Nelle notti importanti brillano i diamanti più pregiati e i sogni non sono poi cosi distanti dalla realtà. E' proprio questo il caso del Monaco che, battendo il Borussia Dortmund nel doppio confronto, vola in semifinale dopo più di dieci anni. Un sogno che non è mai stato cosi vicino alla realtà per gli uomini di Jardim che stanno disputando una stagione formidabile, come dimostrano il primo posto in Ligue 1 e una Champions da protagonisti, con il miglior attacco d'Europa, capace di mettere dentro 138 reti in stagione.
La partita con il Borussia ha esaltato le qualità dei monegaschi e del suo allenatore Jardim che sta plasmando sempre più una squadra capace di avere un equilibrio incredibile. Le due partite con i tedeschi ne sono state l'esempio più lampante, con ripartenze letali e azioni veloci tanto da far perdere il senso dell'orientamento ai poveri difensori di Tuchel. Se all'andata il Borussia era scosso, per via dell'attentato all'autobus, al ritorno il Monaco ha chiuso la pratica dopo soli diciassette minuti con le reti, manco a dirlo, di Mbappè e Falcao che sono arrivati a toccare quota 49 in stagione, mentre il punto esclamativo è arrivato grazie al solito Germain che segna poco ma è utilissimo nell'economia di squadra.
I SEGRETI DEL MONACO
E' una gioia per gli occhi ammirare la squadra del Principato che può contare su un mix esplosivo di giovani talenti mischiati all'esperienza di alcuni veterani. La coppia di centrali di difesa stupisce e stona, per cosi dire, con l'età media della squadra: stiamo parlando di Glik e Raggi, due conoscenze del calcio Italiano che si sono immersi alla perfezione in questo contesto. L'alternativa a uno dei due è Jemerson, classe 92', che ha ben figurato fin qui. La vera forza, il vero motore della difesa del Monaco sono i due terzini che rispondono ai nomi di Mendy e Sidibè (ieri non in campo): il primo, ex Marsiglia, gioca sulla sinistra ed è un vero motorino infaticabile, con una grande capacità di creare cross avvolgenti, mentre il secondo è un classe 92' che il Monaco ha strappato al Lilla quest'anno: giocatore che cura molto la fase difensiva ma non disdegna, nemmeno lui, la fase offensiva. La riserva è un tale Almamy Toure, classe 96' e ne sentiremo parlare viste le sue prestazioni.
Il fulcro della manovra monegasca è la cerniera di centrocampo formata da Fabinho e Bakayoko in cui ognuno completa l'altro. Il primo, è un difensore adattato (alla perfezione) a centrocampo con tempi di inserimento non comuni e la capacità di calciare alla grande i rigori visto che quest'anno ne ha sbagliato solo uno proprio nel match di andata. Dall'altra c'è colui che ha regalato la qualificazione ai quarti al Monaco, Bakayoko, classe 94', molto duttile e bravo sia in fase di impostazione che in fase di ripiegamento.
Sugli esterni compaiono il genio e la velocità di Bernardo Silva e Lemar: il primo ha una capacità di dribbling unica e un tocco di palla sublime tanto che sarà più facile vedere un'asteroide cadere sulla Terra che vedere il classe 94' sbagliare un pallone, semplicemente celestiale. Sulla fascia sinistra c'è Thomas Lemar, classe 94' dotato di una grande velocità e un rapido cambio di passo: ama convergere verso il centro, è un abile tiratore di punizioni e quando duetta con Mendy la fascia sinistra diventa una staffetta per i 100m piani. Le riserve non sono da meno visto che in panchina Jardim può contare sull'imprevedibilità di Joao Moutinho e Dirar mentre tra i giovani promettenti c'è Gabriel Boschilia, classe 96' che quest'anno ha già messo a segno 8 gol in 22 partite, di cui 6 in campionato.
Qui arriviamo al Paradiso Dantesco sotto ogni sfaccettatura, la squadra di Jardim ha il miglior attacco d'Europa con i suoi 138 gol stagionali di cui 90 in campionato. La copertina se la prendono in due per motivi diversi: Kylian Mbappè e Radamel Falcao. Il primo è un potenziale fenomeno del calcio moderno tanto che è già stato soprannominato il nuovo Henry, ma ciò che stupisce ancora di più è l'età di questo ragazzo che a dicembre ha compiuto 18 anni, stiamo parlando quindi di un 1998. Pazzesco. Pazzesco come il suo score in questa stagione che parla di di 22 gol fatti in 36 partite, di cui 12 in campionato e già cinque nella fase a eliminazione diretta della Champions.
Dall'altra parte c'è Radamel Falcao, un giocatore completamente ritrovato rispetto agli ultimi due anni bui in Inghilterra, caratterizzati, per altro, da molti infortuni: i numeri però parlano chiaro e quest'anno evidenziano una rinascita del Tigre che è tornato a ruggire grazie ai suoi 27 gol, 18 in campionato e 7 in Champions League in 6 presenze. Le alternative a questa coppia sono valide come ha dimostrato Germain ieri sera, giocatore che segna poco ma che risulta essere molto importante nell'economia del match. Occhio, poi, agli altri giovani terribili come l'argentino Guido Carrillo (1991).
Talento, imprevedibilità e calcio spettacolare: il Monaco lancia la sua sfida e non vuole smettere di sognare.