L'Italia di Gigi Di Biagio è riuscita a portare a casa una qualificazione che sembrava ormai sfumata. Contro la Germania, infatti, c'è stata una forte reazione da parte di tutto il collettivo, e il goal di Bernardeschi ci ha regalato l'accesso alle semifinali. Una prestazione decisa e cattiva da parte dei nostri ragazzi, bravi a sbattere la porta in faccia ai tedeschi che godono della miglior difesa del torneo. Adesso ci aspetta la Spagna, appuntamento a martedì 27 giugno alle 20:45.

ANALISI TATTICA

Chi ha detto che la Germania era imbattibile? I tedeschi hanno a disposizione un buonissimo organico, ma probabilmente più debole rispetto a quello degli anni passati. Di Biagio è stato molto bravo a preparare il match, pur rischiando qualcosa con l'undici titolare. Ha preferito lasciare in panchina Petagna, sempre utile con il suo gioco sporco, e ha schierato Bernardeschi falso centravanti ottenendo grandi risultati. Rispetto alle prime uscite, l'esterno della Fiorentina si è sentito a proprio agio in quel ruolo, probabilmente da esterno sinistro d'attacco non riesce a mettere in mostra le sue doti.

Gara impeccabile del nostro reparto difensivo, con Donnarumma che non ha mai dovuto compiere un vero e proprio intervento. Ennesima grande prova di Caldara e Rugani, entrambi leader con cattiveria, concentrazione e tanta attenzione che hanno sempre stoppato gli attacchi offensivi. Molto bene anche i nostri esterni. Conti ha sofferto la dinamicità di un cliente scomodo come Gnabry, ma è sempre riuscito a rimediare e smorzare la sua eccellente tecnica individuale. Lo stesso Barreca è stato autore di una performance importante. Praticamente non è mai stato superato o saltato da nessuno, pulito e deciso negli interventi.

A fare la differenza, però, è il nostro centrocampo. Lì abbiamo vinto la partita perché, probabilmente, il nostro settore è uno dei migliori per mix di quantità e qualità. Benassi è sembrato leggermente in ombra, ma ha comunque corso tantissimo e ha svolto sempre in maniera egregia entrambe le fasi. Pellegrini è stato perfetto, probabilmente il migliore in campo insieme a Gagliardini. Entrambi meravigliosi, hanno lavorato splendidamente in mezzo al campo, pressando, distribuendo palloni e spezzando più volte l'elevato tasso qualitativo di Arnold e Dahoud.

Attacco vivace e propositivo. Bernardeschi è stato sicuramente il migliore dei tre, ma oltre al goal è sembrato nettamente rigenerato rispetto alle prime due uscite. Da falso centravanti offre più qualità rispetto alla punta atalantina, svolgendo un lavoro totale per la manovra offensiva. Positive le prestazioni di Berardi e Chiesa, sicuramente attivi ma poco incisivi nel momento di concludere. Il figlio d'arte di Enrico, probabilmente, è più decisivo quando entra a partita in corso.

L'Italia ha offerto una prova positiva sotto ogni punto di vista. La difesa si è confermata solidissima, ed è veramente impensabile rinunciare a uno dei quattro titolarissimi. Il centrocampo è affiatato e perfetto per sostenere l'attacco e garantire copertura al reparto arretrato. Questa volta ha vinto Di Biagio: la mossa di giocare senza un riferimento centrale sembrava una mossa azzardata, ma si è rivelata azzeccata e produttiva. Orchestra dalla panchina, i suoi ragazzi eseguono alla lettera e portano a casa la semifinale.