Dopo le vittorie nei rispettivi debutti, oggi per Germania e Cile nella Confederations Cup c'era la gara decisiva del gruppo B, una finale anticipata fra le due squadre per distacco più forti del girone (e sicuramente due delle tre più attrezzate dell'intera competizione, assieme al Portogallo). La partita alla Kazan Arena è stata molto bella, con la Roja che ha dominato nel primo tempo andando anche in vantaggio, salvo poi subire l'1-1 poco prima del 45esimo. Nella ripresa il ritmo è calato, come prevedibile e normale, e il sipario è calato sullo stesso risultato della parte iniziale di gara, a grandi linee giusto per quanto visto in campo. Il pareggio non cambia la situazione del girone dopo l'altro segno "x" risultato nel pomeriggio dal confronto fra Camerun ed Australia: si deciderà tutto nel prossimo matchday. Di seguito il racconto del match.
Joachim Löw sceglie il 3-4-2-1 per la gara di oggi. In porta c'è Ter Stegen, difeso da Ginter, Mustafi e Sule. Kimmich ed Hector sono i tornanti, Emre Can e Rudy gli interni. Goretzka e Draxler supportano Lars Stindl in attacco. La risposta di Juan Antonio Pizzi si schiera con un 4-3-1-2: Herrera fra i pali. I terzini sono Isla e Beausejour, in mezzo spazio a Medel e Jara. Aranguiz, Diaz e Pablo Hernandez in mediana, Vidal completa il rombo di centrocampo. Coppia Edu Vargas-Alexis Sanchez in attacco.
I sudamericani, nella prima parte di gara, sono pressochè dominanti sui vincitori dell'ultimo mondiale. Il loro ritmo forsennato si concretizza già al sesto minuto, quando su una palla velenosissima persa da Mustafi trova l'anticipo di Vidal rispetto a Mustafi con l'esterno piede destro sul centro-sinistra: l'ex Juventus viene steso, ma il suo assist trova leggermente più defilato Alexis Sanchez che realizza con freddezza, con un bacino al secondo palo. L'intensità della Roja è però davvero folle e non si ferma dopo l'1-0: due tentativi di Hernandez e Diaz trovano le mani di Ter Stegen, e siamo a tre chance create in meno di un quarto d'ora. La grande chance è però sui piedi di Edu Vargas poco prima del 20esimo: l'attaccante colpisce una palla vagante ai 22 metri sul centro-destra col piede buono e di prima lascia partire una conclusione di incredibile potenza che si infrange però sulla traversa. Una grande sfortuna per lui, ma i bicampioni del Sud America sembrano in netto controllo.
Un controllo rotto solo dalla girata debole di Stindl da poco più avanti della lunetta dopo un assist dalla corsia, bloccato da Johnny Herrera senza nemmeno troppi problemi. In generale però pare che i tedeschi abbiano preso le misure, ma che al contempo facciano una grande fatica a guidare le transizioni a causa del pressing avversario ad 80 metri dalla propria porta. Al primo buco lasciato da questo martello continuo, Emre Can si trova a guidare una transizione offensiva in uno spazio enorme: sulla trequarti il mediano del Liverpool inventa un filtrante per Hector il quale dal fondo ha lo spazio per crossare forte e teso, anche se cadendo: per Stindl in mezzo ai due centrali avversari è un gioco da ragazzi attaccare il centro area in profondità e fare l'1-1. Forse non meritatissimo il pari, ma la forza di una grande squadra si vede proprio da questo: prima di andare a bere un tè caldo Alexis Sanchez prova ancora a risolvere la situazione con un'altra grande azione personale nel recupero, nata da un'incursione palla al piede dalla corsia mancina e terminata con un tiro nell'angolino alla sinistra di Ter Stegen che però a mano aperta trova un buon riflesso che tiene il risultato fermo.
Ancora attivo il Niño Maravilla in avvio di ripresa, con una punizione dai 25 metri calciata a scavalcare la barriera, ma di poco alta oltre lo specchio della porta. La situazione è tutto sommato simile, nel primo quarto d'ora, a quella con cui avevamo chiuso la prima porzione della sfida: gli europei stanno al ritmo dettato dagli altri 11. La gara è sempre più tattica, ma il ritmo va calando e le occasioni insieme a lui: l'unico episodio, fino a 19' dal termine, quando il centrale dell'Inter Gary Medel lascia il campo a causa di un infortunio probabilmente di natura muscolare. Ovviamente con spazio e secondi a disposizione per i teutonici la situazione è più adatta alle doti dei singoli giocatori: un ottimo fraseggio porta Stindl al tiro al 73esimo, potente ma centrale, da posizione un po' defilata sulla destra al limite. Solo qualche brivido, ma nel finale la gara si spegne senza emozioni che non vadano oltre qualche mancato contropiede: in particolare sottolineamo un pallone in area lisciato da Isla ed un uno-contro-uno di Draxler in area però fermato. Il risultato del confronto è di 1-1.