Dopo il discusso esonero di Mazzarri, causato soprattutto, secondo le voci del Mirror, da problemi di comunicazione data la scarsa conoscenza dell'inglese e la bassa attitudine e abnegazione nell'impararlo, il Watford volta immediatamente pagina, dando la guida tecnica della squadra ad un altro coach non di scuola britannica, ma che ha attirato su di sé tantissimi occhi in Inghilterra e non solo.

Marco Silva è infatti il nuovo allenatore delle Hornets. Il portoghese era approdato oltremanica a gennaio, assumendo il ruolo di tecnico dell'Hull City: la squadra versava in condizioni disperate, il portoghese è riuscito a restituire quantomeno la speranza di poter raggiungere la salvezza, accarezzata, ma non conquistata a causa di un crollo interno contro il Sunderland. L'enorme lavoro non è però passato inosservato, perchè l'ex tecnico di Estoril, Sporting Lisbona e Olympiakos, sulla piazza soltanto dal 2011 ma già con una fama che lo precede (anche l'Inter ci aveva pensato prima di scegliere Pioli), ha cominciato a riscuotere tanti consensi, scegliendo alla fine un'altra piazza tranquilla, con ampi margini di miglioramento sotto più profili e che punta come obiettivo minimo alla salvezza.

Dal 3-5-2 di Mazzarri al 4-4-2, con tutte le varianti del caso, di Marco Silva: un cambiamento netto, ma allo stesso tempo oculato, perché l'attuale rosa del Watford potrebbe specchiarsi al meglio in un sistema così quadrato, che sfrutterebbe tutte le doti degli esterni tra i quali possiamo annoverare Janmaat e Holebas, terzini dal rendimento sicuro, così come Amrabat, o Niang alto nel 4-2-3-1 (anche se il suo futuro è ancora in via di definizione), esaltando anche le caratteristiche dei mediani come Capoue e Behrami, giocatori di muscoli e interdizione.

Sicuramente il mercato estivo potrebbe rivoltare nuovamente la rosa a disposizione del portoghese, il quale però porta con sé una buona dose di fiducia da infondere ai tifosi: tra loro e Mazzarri il rapporto si era deteriorato dopo un inizio sorprendente, ora tocca a Marco Silva stringerli tutti attorno alla squadra. Che avrà poche ambizioni - al contrario del suo tecnico, uno destinato a fare strada - ma che può allo stesso tempo essere una fondamentale tappa di crescita. Da contratto, la permanenza a Vicarage Road dovrebbe durare due anni.