossibile soprassedere. Il salvatore, così come era accaduto contro l'Everton una settimana fa, è nuovamente Raheem Sterling, ma con una gran dose di buona sorte, visto che sul suo destro sporco in piena area è una deviazione di Surman a gonfiare la rete e beffare le Cherries.
Guardiola si porta a casa tre punti quindi, ma anche tantissimi punti interrogativi riguardo i soliti problemi di tenuta e di creazione di gioco. In tre partite il Manchester City è arrivato a segnare finora soltanto cinque gol, di cui due su errori decisivi degli avversari, uno con una deviazione. Un bottino piuttosto povero per un attacco stellare, che deve sì trovare le distanze giuste nelle varie interpretazioni, ma allo stesso tempo sembra vivere eccessivamente sugli spunti dei singoli, con David Silva ancora in testa al gruppo per fantasia e suggerimenti ai compagni, come accaduto ieri, nella situazione del gol dell'1-1.
La difesa è invece ritornata a quattro per un pomeriggio, dopo le sperimentazioni a tre nelle prime due uscite, apparendo estremamente vulnerabile anche senza Stones, piuttosto disastroso contro l'Everton nello scorso monday night. Kompany ed Otamendi hanno però annaspato contro Defoe e King, giocatori più rapidi e in grado di scambiarsi le posizioni, spesso con il vantaggio dell'uno-contro-uno in campo aperto causato da uscite efficaci palla al piede delle Cherries, in campo con un 3-5-2 un pizzico sorprendente ma tutto sommato efficace.
Il tentativo di 4-3-3 non è in realtà ancora da bocciare del tutto, visto che alla lunga, essendo un modulo molto volubile e trasformabile all'occorrenza in 4-2-3-1 a seconda delle interpretazioni, potrà essere decisamente utile per inserire più giocatori offensivi insieme. Il centrocampo è parso forse un po' troppo leggero - ragion per cui Touré potrebbe fare più comodo di Fernandinho, come nella seconda metà della stagione scorsa - mentre la difesa, a tre o a quattro, va comunque riassestata. Per ora, dopo le prime tre uscite, l'unico aspetto che sembra sorridere a Guardiola è quello dei risultati: sette punti in tre partite, soltanto due in meno dei concittadini Devils e meglio di altre grandi. Per ora va bene così, ma alla lunga, conoscendo la filosofia del tecnico, sarà più difficile che possa accontentarlo.