Confermarsi a livello europeo, dare forza alla candidatura d'avvio. Secondo impegno continentale per l'Italia di Luigi Di Biagio, attesa a Tychy dalla Repubblica Ceca di Lavicka. Alle 18 il fischio d'inizio, dirige il francese Bastien. Azzurrini al comando del girone insieme alla Germania - 2-0 alla citata Repubblica Ceca e impegno serale con la Danimarca - chiamati a mantenere una velocità di crociera elevata per giocarsi poi, nell'ultimo appuntamento del Gruppo C, leadership e passaggio del turno con i teutonici. Incrocio vitale quindi, per la nostra rappresentativa e per la Rep.Ceca, a secco e a un passo dall'eliminazione. Due reti al passivo con i tedeschi, la sensazione di un potenziale parzialmente inespresso. Occasioni, minacce, l'evidente carenza di cinismo. Stelline al palo al debutto sul grande palcoscenico. 

Un'impronta ben diversa quella italiana. Non una manovra fluida, un percorso a strappi, ricco però di sostanza. Compattezza ed unione d'intenti, disponibilità al sacrificio, la sapiente ricerca del giusto varco. Uno-due per liquidare i danesi, senza esporre Donnarumma a particolari rischi. Scuola tricolore, arcigna difesa e punte di qualità, distribuite lungo il rettangolo di gioco. Gruppo e singoli, fusione perfetta per un grande obiettivo, dichiarato. 

Italia 

Di Biagio alza la guardia, allontana l'orizzonte teutonico e riporta la concentrazione sull'impegno odierno. Vietato distrarsi, nessuna concessione. Possibile qualche avvicendamento, ma si riparte dall'ossatura anti-Danimarca. La difesa è quella tipo, linea a quattro con Caldara e Rugani a blindare Donnarumma. Corrono in corsia Barreca e Conti, mentre Gagliardini gioca da play basso, con Pellegrini e Grassi mezzali. Quest'ultimo è in ballottaggio con Benassi, mentre il mediano dell'Inter deve respingere la candidatura di Cataldi. 

Interessante l'evoluzione d'attacco. Chiesa scalpita, decisivo nella prima partita del raggruppamento, chiede spazio a Berardi - opaco - e Bernardeschi. Carta d'apertura o grimaldello per aprire la Rep.Ceca a partita in corso? Questo il cruccio di Di Biagio. Petagna è l'ariete offensivo. 

Repubblica Ceca 

La Repubblica Ceca replica con modulo speculare. Il "9" è Schick, punta atipica, in grado di svariare sul fronte, bravo ad abbinare forza fisica ed invidiabile tecnica. L'arma impropria a cui Lavicka si affida per ribaltare il pronostico. A supporto di Schick, Jantko, altra conoscenza del campionato italiano, e Cerny. Soucek, Travnik e Sevcik completano il pacchetto di mezzo. 

Zima difende i pali, sull'esterno Sacek e Havel, mentre Simic e Luftner alzano la barriera a protezione dell'estremo difensore.