L'Italia raggiunge le semifinali del Campionato Europeo Under 21. Gli azzurrini di Di Biagio superano la Germania con un gol di Bernardeschi e, grazie all'inaspettata sconfitta della Repubblica Ceca (superata 4-2 dalla già eliminata Danimarca), entrano tra le 4 finaliste. Partita caratterizzata dal gran caldo, e che, al contrario di quanto accaduto contro i cechi, l'Italia interpreta nel migliore dei modi. Dopo aver sofferto nei primi minuti la classe di Dahoud e Gnabry, i nostri vanno in vantaggio con Bernardeschi, si appropriano del centrocampo con Gagliardini, Benassi e Pellegrini sugli scudi e non lasciano praticamente nulla alla Germania, mai veramente pericolosa. Nella ripresa, sfioriamo il gol con Pellegrini, manteniamo il controllo della gara con Gagliardini e Bernardeschi e, grazie alle notizie che arrivano dall'altro campo, teniamo a bada i tedeschi, ben contenti a loro volta del risultano che gli permette di evitare la Spagna. Saranno li iberici i nostri prossimi avversari, giocheremo senza Conti e Berardi, abbiamo comunque le carte per tener testa ai favoriti della manifestazione.
Primo tempo
Di Biagio recupera Caldara e decide di tenere fuori Petagna, con Bernardeschi schierato da falso 9 e Chiesa e Berardi ad agire ai suoi lati. A centrocampo, non c'è spazio per Locatelli, il trio è formato da Gagliardini, Pellegrini e Benassi.
L'Italia prova a spingere sulle fasce, con Chiesa a sinistra e Conti a destra. La velocità di Gnabry crea da subito grattacapi agli azzurrini. Al quinto il neo acquisto del Bayer guadagna una punizione sui cui sviluppi Kempf anticipa tutti e di testa fulmina Donnarumma. Il guardalinee vede un fuorigioco di Stark, che partecipa all'azione, e annulla la rete. Il brivido corso non scuote l'Italia, costretta nella propria metà campo dalla maggiore capacità di palleggio dei tedeschi, con Dahoud che riesce facilmente a eludere il pressing avversario. Al 12esimo, prima conclusione azzurra: Conti scende sulla destra e mette al centro, da posizione defilata Benassi riesce a colpire di testa, ma la conclusione termina docilmente tra i guantoni di Pollersbeck. Ma l'azione è soltanto una parentesi: nei primi 20 minuti sono i tedeschi a fare la partita, con Benassi e Pellegrini messi in visibile difficoltà dalla velocità di testa e di gambe di Dahoud. L'Italia riesce a rendersi pericolosa al 19esimo con Benassi, liberato al tiro da Berardi: la conclusione del torinista, complice il solito effetto malsano di questi leggerissimi palloni, mette in difficoltà il portiere tedesco, che in qualche modo riesce a respingere. L'Italia prende coraggio e due minuti più tardi Barreca serve un pallone sul quale Bernardeschi è in ritardo. Arriva la notizia del vantaggio della Danimarca sulla Repubblica Ceca, contemporaneamente sortita di Caldara, che beffa Dahoud e costringe Kempf al fallo al limite (ammonizione per il difensore del Friburgo). Sulla palla va Bernardeschi, che cerca l'incrocio sul primo palo. Il portiere è non si muove, la palla termina fuori non di molto. Così come non dura molto il vantaggio della Danimarca, immediatamente raggiunta dai cechi con Schick.
Il vantaggio L'Italia passa alla mezzora: la Germania è lenta a riprendere il gioco dalla sua metà campo, Pellegrini ne approfitta, la palla arriva a Bernardeschi che è freddo e di punta batte Pollersbeck.
Si accende una mischia, ne fanno le spese Arnold e Berardi, ammoniti. Il fantasista del Sassuolo era diffidato. La gara si fa nervosa, viene ammonito anche Chiesa e, dopo la notizia del nuovo vantaggio della Danimarca, anche Bernardeschi. I tedeschi provano a sfruttare la superiorità fisica con lanci lunghi e cross in area, guadagnano angoli e mettono in apprensione Donnarumma, costretto un paio di volte a uscire coi pugni. L'Italia si affida al contropiede, con Gagliardini che cresce col passare dei minuti e bravo a imbastire le ripartenze con un tocco. L'azione teutonica perde invece in qualità, e il fortino azzurro resiste senza particolare affanni fino al 45esimo, preceduto di qualche secondo dal giallo a Conti (anche lui diffidato).
Secondo tempo Si riparte senza cambi. I ritmi sono più bassi rispetto a quelli del primo tempo, forse inconsciamente l'attenzione è alla gara tra Danimarca e Repubblica Ceca: arriva la notiza del pareggio dei cechi. Al 55esimo Donnarumma è chiamato in causa per disinnescare un'accelerazione di Gnabry, mentre al 57esimo la conclusione di Weiser non inquadra lo specchio. L'Italia è pericolosa al 60esimo: Pellegrini va al tiro, la conclusione è insidiosa ma Pollersbeck è bravissimo ad allungarsi e a deviare in angolo. Il numero 12 tedesco è bravo anche poco più tardi a intercettare un cross basso di Barreca. Il primo cambio è ordinato da Kuntz, che manda in campo Philipp al posto di Meyer, poi Junf per Dahoud, che nella ripresa non si è mai visto, oscurato da Gagliardini. Il terzo vantaggio della Danimarca è una notizia inaspettata che fa esultare la panchina azzurra. Kuntz termina i cambi con Amiri per Weiser, mentre Di Biagio opera la prima sostituzione al 77esimo, inserendo Petagna per Chiesa. L'Italia si va vedere con Bernardeschi, che dopo una gran sgroppata serve di esterno Conti, il terzino dell'Atalanta è in offside ma comunque non riesce a centrare la porta. Conti è ancora in evidenza all'81esimo, quando è chiuso in angolo dopo un servizio di Berardi. La Germania non sembra avere più energie, le residue di Bernardeschi bastano all'Italia per tenere i tedeschi nella propria metà campo. All'85esimo Berardi lascia il posto a Locatelli, utile a mantenere il possesso palla negli ultimi minuti. I tedeschi, a loro volta, non accelerano, accontentandosi del secondo posto, che significa evitare la Spagna. La Danimarca intanto segna la quarta rete, si attende soltanto il triplice fischio finale.