È l’anno del grande ritorno del Liverpool ai piani altissimi del calcio. La banda allenata da Jurgen Klopp infatti è riuscita a tornare in Champions League, superando dunque il declino arrivato con il cambio in panchina tra Benitez e Rodgers. Il maestro di Stoccarda, dopo aver abbandonato il Borussia Dortmund (perché aveva considerato il suo percorso in Germania concluso), ha preso il posto dell’allenatore ex Swansea due stagioni fa in corsa. Dopo un’annata di primo approccio alla Premier League, campionato sempre difficile da comprendere appieno, il tedesco è riuscito a rimettere su un undici degno della storia dei Reds. Uno dei punti chiave forse del ribaltone portato da Klopp è stato il capire che non serve necessariamente avere un centroavanti di peso per riuscire a spostare gli equilibri. Fino a quel momento il Liverpool aveva speso, in pochi anni, decine di milioni per Fernando Torres prima, per Carroll poi e per Benteke in fondo. Il primo si è ritagliato un pezzo di carriera importante, prima dei gravi infortunii che lo hanno colpito, gli altri due invece sono stati dei flop quasi totali, con minusvalenze pesanti a bilancio per la società (tralasciando poi il caso Balotelli, chiesto da praticamente nessuno nello staff tecnico e arrivato grazie alla bravura di Mino Raiola).

Il mister invece ha saputo ristrutturare la squadra di Anfield Road puntando su un tridente composto da due ali di livello assoluto come Coutinho e Manè, coadiuvate da Roberto Firmino, attaccante ex Hoffenheim che non ha caratterische da centroavanti, ma, messo negli schemi veloci di Klopp, si è rivelato essere decisivo sottoporta, con 11 reti in campionato. L’obiettivo numero uno era il ritorno in Champions League, competizione dove il Liverpool era di casa e da cui mancava da tempo e, con il quarto posto, la meta è stata centrata. La banda di Klopp però è stata costruita con tanti giocatori giovani e di talento e questo è sia un vantaggio che un problema. Qual è il problema? Che ora gli occhi delle squadre con dietro magnati partircolarmente ricchi hanno messo gli occhi sui campioni dei Reds, che potrebbero non avere più l’appeal di una volta per fare un mercato volto a potenziare una squadra arrivata in Champions e che avrebbe bisogno ancora di qualche innesto per fare un ulteriore passo in avanti ed evitare che questo ritorno si riveli essere solo un exploit.

Origi esulta per un gol nel derby con l'Everton. Fonte: http://i3.liverpoolecho.co.uk
Origi esulta per un gol nel derby con l'Everton. Fonte: http://i3.liverpoolecho.co.uk

Ovviamente in panchina la conferma di Klopp era praticamente scontata, dato che è riuscito a raggiungere tutti gli obiettivi prefissati dalla società (un po’ di amarezza forse per la semifinale di FA Cup persa col Southampton, ma quel che contava era il piazzamento Champions). Il vero problema ora sta invece nel mercato estivo, che dovrebbe essere di potenziamento, ma che rischia di rivelarsi seriamente invece un’arma a doppio taglio per il Liverpool. Innanzitutto è arrivato Robertson dall’Hull City per nove milioni, per dare un’alternativa a Moreno sulla corsia sinistra. Non poteva però mancare un grande colpo da parte di quella che è una delle big inglesi e quindi i Reds hanno puntato tutto su Salah, strappandolo alla Roma grazie a una maxi offerta da 42 milioni. Con l’egiziano e lo scozzese dunque Klopp ha trovato altre due alternative ai propri titolarissimi, uscendone quindi con una squadra rinforzata.

Il problema sta nel fatto che il mercato non è ancora chiuso e ci sono degli assalti pronti per i fautori del ritorno in Champions. L’uomo nel mirino in questi giorni è Coutinho, con il Liverpool che rischia di perdere il suo gioiello più pregiato ai nastri di partenza della nuova stagione. L’ex Inter infatti è uno degli obiettivi principali del Barcellona. I blaugrana potrebbero perdere, controvoglia, uno dei membri del trio delle meraviglie. Il PSG infatti ha concluso l’acquisto di Neymar, pagando la clausola rescissoria da 222 milioni messa a contratto dai catalani. Il condizionale usato poco sopra è dovuto al fatto che la federazione spagnola sembra poco propensa a restare a guardare davanti alla spesa di una cifra considerabile assurda sotto qualunque punto di vista, ma, se i francesi sono riusciti ad aggirare il Fair-Play finanziario della UEFA, è molto probabile che siano abbastanza astuti da riuscire a scavalcare anche la RFEF. Ecco che così il Barcellona è pronto a sostituire l’ex Santos presentandosi dal Liverpool con un’offerta folle da 100 milioni per Coutinho, offerta praticamente impossibile da rifiutare da parte dei Reds (e che continuerebbe il loop di pazzie di mercato in cui sta entrando in questi mesi il calcio). Klopp quindi trema, perché potrebbe perdere il suo punto di forza principale. È vero, c’è il nuovo arrivo Salah, ma l’egiziano in Premier ha già fallito una volta e non è detto che la crescita avvenuta in Italia basti a pareggiare le prestazioni di un funambolo come Coutinho (che è anche il capocannoniere della squadra, nonostante abbia perso svariate partite per infortunio).

Dall’altro lato anche Manè pare essere in bilico. Le probabilità di partenza sono molto meno concrete e qua il tecnico tedesco dovrebbe poter star tranquillo, ma l’Inter dei cinesi è a caccia di un’ala e tra i nomi c’è anche l’ex Southampton. Stesso problema in mediana, dove anche il pilastro Emre Can rischia di partire, con la Juventus che sta pensando a lui per rinforzare il centrocampo. Più di qualche nuvola all’orizzonte dunque per i Reds, che rischiano di dover fare il vero mercato a fine agosto, quando le trattative in realtà stanno per chiudere i battenti, tenendo poi anche conto del fatto che servirebbero anche un difensore centrale (visti i problemi di Lovren e Sakho) e un centrocampista, vista la partenza dell’esperto Lucas Leiva, andato alla corte della Lazio. Tutto ancora da decidere quindi in casa Reds, con la Premier ormai alle porte. Potrebbe essere un problema non da poco. Comunque Klopp ad oggi rischia veramente di perdere “solo” Coutinho, gli altri sono ancora casi in via di evoluzione (che potrebbero non svilupparsi mai).

Fonte: https://d3j2s6hdd6a7rg.cloudfront.net
Fonte: https://d3j2s6hdd6a7rg.cloudfront.net

L’undici di partenza del Liverpool potrebbe così essere: Mignolet; Clyne, Lovren, Matip, Moreno; Emre Can (Wijnaldum), Henderson, Coutinho; Manè, Firmino, Salah.

Andando a parlare di quello che è il talento più in vista della squadra, non si potrebbe non parlare di Coutinho, vero trascinatore dei Reds, ma, come ampiamente spiegato sopra, l’ex Inter probabilmente non ci sarà più. Anche Manè è in “pericolo”, dunque l’unico certo di restare del trio delle meraviglie è Firmino. Il falso nueve di Klopp è l’unico punto fermo di questo pazzo mercato. Con due ali pronte a supportarlo con degli assist, la punta brasiliana può quest’anno crescere ancor di più, forte dei miglioramenti della passata stagione e dell’arrivo di un giocatore come Salah, che in Italia con i suoi colpi è riuscito a trasformare Edin Dzeko da bidone a capocannoniere della Serie A e dell’Europa League. Il centrocampo poi è di qualità e ancora molto giovane, con Wijnaldum e Lallana che, dovessero migliorare ancora, potrebbero mettere tanti palloni importanti in area e anche in rete, visto che il secondo l’anno scorso ha realizzato otto reti. L’obiettivo è naturalmente ripiazzarsi tra le prime quattro e andare il più avanti possibile in Champions, per far che l’affermazione “Il Liverpool è tornato” non sia solo una cosa passeggera.