Il terzo posto della Confederations Cup 2017 è del Portogallo di mister Santos, che al termine di una partita bella ed emozionante ha la meglio del Messico di Osorio. Portoghesi in apparente controllo della gara per un'ora - ma sprecano ripetutamente con Nani e André Silva - che subiscono il gol del momentaneo vantaggio in transizione, con Neto che insacca nella propria porta battendo Rui Patricio. La reazione dei lusitani stenta ad arrivare, ma l'orgoglio nel finale consente a Pepe, su assist di Quaresma, di allungare la partita ai supplementari, quando è un rigore di Adrien Silva a decidere le sorti della contesa.
Assenti Cristiano Ronaldo e Raphael Guerrero, Santos fa ruotare i suoi uomini a disposizione, affiancando Nani ad André Silva davanti. Rientra Pepe in difesa, Danilo Pereira con Moutinho in mezzo, Pizzi a sinistra. Risponde Osorio con Chicharito e Vela ai lati di Peralta, mentre Marquez gestisce la mediana con Herrera e Guardado. In porta Ochoa.
Avvio pimpante e decisamente brillante quello del Portogallo che, sulla destra, spinge con insistenza con Semedo e Martins: il cross del terzino del Benfica è preciso per il taglio di Nani, abile nell'anticipare la difesa, ma non nella girata, imprecisa. Pochi tatticismi in avvio, con le squadre decisamente votate all'attacco: il Messico si rintana bene nella propria trequarti quando i rivali sono in possesso, ma si apre bene in contropiede sfruttando le qualità di Herrera e Guardado; sul cross di Layun Hernandez prova a girare di testa, ma non trova l'appuntamento con la sfera.
Al quarto d'ora l'episodio che potrebbe cambiare la gara: Moutinho lancia André Silva in area di rigore; Marquez, in ritardo, lo atterra, il direttore di gara in un primo momento lascia correre - errando palesemente - poi è la VAR a correggere il tiro consegnando al nuovo attaccante del Milan l'occasione di sbloccare l'incontro, ma Ochoa è impeccabile nell'indovinare la traiettoria e deviare in angolo. Sugli sviluppi del corner è Nani, da pochi passi, a girare altissimo da pochi passi, sprecando la seconda occasione di fila per i lusitani. Gli europei non demordono e continuano a spingere sull'acceleratore, sfiorando ancora il vantaggio con Pizzi, il cui diagonale è leggermente impreciso.
Il Messico prova a mettere la testa fuori dal guscio nei venti minuti finali: Marquez prova a deviare il cross tagliente di Layun, ma Rui Patricio è reattivo, in due tempi, a controllare la sfera ed evitare la beffa. L'estremo difensore portoghese si erge a protagonista assoluto anche qualche minuto dopo - al 30' - quando in allungo devia una pericolosissima conclusione mancina del Chicharito Hernandez, servito ottimamente da Vela in area di rigore. Il Portogallo non ci sta e risponde prontamente: Nani crossa al centro, Silva non c'arriva ma prolunga per l'accorrente Pizzi, il cui mancino a botta quasi sicura viene deviato in angolo dall'intervento di Moreno. Sempre da destra arrivano i maggiori pericoli per i sudamericani, con Semedo che arriva facilmente al tiro, ma è ancora una volta Ochoa a sventare la minaccia. Sul finale di frazione è Peralta, di testa, a sfiorare il gol nella sua porta, deviando all'altezza del primo palo e rischiando di beffare il proprio portiere.
Ritmi decisamente più blandi in avvio di ripresa, con i lusitani che si rendono pericolosi con un sinistro, velleitario, di Joao Moutinho dal limite, ma il mediano del Monaco non inquadra la porta. La squadra di Santos prova ad alzare i ritmi e sull'asse André Silva - Gelson Martins confezionano la seconda opportunità della ripresa, ma lo stop e tiro dell'esterno dello Sporting non trovano il fondo della rete. Nel momento migliore dei portoghesi, il Messico passa in vantaggio: Hernandez va via sulla sinistra, Vela liscia all'altezza del primo palo ma causa la deviazione sulla gamba di Neto che beffa anche Rui Patricio. Il Portogallo accusa il colpo e soffre, nei minuti immediatamente successivi al vantaggio messicano, gli assalti dei sudamericani, trascinati dalle giocate di Vela e Guardado. I portoghesi si affidano invece alle ripartenze, con Pizzi che spreca in malo modo l'opportunità del pareggio: il funambolo del Benfica apre per Semedo, che gli torna la sfera perfettamente; piatto destro aperto, fin troppo, che termina però a lato. Sembra il preludio al pari, che non arriva per la troppa imprecisione degli avanti di Santos: Martins centra Ochoa da pochi passi di testa, poi è Nani, tutto solo, a girare a lato.
Il mancato pareggio galvanizza il Messico, che ribalta velocemente l'azione e sfiora il bis con Carlos Vela, abile nello smarcarsi, meno nella conclusione volante mancina. I messicani legittimano il vantaggio con il passare dei minuti, rischiando più volte in transizione di centrare il raddoppio che chiuderebbe la sfida. I cambi rallentano ancor di più i ritmi blandi della contesa, trascinando il match a dieci dal termine, quando Santos gioca il tutto per tutto inserendo prima Quaresma e successivamente Adrien Silva ed André Gomes. E' il Messico però a sfiorare ancora il gol: il baricentro portoghese è decisamente sbilanciato in avanti e Vela, con il suo immenso talento, manda in porta Chicharito, che da posizione defilata centra l'uscita di Rui Patricio. Il mancino della Real Sociedad prova anche a mettersi in proprio, ma la sua conclusione a giro termina tra le braccia di Patricio centralmente. L'assedio finale dei portoghesi, apparentemente sterile, dà i suoi frutti: Quaresma, dopo una serie di lunghissime iniziative sulla destra molto fumose, supera il diretto rivale e centra per l'inserimento di Pepe, che in spaccata batte Ochoa e rimanda il discorso ai supplementari.
Il gol del pareggio non abbatte l'animo guerriero dei messicani, che in avvio di overtime si riversano in avanti e, prima con Jimenez, poi con Lozano, sfiorano il nuovo vantaggio. Il sinistro di Eliseu, da calcio di punizione, scuote i lusitani, che si tuffano in avanti e, a tre minuti dal termine del primo supplementare, conquistano il secondo rigore della gara: Layun ferma di mano il tentativo di pallonetto di Martins; stavolta è Adrien Silva ad assumersi l'onere della battuta, ed infatti non sbaglia spiazzando Ochoa e dando il vantaggio al Portogallo sul finire della prima frazione.
La ripresa si apre con l'espulsione, ingenua ma giusta, di Semedo: brutto il fallo che costa il secondo giallo al terzino del Benfica, che lascia in dieci i compagni per il resto della contesa. Il baricentro dell'azione portoghese si abbassa notevolmente, legittimando i tentativi di rimonta messicani, che si insidiano stabilmente nella trequarti della squadra di Santos. In contropiede Quaresma rischia di chiudere i giochi, ma la deviazione di Moreno tiene in vita il Messico. Jimenez bissa l'intervento di Semedo, rimediando anch'egli il secondo giallo: stessa moneta per il centravanti messicano, il cui intervento scomposto gli costa l'espulsione. Ciò nonostante i sudamericani vanno a caccia del pareggio e lo sfiorano con un destro violento dalla distanza di Herrera, controllato da Rui Patricio. Lozano insiste sulla destra e crossa per Moreno, abile nell'anticipare Pepe ma non altrettanto nel girare in porta da pochi passi. E' l'ultima emozione della gara, che consegna il terzo posto ai portoghesi ed la medaglia di legno ai messicani.