Festa Manchester United, delusione Ajax. L'edizione 2016/17 dell'Europa League si tinge di rosso, di rosso Devil. Finisce 2-0 per la squadra di Mourinho la finale di Stoccolma, per effetto delle reti, una per tempo, di Pogba e Mkhitaryan. Novanta minuti non memorabili tecnicamente, dominati dall'organizzazione difensiva orchestrata dallo Special One, mentre Bosz vede i suoi non riuscire a palleggiare in velocità, risultare sterili e battuti da una squadra più forte, allenata da uno che le finali sa vincerle, e lo dimostra ancora una volta.

Fonte immagine: Twitter @EuropaLeague
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Non riserva sorprese Peter Bosz, che conferma il 4-3-3 iper offensivo già visto nella doppia gara con il Lione, con Schone recuperato e pronto a dettare i tempi in mezzo al campo. Davanti intoccabile Dolberg, a cui il tecnico non rinuncia. L'unico ballottaggio, sull'out destro di difesa, si risolve con Veltman in campo e Tete in panchina.

José Mourinho risponde con due scelte in parte inattese, in parte no: c'è infatti Smalling al centro della difesa a fare reparto con Blind al posto di Jones, mentre Mata occupa l'out di destra in avanti nel 4-2-3-1 disegnato dal portoghese, con Pogba trequartista e Rashford riferimento in avanti.

L'urlo di Pogba dopo il gol del vantaggio. | Fonte immagine: Twitter @OptaJoe

Il primo tiro in porta arriva dopo il quasi canonico "quarto d'ora di studio", sono i due esterni d'attacco Younes e Traoré a confezionarlo: dribbla sul fondo il tedesco, incrocia col sinistro in piena area il burkinabé, Romero in due tempi non fatica. L'Ajax prova così a scrollarsi di dosso la paura, mentre lo United vede il posizionamento difensivo, fino a quel momento solido, scricchiolare leggermente. Cadono però in un eccesso di fiducia i lancieri, al 18' arriva una pessima palla persa da rimessa laterale in zona difensiva, che viene giocata da Mata a Fellaini, da Fellaini a Pogba: mancino dal limite del francese, deviazione provvidenziale del mal posizionato Davinson Sanchez che spiazza Onana e porta avanti il Man U. L'ex Juve era stato pericoloso anche in precedenza, dopo 24 secondi, con un altro sinistro fuori misura su un'uscita improvvida dell'estremo camerunese, e al 10' con un colpo di tacco smarcante che aveva mandato Mata sul fondo, sul cui cross al volo Fellaini non era arrivato per centimetri. 

I giovani di Bosz cercano la reazione allo svantaggio, ma incocciano sulla prorompente fisicità Devil, la quale frutta anche un paio di ripartenze pericolose - una su tutte innescata da Pogba libera Valencia al diagonale in area dopo uno scatto di quaranta metri, Onana deve metterci una pezza - derivanti da una gestione insufficiente e poco corale dell'Ajax. Più concreti invece, gli uomini di Mourinho, che vanno di continuo al lancio lungo per la gamba di Rashford o per la testa di Fellaini, mantenendosi aggressivi sulle seconde palle e nei contrasti. Soltanto le incursioni degli individualisti producono qualcosa, da ambo le parti, la più pericolosa giunge oltre la mezz'ora a firma Traoré, che ne fa fuori quattro prima di perdersi in area. Situazione simile si ripete alle soglie dell'intervallo, con la complicità di un attentissimo Darmian. L'ultimo sussulto rischia di regalarlo Sanchez sulla pressione di Rashford, ma se la cava soltanto con un brivido, nemmeno troppo leggero.

La rete si gonfia, lo United è avanti 0-1. | Fonte immagine: Twitter @EuropaLeague
La rete si gonfia, lo United è avanti 0-1. | Fonte immagine: Twitter @EuropaLeague

L'Ajax prova a rientrare in campo con uno spirito diverso, ma dopo 130 secondi incassa di nuovo. Su un corner battuto dalla destra, Smalling svetta sopra il diretto avversario, fungendo quasi da torre per Mkhitaryan, appostato a pochi passi dalla linea di porta e lesto, da centravanti, a girare in rete il raddoppio.

Pagano lo scotto della differenza di stazza gli olandesi, che provano a circondare l'area, riuscendoci anche a entrare pericolosamente con Younes e Traoré, prima di subire il raddoppio e mandare alle ortiche un'altra occasione. Bosz prova a rimescolare le carte all'ora di gioco, togliendo un passivo e impalpabile Dolberg per puntare sulla velocità di Neres, spostando Traoré centralmente. Il centravanti tra gli inglesi lo fa invece Fellaini, che incorna dopo sessantacinque giri di lancette un cross morbido di Pogba, ma in maniera troppo centrale, facile per la presa di Onana. 

La sola determinazione non basta all'Ajax, i soliti Traoré e Ziyech tentano spunti poco produttivi, l'unica occasione sensata viene sciupata dall'ex Twente, che calcia sulla barriera una punizione dai venti metri. Entrano anche van de Beek e de Jong per risolvere i problemi, ma la difesa dello United si mostra rocciosa, con i soliti raddoppi che concedono soltanto conclusioni dai quasi trenta metri, come quella che spara Davinson Sanchez - senza risultare pericolosa - a sette dal termine. Lo United ritarda la chiusura definitiva della pratica (Lingard si divora un contropiede, recuperato da Sanchez), ma il massimo che producono i lancieri è un sinistro centrale di de Jong, che non può bastare.

Al triplice fischio finale trionfa il Manchester United, che si prende coppa, la prima della leggendaria storia, oltre alla qualificazione diretta in Champions League. E' il terzo trofeo stagionale, è quello che salva e rende sorridente una stagione in chiaroscuro in Premier. E' l'ennesima conferma che, con Mourinho in panchina, nelle finali si hanno tre, quattro marce in più.