Per il Manchester United quella passata è stata una stagione tutto sommato positiva, anche se non formidabile, specie in relazione alle tante aspettative che si erano create rispetto alla gestione Mourinho. La vittoria finale in Europa League non cancella infatti i rimpianti per un brutto campionato. Difensivamente gli inglesi sono stati più o meno solidi, ma offensivamente non sono riusciti ad ottenere quella continuità che serve in Premier League per competere per il titolo. L'infortunio con conseguente mancato rinnovo di Ibrahimovic ha perciò aperto la strada a quello che sarà il grande colpo estivo dei Devils per la prossima stagione: un attaccante di livello, in grado di prendere la leadership all'interno dello spogliatoio. I media si sono ovviamente scatenati: i nomi di cui si è parlato di più negli ultimi giorni sono quattro. Analizziamo queste possibilità.

In cima alla lista dei desideri, giusto qualche settimana fa, sembrava esserci Àlvaro Morata: l'affare sembrava anzi in dirittura d'arrivo dopo che era arrivato l'ok del calciatore di proprietà del Real Madrid, con una forbice che pareva colmabile fra le due società, con una domanda di 90 milioni contro un'offerta di 70. L'apertura del caso riguardante Cristiano Ronaldo ha però attirato l'attenzione della dirigenza inglese che, secondo alcuni tabloid di entrambe le nazioni delle parti in gioco, avrebbe anche fatto una mega proposta da oltre 200 milioni più il cartellino del portiere David De Gea - vecchio pallino del patròn Blanco Florentino Pérez - per portare a casa entrambi gli attaccanti. Questa suggestione è rimasta tale e per adesso non è stata confermata; comunque, dovesse liberarsi il posto da titolare detenuto dal fuoriclasse portoghese nella capitale spagnola, ci sarebbero tutti i presupposti perchè l'ex Juventus diventi centravanti titolare dei Galacticos, al fianco di Benzema nel nuovo 4-3-1-2 ideato da Zidane, come lui non ha mai nascosto di sognare.

Oggi l'arrivo di un centravanti dalle caratteristiche di Ronaldo sarebbe comunque importantissimo soprattutto sotto l'aspetto mentale a Manchester, dove in tante occasioni quest'anno è mancata quell'energia psicologica per risolvere alcune situazioni quando ci si è fermati sul pareggio-beffa. Per un'eventuale corsa a qualsiasi titolo, avere fra le proprie fila un vincente del genere è sempre e solo un vantaggio; però c'è anche il rovescio della medaglia, che è la carta d'identità. Cristiano è un classe 1985, Morata un classe 1993. Ecco che la differenza d'età potrebbe avere un grande peso: vale la pena puntare su un campione assoluto di 32 anni o bisogna puntare sulla lungimiranza e sperare nell'esplosione definitiva di un numero 9 che ha già dimostrato di avere grandi potenzialità? Questo dubbio giustifica tutti i tentennamenti della situazione.

E in Gran Bretagna c'è già chi spinge per il partito di Harry Kane: semplicemente, a tanti tifosi piacerebbe vedere un inglese - e non uno qualunque, il neo-capitano della selezione dei Tre Leoni - al centro del nuovo progetto. Con la maglia del Tottenham, a soli 23 anni (24 il prossimo luglio), questo centravanti si è reso una certezza a livello di Premier League, con 78 gol in 113 presenze con gli Spurs: numeri impressionanti che rendono il prezzo del numero 10 londinese non inferiore a quello del coetaneo spagnolo. Le caratteristiche dei due sono molto diverse: l'inglese conosce bene il campionato ed è un calciatore costruito per giocarci dentro, con tutto ciò che ne consegue; probabilmente Morata è invece più un calciatore di livello internazionale, uno che ha già giocato due finali (partecipando all'ultima partita della massima competizione europea in 3 edizioni, ma non venendo utilizzato in quella più recente, ndr) di Champions League, che cerca continuità e spazio. Anche qui la scelta è piuttosto dura.

Non sarà classe 1993 ma Robert Lewandowski è un giocatore che scatenerebbe le fantasie di chiunque: arrivato alla soglia dei 28 anni è infatti nel pieno della propria maturità calcistica sotto ogni aspetto ed è certamente fra i primi tre al mondo nel suo ruolo. Il possibile mal di pancia nei confronti del Bayern Monaco avrebbe aperto una corsa a due col Chelsea per provare ad accaparrarsi il polacco, ma i bavaresi hanno già respinto il tutto con un comunicato. La motivazione della rottura con Ancelotti, con conseguente addio del centravanti, c'è da dire, appare un po' debole: a quanto pare, sarebbe da ricercarsi in un rigore all'ultima giornata non fatto tirare al polacco ma a qualche altro compagno, che non avrebbe permesso allo slavo di competere per la classifica cannonieri (vinta da Aubameyang, in seguito, proprio grazie ad un penalty). Troppo poco per muovere un fuoriclasse di questo livello, che probabilmente sarebbe anche il preferito dei Devils - perchè nè "vecchio" calcisticamente nè una scommessa, visto che il valore del polacco è assoluto - ma per ora vicino al restare in Germania, a meno di clamorose offerte o di arrivi importanti in casa Roten.