La parte blu di Liverpool vuole fare il salto di qualità. Un nuovo stadio all'orizzonte e un mercato estivo importante, per riportare innanzitutto la squadra nei piani alti della classifica, per poi consolidare la posizione e la rosa, per poter un giorno rivaleggiare con i cugini per il podio della Premier League. L'Everton, nella stagione 2016/2017, può dire di aver messo un primo mattone verso un percorso di crescita, si poteva fare sicuramente di meglio, ma alla fine il settimo posto è valso il ritorno in Europa League dopo un anno di assenza. In estate una sola cessione pesante, ovvero quella di Stones al Manchester City, che però ha portato nelle casse della società la bellezza di 56 milioni. Abbastanza per fare un mercato di tutto rispetto e ritoccare la squadra nei punti critici. Da sostituire poi Pienaar, svincolato e andato al Sunderland, e una delle colonne del club, ovvero Tim Howard, tornato nei suoi USA. Per la difesa dunque arriva Ashley Williams per 14 milioni dallo Swansea, difensore gallese che all'Europeo ha dimostrato tutta la sua soliditià. Sulle ali viene prelevato Bolasie dal Crystal Palace, per la bellezza di 29 milioni. Infine i blu approfittano (a gennaio) dell'occasione Schneiderlin, rimasto ai margini del Manchester United e comprato per "soli" 23 milioni. Si va sul low cost per la porta, con l'innesto di Stekelenburg dal Fulham. Forse l'unico ruolo dove effettivamente si è fatto un errore di valutazione rilevante. Per rimpolpare poi la rosa a disposizione di Koeman arrivano Lookman, Gueye e Calvert-Lewin.

Romelu Lukaku. Fonte: http://www.calciomercatot8.com
Romelu Lukaku. Fonte: http://www.calciomercatot8.com

La partenza è a razzo. Nelle prime cinque partite l'Everton ottiene un pareggio e quattro vittorie di fila, tutte cose che fanno presagire il meglio per i blu. Poi qualcosa si inceppa. Alla sesta giornata arriva una sconfitta forse inaspettata contro il Bournemouth e la squadra sembra soffrirne psicologicamente. Scatta infatti il momento peggiore della stagione della squadra, che forse compromette un'eventuale corsa Champions che, con un Lukaku così in forma e le big come l'Arsenal, lo United o i rivali del Liverpool in difficoltà, non sembrava impossibile. Nelle successive undici giornate l'Everton ottiene solo due vittorie, quattro pareggi e ben cinque sconfitte. In quel momento la squadra cala al nono posto e solo lì Koeman riesce a suonare la sveglia. I blu reagiscono e abbattono i campioni in carica del Leicester in trasferta per 0-2. Arriva poi un pareggio contro lo stoico Hull City, per poi iniziare una marcia che si arresterà solo nel finale di stagione. La difesa ritrova la propria solidità e l'attacco, guidato da un Lukaku sempre più maturo nei movimenti, nello sfruttare gli spazi e nel finalizzare, segna a grappoli. L'attaccante belga concluderà infatti con ben 25 reti all'attivo, arrivando al secondo posto nella classifica marcatori, alle spalle dell'Hurricane Harry Kane. Arrivano le vittorie su Southampton (3-0), Manchester City (4-0) e Crystal Palace (0-1), che permettono all'Everton di arrivare al settimo posto e consolidarlo, visto che il distacco dall'ottava inizia a farsi consistente e la distanza con la sesta inizia ad essere troppo grande da colmare. Per l'Europa bisogna allora sperare che la EFL Cup e la FA Cup vengano vinte da squadre davanti ai blu in classifica (cosa che effettivamente accadrà).

L'Everton festeggia un gol. Fonte: twitter.com-everton
L'Everton festeggia un gol. Fonte: twitter.com-everton

Nelle due competizioni l'Everton non fa una bella figura. Nella FA Cup arriva l'eliminazione immediata per mano del Leicester, mentre nell'EFL Cup, dopo la vittoria sullo Yeovil Town, arriva la debacle con il Norwich. La stagione dunque prosegue con la mente libera, sapendo che la settima posizione sarà probabilmente anche quella finale. La banda di Koeman si prende la soddisfazione di vendicarsi del Bournemouth, che aveva dato il là al periodo di crisi, vincendo in casa per 6-3, partita dove Lukaku dà il meglio di sè, segnando quattro reti. Il finale di stagione si sviluppa con un'alternanza continua di belle vittorie come quelle contro WBA (3-0) ed Hull City (4-0) e sconfitte più o meno clamorose, come il derby con il Liverpool perso al ritorno con un netto 3-1 (e perso anche all'andata per 0-1). Nelle ultime quattro partite, quando ormai i giochi sono fatti (con la vittoria dello United della EFL Cup e con la finale di FA Cup tra City ed Arsenal che lasciano libero il pass europeo per il settimo posto) la squadra si rilassa e ottiene tre sconfitte ed una sola vittoria, per 1-0 sul Watford, squadra praticamente senza allenatore. Europa League dunque alla fine, con la crisi di inizio anno che ha fatto sì che l'Everton non potesse ambire a lottare per la sesta o quinta posizione. Una squadra solida, che ha avuto forse solo nell'estremo difensore il suo vero punto debole (non a caso si parla di Hart come possibile prossimo innesto), con Robles e Stekelenburg che non hanno dato sicurezza. Sontuoso Lukaku, sempre attivo o con gol o con assist. Non a caso dietro di lui nella classifica cannonieri dell'Everton c'è Barkley, che ha segnato solo cinque reti, condite da nove assist. Probabilmente è mancata una vera e propria alternativa allo schema che prevede come finalizzatore Lukaku, con il belga che, dopo una stagione del genere, potrebbe chiedere la cessione per raggiungere un club più blasonato, creando non pochi problemi alla società di Liverpool. Dovesse restare invece, non servirebbero molti ritocchi per alzare l'asticella.