L'Arsenal si aggiudica il primo trofeo della stagione di calcio inglese, il Community Shield, battendo ai calci di rigore (un po' particolari, per la verità...) il Chelsea di Antonio Conte. Segnano nei regolamentari Moses e Kolasinac, poi dal dischetto sono fatali ai Blues gli errori di Courtois e di Morata. Loro, come altri, sono tra i protagonisti della nostra analisi del day after: da zero a dieci, ripercorriamo la super-sfida di Wembley.

voto ZERO al rigore di Courtois - Sceglie (o viene scelto, non si saprà mai...) come secondo rigorista. Un rischio enorme e poco calcolato: la sua mancanza di lucidità dal dischetto, con palla in curva, condiziona probabilmente anche la sua prestazione sui due successivi penalty. Emblematica la sua espressione al termine della contesa. Inutile dire che il web non lo ha affatto perdonato...

voto UNO all'entrataccia di Pedro - Un rosso che costa caro. Un contrasto inutile, dritto sul tallone di Elneny: lascia i suoi in dieci ed in affanno per tutti i minuti finali. La gara era nelle mani del Chelsea, che avrebbe anche potuto provare a vincerla. Esce a testa bassa, conscio di aver commesso una enorme ingenuità.

voto DUE alle uscite spericolate di Cech - Non è dato sapere perché, ma il portiere ceco decide di giocare alla Neuer, sempre fuori area: peccato i piedi non siano quelli. Un brivido passa sulla schiena dei tifosi dell'Arsenal ogni qualvolta che il Chelsea può andare in campo aperto. Rischia tantissimo in due circostanze. Molto meglio stare tra i pali, dove rende molto meglio.

voto TRE alla partita di Alvaro Morata - Parte in panchina, forse perché non ritenuto ancora pronto per esordire nel calcio inglese. Al suo ingresso in campo ne combina di tutti i colori: inizia calciando in cielo un pallone molto appetibile, poi tiene in gioco Kolasinac muovendosi in anticipo rispetto alla linea sul gol del pareggio. Infine, dal dischetto calcia largo. Esordio ufficiale da dimenticare alla svelta.

voto QUATTRO ad Antonio Conte - Perde la sua terza "finale" su cinque disputate: due col Chelsea perse con l'Arsenal, una di Coppa Italia con la Juve contro il Napoli. Ha vinto solo due supercoppe con la Juve. A fine partita, poi, risponde piccato sul mercato (dopo il mezzo sfogo, ma pacato, in conferenza stampa) e sull'espulsione comminata a Pedro. "E' la seconda volta che rimaniamo in 10 contro di loro". Sì, ma anche la seconda volta che i suoi calciatori commettono un'enorme ingenuità...

voto CINQUE ai rigori A-B-B-A - Saranno indubbiamente da rivalutare perché una sola partita non è un test probante, ma la nuova formula non sembra impressionare troppo. Sarà anche per la complicità dei Blues, che hanno spianato la strada agli avversari sbagliandone subito due. L'esito è parso scontato dopo le imprecisioni di Courtois e Morata.

voto SEI alla gara nel suo complesso - Per essere comunque calcio d'agosto, con le squadre prive di interpreti di primissimo livello (Hazard, Sanchez e Ozil su tutti), la partita è stata sempre piuttosto viva e non ha mai annoiato. Non era scontato, perché il 6 agosto la condizione può ancora essere piuttosto precaria.

voto SETTE alla precisione dei rigoristi Gunners - Walcott, Monreal, Chamberlain, Giroud: si presentano questi quattro dal dischetto, i veterani (circa). Spiazzano tutti Courtois, mostrando freddezza e lucidità in un momento ovviamente chiave. Non era affatto scontato, basti chiedere ai concittadini sconfitti...

voto OTTO alla partita di Mohamed Elneny - Il man of the match se lo contendono probabilmente Xhaka e Kolasinac, ma silenziosamente l'egiziano disputa una delle migliori gare da quando veste la casacca dell'Arsenal. Puntualissimo in chiusura sugli avversari e sulle fonti di gioco, veloce nelle uscite e nella circolazione di palla, tutto ciò che richiede il giocare in una mediana a due nello schieramento di Wenger. Poteva essere il punto debole, è stato punto forte.

voto NOVE al coraggio di Wenger - Leggendo l'undici iniziale, tanti tifosi avranno storto il naso: niente Ozil, niente Koscielny, niente Ramsey. Tre punti fermi dell'undici nemmeno in panchina, dove figurano invece tre giovani come Maitland-Niles, Willock e Nelson. Come mai? Semplice: l'alsaziano ha scelto i giocatori più in forma, a costo di rinunciare al talento. Rilancia Holding e Mertesacker, punta su Elneny, davanti schiera Welbeck e Iwobi. Le scelte pagano, tutte, dalla prima all'ultima.

voto DIECI all'highlight Xhaka-Courtois - Minuto 75. Granit Xhaka ai trenta metri ha spazio, dà uno sguardo alla porta, poi controlla col sinistro per aggiustarsi il tiro, lascia partire un bolide diretto all'incrocio dai trenta metri: Courtois intuisce, spicca il volo e toglie la palla dall'incrocio dei pali con la mano destra, salvando (momentaneamente) il vantaggio dei suoi. Doppio pezzo di purissima classe.