Quella fra Portogallo e Cile era una sfida molto attesa nelle semifinali della Confederations Cup di quest'anno: la semifinale fra campioni d'Europa e campioni del Sudamerica non poteva che rivelarsi una sfida fra due scuole tattiche molto diverse ma che, di perdere, non ne vogliono sapere. E proprio questa tendenza alla non-sconfitta ci ha fatto forse anche un po' annoiare nell'arco dei 90', che vista l'assenza di gol - tramutatasi in fortissima attenzione verso i campioni delle rispettive fazioni, Alexis Sanchez e Cristiano Ronaldo - si sono tramutati in 120'. Un clamoroso tracollo portoghese poteva garantire alla Roja nel secondo tempo supplementare la vittoria: un rigore non fischiato e due legni hanno negato il successo. Si è dovuti ricorrere alla lotteria degli 11 metri: alla fine, a vincere, sono stati i cileni, grazie alle loro tre marcature a far fronte di tre brutte conclusioni portoghesi, tutte parate da uno straordinario Claudio Bravo. Di seguito il racconto della sfida.
Fernando Santos sceglie un 4-3-3 per la gara di oggi. In porta c'è Rui Patricio. I terzini sono Cédric ed Eliseu, in mezzo Josè Fonte fa coppia col cagliaritano Bruno Alves. Adrien Silva, William Carvalho ed André Gomes formano la linea mediana. Bernardo Silva, il neo acquisto del Milan André Silva e Cristiano Ronaldo in attacco. La risposta di Juan Antonio Pizzi si schiera con un 4-3-1-2: capitan Bravo è difeso da Isla, Medel, Jara e Beausejour. Aranguìz, Diaz ed Hernandez formano il rombo di centrocampo insieme al trequartista impuro Vidal. Davanti Alexis Sanchez a tutto campo, Edu Vargas di punta.
I ritmi sono alti fin dall'inizio: la qualità sulla catena di destra dei due Silva, Bernardo ed Adrien, crea uno spazio ai 20 metri. Da lì calcia André Gomes, ma fra le braccia di Bravo. I sudamericani reagiscono subito: Alexis Sanchez viene incontro fra le linee e premia il taglio verso il centro-sinistra di Edu Vargas, che si trova così da solo davanti a Rui Patricio, ma calcia addosso al portiere avversario. Meno di 7' sul cronometro e c'è così un altro ribaltamento di fronte: l'uomo più atteso anche in chiave mercato, Cristiano Ronaldo si libera sulla sinistra in contropiede e, dal limite dell'area, mette un filtrante perfetto per André Silva che aveva attaccato il secondo palo: il milanista da due passi va a botta sicura e l'estremo difensore avversario gli dice di no con un prodigioso intervento. Un avvio incredibile, i campioni d'Europa sembrano però un po' più reattivi in generale e provano a comandare i ritmi del match, anche concedendo talvolta il possesso agli avversari: in questa maniera la squadra avversaria può risalire il campo e comunque proporre.
Proporre come fa Aranguìz al 28esimo: cross dalla destra di Isla ed in anticipo il centrocampista del Leverkusen cerca di colpire di testa a girare verso il secondo palo: fuori sì, ma non di molto. La qualità tecnica ed atletica della sfida, in questa fase, cala abbastanza: nessuna delle due squadre però vuole concedere e perciò difensivamente la brillantezza rimane, portando ad un periodo con poche occasioni da gol. Solo un calcio d'angolo concede ad André Silva, sempre in anticipo su tutti, una girata che però termina piuttosto alta rispetto al bersaglio. Termina così il primo tempo, a reti bianche.
Nella ripresa la falsariga non cambia: i ritmi sono piuttosto bassi ed essenzialmente il palleggio è cileno, anche se sterile. Ecco che spunta fuori un'altra discesa di Isla che crea una palla gol: dal fondo il cross è per la testa di Vidal che colpisce quasi dal dischetto del rigore, ma non trova lo specchio con la testa. La partita vive di folate: un cross da calcio d'angolo lascia un rimbalzo ad Edu Vargas che dalla lunetta palleggia e gira con una rovesciata di straordinaria potenza: Rui Patricio è fondamentale nel dirgli di no a mezz'altezza. Segue un altro corner da cui nasce un contropiede con il tocco di André Silva per Cristiano Ronaldo che, dalla sua tipica posizione, rientra sul destro, poi torna sul mancino e calcia in area da defilato, trovando la pronta risposta dell'estremo difensore avversario che neanche si tuffa. Poco dopo l'ora del gioco sempre protagonista l'ex Juventus Arturo Vidal calcia da quasi 30 metri sul centro-destra, alto non di moltissimo.
Nel finale la "paura" sia di una squadra che dell'altra è di essere beffata, visto che il tabellino non si muove dallo 0-0. Si passa allora dalla creatività perchè arrivi qualche occasione: il neo-entrato Quaresma disegna una palla dentro a girare dalla destra sul secondo palo a 7' dal termine, ma Cristiano Ronaldo non è bravissimo a fare il centravanti nell'occasione e spara largo con la sua giocata aerea in terzo tempo. Non c'è nient'altro: le reti sono entrambe bianche, quindi si va ai supplementari.
E subito ci sono i brividi: apertura profonda per il solito Isla, molto presente in fase di spinta stasera e cross dentro: agli 11 metri c'è Alexis Sanchez che colpisce a girare esternamente verso il secondo palo, una traiettoria irraggiungibile per Rui Patricio anche se lenta, la palla sfila per questione di centimetri. I cross ad aggirare la retroguardia sono una soluzione sempre valida per i sudamericani, che trovano il cuore di andare avanti. Con la stanchezza sale in cattedra il neo-entrato Francisco Silva, che trova una palla vagante al limite e va al dribbling interno all'area contro Josè Fonte, che lo stende: questo penalty non viene segnalato da un arbitro - e nemmeno dalla VAR - che nel globale oggi ha avuto un atteggiamento piuttosto discutibile e al 113esimo cambia la storia del confronto. La sfortuna della Roja non è ancora finita: ancora Francisco Silva in area raccoglie un cross e trova a rimorchio la conclusione di Vidal, perfetta, con l'esterno, ma sul palo. Un altro subentrato, Martin Rodriguez, prende solo la traversa sulla ribattuta, e il pallone - insieme alle speranze di non passare dai rigori - finisce fuori dal campo.
Ai penalty, il primo a tirare è Arturo Vidal, che angola benissimo la conclusione e spiazza Rui Patricio. Risponde Ricardo Quaresma, che trova le mani di Claudio Bravo con un tiro piuttosto parabile. Charles Aranguìz può fare 2-0 e lo fa, con una soluzione centrale. Joao Moutinho va per accorciare i conti ma trova ancora il portiere avversario a negargli la gioia (c'è da dire con un altra botta molto rivedibile), si rimane sul 2-0. Il tris lo cala Alexis Sanchez, che spiazza l'estremo difensore oppositore, che mette pressione a Nani il quale tira meglio dei suoi due compagni precedenti, ma trova ancora, ancora e ancora il muro di Claudio Bravo: 3-0, i rigori sono finiti sulle manone del giocatore del Manchester City. E la Roja vola in finale.