Risuona alto sulle tribune del Liberty Stadium il coro "Glory glory Man United" e ne hanno ben donde i tifosi dei Red Devils, che ammirano la loro squadra - non bellissima esteticamente, ma estremamente cinica - espugnare lo stadio dello Swansea e portare a casa la seconda vittoria stagionale. Partita più difficile da risolvere di quanto dica il larghissimo punteggio, con Bailly che sblocca a fine primo tempo prima dei gol che arrotondano il punteggio negli ultimi dieci minuti di gara, con Lukaku, Pogba e Martial che incrementano bottino personale e di squadra. Due partite giocate, sei punti, otto gol fatti e nessuno subito: Mourinho può essere contento del suo Manchester United.
Difesa a tre per Clement, che schiera Bartley, Fernandez e Mawson davanti a Fabianski. Ayew e Carroll a sostegno di Abraham davanti. Risponde con una formazione a trazione anteriore Mou, con Pogba accanto a Matic, Mkhitaryan e Mata con Rashford alle spalle del belga Lukaku.
Fase di studio saltata a piè pari in avvio di partita, con lo Swansea che prova a sfruttare la velocità di Ayew, il quale sfiora la traversa a De Gea ampiamente battuto con un tiro cross che illude il Liberty Stadium. Il pericolo scuote il Manchester, che alza il baricentro dell'azione e sfiora il vantaggio per due volte in pochi minuti: prima Lukaku va via in transizione ma di destro calcia a lato, poi è Jones a centrare il montante sugli sviluppi di una punizione di Mata battuta dalla destra. La pressione dei Red Devils non si affievolisce affatto e lo Swansea stenta ad uscire dalla propria trequarti, anche se spalle alla porta riesce a chiudere con diligenza e applicazione tutti gli spazi necessari per sventare le offensive ospiti: Mata e Mkhitaryan si accendono di rado e sono Matic e Pogba a dover rifinire con palloni lenti e prevedibili Lukaku, osservato a vista da un buon Fernandez.
I ritmi della contesa calano drasticamente con il passare dei minuti, condizione che facilita il compito dei padroni di casa e mette a nudo tutte le difficoltà a difesa schierata dello United di alzare i ritmi della contesa e trovare varchi e scambi nello stretto. E' invece sull'asse Abraham - abilissimo col fisico a far salire la squadra - Ayew che lo Swansea riparte in velocità provando a cogliere di sorpresa la difesa di Mou, attenta tuttavia con Bailly e Jones a spegnere sul nascere le occasioni, poche, dei gallesi. Si attende soltanto un guizzo personale, oppure un errore individuale, per sbloccare la gara ed è quest'ultimo, di Mawson di testa all'indietro, a lanciare Rashford verso Fabianski, ma il suo tocco sotto risulta centrale e debole. Non è però l'ultimo sussulto prima della pausa lunga, perché lo United passa a tempo scaduto con Bailly: Pogba riscatta uno scialbo primo tempo svettando tutto solo in area; Fabiansky devia sulla traversa, ma sulla respinta il più lesto è l'ex Villarreal che fa 1-0.
Il vantaggio acquisito non appaga l'animo degli ospiti, che iniziano la ripresa così come avevano terminato la prima frazione, all'attacco. Due angoli, senza particolari pericoli per Fabianski ed un possesso palla sterile utile a legittimare il punteggio, con lo Swansea che per una decina di minuti non vede palla e non esce dalla propria tana, ma non crolla. Con il passare dei minuti i gallesi alzano il baricentro e provano ad incrementare - necessariamente - il ritmo della sfida, lasciandosi alle spalle l'atteggiamento guardingo della prima ora: Abraham gira di testa un cross dalla sinistra di Ayew, ma non trova lo specchio della porta. Il Manchester di contro non si piega, anzi, controlla e gestisce la gara a proprio piacimento, con Jones impeccabile sugli attaccanti di casa e Matic barometro perfetto dell'orchestra mourignana a centrocampo.
Si entra senza particolari sussulti nella mezz'ora conclusiva, con i primi cambi che contribuiscono a spezzare ulteriormente lo spartito della contesa. Clement ridisegna la sua squadra con un più offensivo 4-2-3-1 - dentro anche Routledge - che sbilancia leggermente in avanti la sua truppa. Mou risponde qualche minuto dopo con Martial ed i centimetri di Fellaini, che tuttavia non modellano le intenzioni del tecnico portoghese, ma sono utili a dare fiato ai suoi. Mkhitaryan prova ad iscriversi alla gara con una conclusione dalla distanza, ma il suo destro è fuori misura e non di poco. Lo Swansea ci prova lavorando ai fianchi la difesa ospite, ma i corner che portano Fernandez prima ed Ayew successivamente alla conclusione non vengono finalizzati a dovere.
Chi, invece, con estremo cinismo chiude la sfida in due minuti, è il Manchester United, da grande squadra: Martial mette a soqquadro la difesa di casa, Mkhitaryan con ul lampo dei suoi sottrae la sfera al francese servendo solo, sul secondo palo, Lukaku, che al suo primo tiro nello specchio della porta sale a quota tre in campionato dando la vetta provvisoria della Premier ai suoi Red Devils. Lo Swansea esce definitivamente dalla gara e, dopo nemmeno un minuto crolla al tappeto: palla persa in fase di impostazione, Mkhitaryan ne approfitta per servire nello spazio Pogba il cui lob è delizioso per battere Fabiansky e fare tris. Non è finita, perché Martial ha ancora voglia di mettersi in mostra e firmare la discesa libera che culmina con il destro all'angolino per il secondo poker stagionale.