Buona la prima per il Manchester City, che fatica più del previsto ma riesce a vincere la resistenza del neopromosso Brighton per 0-2, grazie alla rete di Aguero ed all'autogol di Dunk. Buon risultato per i ragazzi di Guardiola, ma Seagulls che escono a testa alta. Andiamo a rivivere il match.

Al nuovissimo AmEx Stadium di Brighton va in scena la prima stagionale in Premier League, dopo 34 anni, del Brighton and Hove Albion: le 18:30 italiane di questo sabato per la sfida al Manchester City di Pep Guardiola.
Seagulls in campo con un classico 4-4-2 che vede partire dalla panchina sia Knockaert che Murray: in campo March e Gross a fare coppia con Hemed. Dall'altra parte, solita formazione super-offensiva del Manchester, coi terzini trasformati in esterni offensivi ed il solo Fernandinho a dare manforte ai tre centrali difensivi.

L’esordio del Brighton in Premier League inizia un po’ in apnea: il City, per l’occasione in rosso, sembra andare il doppio, accerchiando gli avversari in fase di manovra. Comunque, i ragazzi di Hughton mantengono le linee vicine e attutiscono bene il colpo: gli unici brividi arrivano da un destro di Silva dal limite, sparato alto, e da una punizione di De Bruyne facilmente controllata da Mathew Ryan.
Alla metà del primo tempo, però, l’allenatore della neo-promossa è costretto subito a rinunciare, per uno scontro fortuito di gioco, a Isaiah Brown: dentro al suo posto Murphy.
Il City però alza il ritmo: prima un traversone di Silva fa sfiorare l’autogol a Duffy, il quale colpo di testa sfiora il palo. Poco dopo, invece, è Gabriel Jesus a lanciarsi tutto solo verso la porta: sul pallone filtrante il brasiliano arriva per primo ed insacca la palla, ma secondo Oliver (a cui danno ragione i replay) il tocco è arrivato col braccio. Giallo per il numero 33, che deve anche subire le medicazioni del caso per il violentissimo scontro con Ryan, in uscita. Poco dopo la mezz’ora, la sfida si ripropone: Silva dialoga con Aguero che arriva sul fondo e mette dentro un cioccolatino di testa per il compagno di reparto. Palla inchiodata di testa e super-parata di Ryan in controtempo, con Jesus che manca anche il tap-in di mancino sulla ribattuta. La partita si accende in intensità, ma ulteriori occasioni faticano ad arrivare fino al quarantacinquesimo: i tre di recupero non sbloccano la partita, è 0-0 all’intervallo.

Aguero firma, da fuori, il primo squillo della seconda frazione, ma il Brighton dimostra subito di avere armi a disposizione: riversandosi in attacco, i Seagulls sfiorano il gol su due corner, prima con Duffy e poi con Dunk, ma Ederson è bravo a salvarsi in qualche modo dopo aver sbagliato l’uscita. Il City ricomincia l’assedio, ma manca ancora il guizzo decisivo: più volte De Bruyne e Silva provano a cercare il filtrante decisivo, ma la difesa reagisce sempre alla perfezione. Guardiola prova ad aprire la scatola mandando dentro Sané al posto di Danilo, ed il cambio ha subito effetto: De Bruyne scippa un avversario a centorcampo, in tre passaggi si va da Silva e poi da Aguero, che tutto solo, in area, può incrociare col destro a mezz’aria e sbloccare la partita. Tempo di incassare la batosta per i padroni di casa, ed ecco che arriva il colpo del k.o., con l’ennesima azione corale che porta al cross Fernandinho sulla destra: palla a rientrare dal fondo, Dunk salta insieme a Gabriel Jesus e, nel tentativo di anticiparlo, infila di testa il proprio portiere. Da qui in poi la gara è in discesa, l’intensità si abbassa e si procede su ritmi blandi, e tra le altre cose c’è spazio anche per l’esordio di Bernardo Silva, ma la passerella per il triplice fischio è solo da compiere.