Penultimo atto di Europa League per il Manchester United di José Mourinho che, dopo aver lasciato andare abbondantemente il discorso campionato, si tuffa a capofitto nella semifinale di ritorno che vede i Red Devils partire con un discreto vantaggio sul Celta Vigo dopo l'1-0 dell'andata firmato Marcus Rashford. Alla vigilia dell'incontro il tecnico degli inglesi si è presentato come consuetudine davanti ai microfoni della stampa, analizzando così i temi della sfida di domani che si giocherà ad Old Trafford. 

"La possibilità di vincere un titolo così importante al mio primo anno? Non sto pensando a me stesso, penso al club, ai giocatori. E' veramente importante essere in una finale Europea e di avere la possibilità eventualmente di lottare per un titolo che il club non ha mai vinto. Combatteremo duramente per arrivarci. E' stato un lungo viaggio, quello di domani sarà la quattordicesima partita, nella quale dovremo esser pronti a combattere duramente per mantenere il vantaggio acquisito". 

Dopo aver parlato dell'aspetto generale si entra nelle pieghe della sfida di domani, con Mourinho che parla così degli infortunati: "Da quando abbiamo avuto gli ultimi infortuni - Rojo e Ibrahimovic n.d.r - nessuno ha recuperato in tempo per essere della partita e per giocare le ultime gare della stagione, quindi gli unici ad essere fuori, ci resteranno per il resto della stagione. Quelli che ho a disposizione sono però pronti, stanno bene e sono estremamente vogliosi di giocare la partita". 

In vista del fischio d'inizio Mou si è soffermato successivamente anche sull'aspetto riguardante le motivazioni che le due squadre metteranno sul campo. Secondo il portoghese nessuna delle due prevarrà su questo aspetto: "Per quanto riguarda la voglia di raggiungere la finale, credo che le motivazioni siano uguali per entrambe le squadre. Per il Celta è la partita più importante della loro storia, secondo le loro parole. Io credo sia il match più importante per noi. Non è importante cosa è successo in passato, nei giorni scorsi, adesso ciò che conta è il futuro". 

Dopo la sconfitta di domenica pomeriggio all'Emirates contro l'Arsenal è apparsa ancor più chiara la scelta del Manchester United di puntare tutto sull'Europa League, e Mourinho che spiega così la decisione: "E' semplice. Giocare diciassette partite in sette settimane con sedici giocatori è impossibile. Non è un gioco, è stata una decisione semplice da prendere, basata sul buonsenso. E' stata una conseguenza di quella che era la nostra situazione. Stiamo dando tutto quello che possiamo, i giocatori, io, tutti quelli che lavorano attorno alla squadra. Quando dai tutto, non ci sono problemi che tengono". 

Ed infine, sull'eventuale o mancato approdo in Champions League, il tecnico chiosa con una battuta degna del miglior Mourinho: "Se non ci qualifichiamo per la Champions League, vuol dire che non siamo bravi abbastanza per giocarci. Provo a guardarla in modo pragmatico, è chiaro che è la competizione nella quale tutti vorrebbero giocare. Tuttavia, penso che in questo momento tutti dobbiamo essere e restare concentrati su dove siamo e l'unica motivazione che abbiamo è quella di vincere domani sera".