24 agosto 2016. Nei preliminari di Champions League, la matricola Rostov, squadra dal tasso tecnico minimo ma con una grande organizzazione, demolisce a pallonate l'Ajax, la squadra dello spettacolo, dei giovani intraprendenti. 4-1, senza appello, olandesi eliminati costretti alla "retrocessione" in Europa League. Nove mesi dopo, i lancieri si apprestano a giocare la finale, sempre nel freddo nord, stavolta a Stoccolma. Un cerchio che evidentemente era destino si chiudesse in questo modo, un percorso di crescita durato nove mesi da non arrestare la sera più importante. Alla Friends Arena però i ragazzini terribili devono sfidare il Manchester United, la strafavorita della competizione sin dal giorno uno.

Classica-non-classica

Nonostante in campo stasera scendano due squadre tra le più nobili della storia del calcio, specialmente a livello Europeo - tanto che ci saranno in campo ben diciassette trofei conquistati a livello continentale - i precedenti sono pochi, pochissimi, per la precisione soltanto quattro, tutti in Europa League, compresa la vecchia Coppa Uefa, e per giunta a distanza di anni. Il primo nel 1976, doppio scontro nel primo turno risoltosi con due vittorie in casa e passaggio dello United; il secondo nel 2012, ai sedicesimi, sempre con successo del Manchester United, vide invece due vittorie in trasferta. C'è anche un'altra statistica che va segnalata ed è quantomeno curiosa: l'Ajax ha incontrato Mourinho sei volte, quando il tecnico era sulla panchina del Real Madrid. Il bilancio in termini di gol è di 2-20...

Il percorso

13 gol segnati in 8 partite nella fase a eliminazione diretta: questo il bilancio dell'attacco di Bosz.

Dopo aver vinto il girone con Standard Liegi, Panathinaikos e Celta Vigo, probabilmente il più difficile di tutta la competizione, i lancieri hanno messo in fila (con fatica) Legia Varsavia, Copenhagen, Schalke 04 e Lione. Nessuna di queste affermazioni è stata particolarmente convincente in termini di risultati, tanto che tutte sono state sudate fino all'ultimo - con lo Schalke in particolar modo i brividi non sono stati pochi, risolti poi nel supplementare. C'è stata però una crescita, appoggiandosi soprattutto sull'Amsterdam ArenA, in termini di gioco: il manifesto è il 4-1 rifilato al Lione.

Fonte immagine: Twitter @AFCAjax
Fonte immagine: Twitter @AFCAjax

Le scelte

Peter Bosz non dovrebbe riservare sorprese, anche se ha da sciogliere un particolare dubbio riguardo la difesa a quattro, nella quale mancheranno i due terzini sinistri Viergever e Sinkgraven, rispettivamente per squalifica ed infortunio. Dovrebbe esserci Riedewald, pari-ruolo, ma Veltman vuole farsi spazio, visto che a destra Tete sembra avanti. In mezzo, davanti a Onana, campo per De Ligt e Sanchez; mediana composta dai soliti noti, Klaassen, Schöne (che ha recuperato) e Ziyech, davanti tridente che tremare il mondo fa: Traoré e Younes ai lati di Kasper Dolberg, di cui il tecnico ha parlato in conferenza stampa: "Dolberg nuovo Ibra? Non mi piacciono i paragoni tra i giocatori: non ci sarà un altro Ibrahimovic, come non ci sarà un altro Bergkamp. Kasper sarà sé stesso, sarà Kasper Dolberg". Una benedizione non da poco.

Ajax (4-3-3) - Onana; Tete, De Ligt, Sánchez, Riedewald; Klaassen, Schöne, Ziyech; Traoré, Dolberg, Younes. All. Bosz

Le scelte di Bosz
Le scelte di Bosz

Calcio d'inizio ore 20.45 alla Friends Arena di Stoccolma, arbitro della sfida Damir Skomina.