Una Germania forte e tenace che si è confermata spietata anche contro il Messico. Schiacciante 4-1 con una doppietta di Goretzka e i goal di Werner e Younes. Ai messicani non è servito il siluro dalla distanza di Fabian, autore di una botta che ha sorpreso anche Ter Stegen. I tedeschi di Low avanzano in finale dove ad attenderli c'è il Cile, e la Federazione può veramente sentirsi orgogliosa di quanto ha costruito e quanto costruirà nel futuro. La "prima squadra" ha la possibilità di vincere la Confederations Cup, così come l'U21 per il titolo europeo giovanile. Coincidenze? No, si chiama programmazione.
ANALISI TATTICA GERMANIA
La Germania non ha avuto problemi ad annichilire i messicani. Già nel primo tempo si intravedeva l'evidente divario tecnico tra le due squadre, ma è sicuramente merito di Low vista l'ottima lettura che ha avuto su questo match. C'era tanto rispetto per gli avversari, anche perchè il Messico storicamente è sempre tosto da affrontare e domare. Lo hanno già dimostrato in questo torneo rimontando e mettendo in difficoltà i campioni d'Europa del Portogallo. I tedeschi sono stati bravi a chiudere le vie di fraseggio e a bloccare un motore della squadra come Herrera. La linea difensiva tedesca si è comportata piuttosto bene, anche se Ginter si è spesso perso l’uomo non riuscendo a garantire una copertura continuativa nella propria zona. Discreta prova anche di Kimmich, con il jolly bavarese che non è riuscito a fornire costanza in fase di spinta, ma difensivamente ha svolto il classico "compitino". Bene anche Rudiger, ma il vero asso nella manica proviene dalla fascia sinistra occupata dal giovane Henrichs, classe '97 di proprietà del Bayer Leverkusen. Spinta continua, bravo tatticamente e molto abile in marcatura. E' merito suo se Goretkza ha messo a segno il primo goal, perfettamente assistito da un cross dalla fascia destra a tagliare l’area.
Discreta prova del centrocampo, apparso comunque solido nonostante i top player assenti. Stindl non sarà il classico centrocampista abile negli inserimenti, ma è di vitale importanza per lo scacchiere di Low perchè svolge un grande lavoro a favore dei suoi compagni di reparto. Rudy non è riuscito a seguire il movimento in mezzo al campo di Dos Santos ed è stato costretto ad alcuni falli. Non brillantissimo, probabilmente è quello meno positivo di tutta la mediana. Ennesima conferma da parte di Hector. Il tuttofare del Colonia viene utilizzato spesso dal tecnico per via della sua duttilità. Ovunque lo si metta sforna sempre delle ottime prestazioni, e contro il Messico si è applicato più che bene in entrambe le fasi. L’assist per la realizzazione di Werner è da sottolineare.
Spazio alla fantasia con il tandem Goretzka-Draxler, entrambi esplosi sotto gli insegnamenti dello Schalke 04. Il centrocampista cresciuto nel Bochum ha confermato tutte le sue doti tattiche e di inserimento. Cecchino, tempi di inserimento perfetti e freddo sotto porta come due leggende tedesche che sedevano in tribuna come Klose e Bierhoff. Un giocatore fantastico e anch'egli duttile. Può, infatti, ricoprire sia il ruolo di trequartista che di centrocampista centrale di un 4-2-3-1. Lavoro importante per Timo Werner, sempre più etichettato come centravanti del futuro. Assist, goal e abilità nel fare reparto da solo. La partita è stata nettamente vinta da Low sotto ogni punto di vista: le sue idee e la sua voglia di sperimentare sono state premiate. Questa squadra ricca di giovani dimostra di saperci fare, e la sensazione è che oltre al classico blocco di titolari c'è alle spalle un reparto "riserve" molto qualitativo e in grado di fare la differenza. Che squadra. Ricchezza e qualità. Prendere esempio.
ANALISI TATTICA MESSICO
Cosa è successo ai messicani? Niente, hanno solamente trovato di fronte una squadra che per qualità non ha nulla da invidiare a nessuno. Osorio ha cerca in tutti i modi di arginare la retroguardia tedesca, ma è stato veramente complicato. Il suo Messico esce a testa alta, e ha portato a casa un risultato di prestigio utile per il futuro, in particolare per la prossima Gold Cup. Il reparto più sofferente è stato senza dubbio la difesa, con Hector Moreno totalmente spaesato e confuso dalla qualità offensiva avversaria. Bloccati anche i due corridori sulle fasce, in particolare Layun che non è riuscito a spingere come fa di solito. Decisamente meglio il centrocampo, sempre ben abbinato con il binomio quantità-qualità. Jonathan Dos Santos è stato il migliore perchè ha lottato, sputando sangue in contrasto con ogni palleggiatore tedesco. In un reparto offensivo poco dinamico, a brillare è stato Giovani Dos Santos. Bravo a lavorare tra le linee, a volte è riuscito anche a non dare punti di riferimento. In fase realizzativa, però, non è stato mai incisivo. Passo indietro per quanto riguarda la prestazione, ma i messicani potevano fare ben poco contro una corazzata del genere. Smorzati ogni volta che provavano a fraseggiare, contrastati e chiusi in maniera egregia dalla fase difensiva tedesca. Attacco poco brillante anche per via dell'assenza di Guardado e dello schermo disegnato da Low per fronteggiare i palleggiatori. Ci sono tanti spunti su cui lavorare, ma per il Messico è stata una Confederations Cup molto positiva e indicativa. Sotto con la Gold Cup, obiettivo di tifosi e Federazione.