Pronostici invariati dopo l' iniziale tornata, gironi piuttosto equilibrati e compagini che non mollano un centimetro; questo il bilancio di un Europeo U21 sin qui emozionante, affascinante e combattuto.

GRUPPO A

​In testa la sorpresa Slovacchia. Gli uomini di Hapal superano 1-2 la Polonia padrona di casa ed orfana dei partenopei Milik e Zielinski. Ad inaugurare l' esordio della squadra allenata da Marcin Dorna ci pensa Lipski, che trova la terza rete più veloce delle fasi finali di un Europeo U21. La Polonia inizia a manovrare nella metà campo avversaria e a costruire gioco sugli esterni e centralmente dai piedi di Dawidowicz e Linetty, ma il pareggio di Valjent, su errore dell' estremo difensore Wrabel, taglia di fatto le gambe ai polacchi che di lì a poco cederanno alla Slovacchia il pallino del gioco. Match che presenta capovolgimenti di fronte da una parte e dall' altra sino alla ripresa, quando Skriniar e compagni indirizzano la gara nel migliore dei modi. Le avanzate di Mihalik e Rusnak sugli out laterali regalano brividi alla retroguardia polacca e le iniziative del metronomo Lobotka garantiscono imprevedibilità ed incisività. Dalle giocate del classe '94 del Nordsjalland nascono le azioni più manovrate e brillanti, fino alla rete decisiva di Safranko, coinvolgenti una squadra molto ben organizzata e compatta in fase difensiva, una delle possibili outsider del torneo.

La nota dolente è attribuita all' Inghilterra. Gli inglesi deludono all' esordio, ma in virtù del calcio di rigore fallito da Wahlqvist, conquistano un buon punto in ottica del passaggio del turno. La prossima sfida contro la Slovacchia si preannuncia decisiva per la squadra di Boothroyd, incapace di costruire gioco, rea di aver sbagliato diversi appoggi a metà campo e sulla trequarti con Redmond e Abraham. Nella prima frazione di gara è la noia a far da padrona, mentre nel secondo tempo la Svezia, detentrice del trofeo, torna in campo con un piglio battagliero, colpendo addirittura una traversa con la splendida conclusione di Cibicki, accompagnata da quella di Chilwell, per gli inglesi, su deviazione. Il 4-4-2 non dà i frutti sperati, il modulo relega Murphy, una prima punta e Ward-Prowse, centrocampista centrale al massimo mezz'ala a mansioni non consone alle proprie caratteristiche, ingabbiandoli di fatto in ruoli a loro non congeniali. Gli spunti più utili sono dettati dal numero 10 Lewis Baker, in forza al Vitesse, autore di 9 reti in 32 apparizioni in Eredivisie, le spiccate capacità nelle due fasi di Chalobah e le giocate tentate da Abraham rappresentano le armi sule quali costruire la rivalsa in questa competizione. L' attaccante classe '97 di proprietà del Chelsea, che si è messo in mostra nel Bristol, mettendo a referto 23 gol, ha però dimostrato di tentare l' uno contro uno piuttosto che dialogare con il collega di reparto, sinonimo di mancato feeling di gruppo.

Lipski in contrasto con Lobotka | FONTE: Corriere dello Sport

GRUPPO B

​Il girone che sembra rassegnato a regalare meno bagarre sembrerebbe essere proprio questo; lo strapotere di Spagna e Portogallo ha prevalso su Serbia e Macedonia. Le Furie Rosse si sono candidate superfavorite schiantando i macedoni, la Nazionale con capacità più limitate del torneo, i portoghesi, invece, non hanno affatto dominato contro i ragazzi di Lalatovic, dimostrandosi però più concreti in zona gol affidandosi ai propri talenti più affermati come Bruno Fernandes e Renato Sanches. Mister Romeu decide di rinunciare dall' inizio alla stellina del Bayern, preferendogli Joao Carvalho, centrocampista classe '97 del Vitoria. Le maggiori abilità tecniche dei portoghesi non si fanno attendere e sin dai primi minuti primeggia la spinta sugli esterni, le verticalizzazioni improvvise e i colpi di genio di Bruno Fernandes. Il vantaggio di Goncalo Guedes, attaccante del PSG, ha concesso la possibilità di esprimere al meglio manovre palla a terra, precise e raffinate, il raddoppio del fantasista dell' Udinese, frutto di un suggerimento inventato da Renato Sanches, di chiudere una gara mai pienamente controllata.

La prossima sfida contro la Spagna sarà decisiva per definire la leadership del gruppo B. La Serbia ha mostrato le qualità dei propri talenti più grezzi; Djurdjevic, bomber del Partizan con 24 centri in 28 apparizioni non ha ancora inciso, Zivkovic, astro nascente del Benfica è talvolta autore di alcuni spunti decisivi e Marko Grujic, seguito in tempi non sospetti dall' Inter, ma poi finito dalle parti di Anfield Road possiede le caratteristiche giuste per collocare la squadra sulle sue spalle. La sfida alla Macedonia potrà servire per recuperare terreno, in attesa di un passo falso di una delle due davanti. Capitolo Spagna. La squadra di Albert Celades è una schiacciasassi, la rosa consente di inserire a partita in corso calciatori come Dani Ceballos ed Inaki Williams, capaci di decidere il match da subentrati. Qualità eccezionali, basti pensare che nella formazione titolare, dal centrocampo in su 6 calciatori su 6 sono di proprietà di Atletico Madrid, Barcellona e Real. Brillano le stelle Marco Asensio, 3 reti fantastiche e già capocannoniere della competizione e fresco campione d'Europa con Ronaldo e compagni, Deulofeu e Saul Ninguez. E' certamente la Spagna la squadra da battere.

Ruben Semedo sbroglia una situazione pericolosa FONTE: AO Sport

GRUPPO C

​Quello degli azzurrini. I ragazzi di Di Biagio sono reduci dalla vittoria per 2-0 sulla Danimarca, mai in partita. Italia imprecisa nel primo tempo, delude Gagliardini, inefficace in fase d' impostazione e incapace di velocizzare le azioni d' attacco, si vede soffiare da sotto gli occhi una molteplicità di palloni, sguarnisce il cuore del centrocampo e le manovre offensive che transitano da lui necessitano di manforte proveniente da Berardi e Bernardeschi. I due esterni cercano di costruire giocate sublimi e deliziose, evitando le serrate marcature danesi, che si limitano alla sola copertura della propria metà campo. Si è rivelato utile il lavoro di Petagna, capace di sgusciare fuori dal pacchetto difensivo avversario, sfidando nell' uno contro uno il roccioso centrale Banggaard e creando spazi per gli inserimenti di Benassi e Pellegrini, per lui gol da copertina dell' album Calciatori Panini.

Nella ripresa è l' Italia a fare la partita anche per via del neo entrato Chiesa, apportando un pizzico di imprevedibilità in più in avanti, ma per superare la Spagna servirà molto di più, ma si ripartirà da una linea difensiva mai in affanno, forse l' arma in più di questa Nazionale. Ottime le prove di Conti e Barreca, magistrali quelle di Rugani e Berardi; il difensore della Juve primeggia nel suo ruolo, l' esterno del Sassuolo si dà da fare anche in copertura. Il girone è il più competitivo in assoluto, lo dimostra la sfida nella quale Germania e Repubblica Ceca erano contrapposte. Gnabry e soci si portano in vantaggio grazie alla rete siglata da Max Meyer, approfittando dell' indecisione di Zima, già una delle tante dei portieri impegnati in questi Europei. Grazie ai colpi di Schick, Jankto e Cerny, i cechi rimangono costantemente in partita, ma i due errori sotto porta del centravanti sampdoriano determinano l' inerzia del match. La Germania si dimostra una formazione completa considerando i tanti assenti non a disposizione del tecnico Stefan Kuntz, mostrando una linea difensiva solida che con i terzini Toljan e Gerhardt supporta la manovra offensiva e che, avvalendosi degli instancabili Weiser e Arnold, costruisce trame di gioco semplici ed efficaci. Selke si fa parare un calcio di rigore, ma nel compenso Gnabry tiene su un reparto, affidandosi alle proprie accelerazioni e ripartenze improvvise. 

Lorenzo Pellegrini festeggia la rete in rovesciata dell' 1-0