Ottima vittoria per l'Arsenal, che torna ad incantare il pubblico dell'Emirates Stadium in campionato dopo quasi due mesi. Rotondo 3-0 inflitto al West Ham in una partita dominata dopo l'equilibrio iniziale. A segno Ozil e Walcott, tra i migliori in campo, oltre al subentrato Giroud. I Gunners si infilano al quinto posto tra le due di Manchester, continuando la corsa ad un posto in Champions League, mentre per gli Hammers arriva una sconfitta che sostanzialmente non infligge danno se non alle statistiche. Andiamo a rivivere insieme tutte le emozioni del match.
Turno infrasettimanale per la Premier League: si scende in campo, dopo lo spettacolo del martedì, anche all'Emirates Stadium di Londra. I padroni di casa dell'Arsenal, senza i primi due portieri, infortunati (campo al ventiquattrenne Martinez) e con Welbeck di punta, ospita i "cugini" del West Ham, guidati da Bilic in un 4-2-3-1 che punta a sfruttare la rapidità dei velocisti attorno ad Andy Carroll.
Il primo squillo arriva dagli Hammers: punizione dai 22 metri calciata a giro da Lanzini che si abbassa appena troppo tardi sopra la traversa. Dal canto suo, l'Arsenal alza il baricentro e prova ad avvolgere l'avversario nella rete del possesso palla. Il pericolo, però arriva di nuovo da una palla recuperata a centrocampo: Noble ha la chance sul destro incrociato, ma la conclusione è debole, così come quella di Walcott, liberato in area dal numero di Bellerìn, dall'altra parte. Antonio ed Ayew continuano a mettere in difficoltà i centrali di Wenger con i tagli verso il centro, mentre i Gunners non trovano praticamente mai il varco giusto per far male fino al minuto 23: l'occasione clamorosa è sulla punizione scodellata in maniera molto particolare da Alexis Sanchez. Il movimento di Danny Welbeck è perfetto, ma l'inglese, a due passi dalla porta, liscia letteralmente il sinistro e lascia la palla tra le mani di Randolph.
L'Arsenal però prende fiducia e arriva due volte al tiro, entrambe su banali errori in disimpegno difensivo degli Hammers: prima Walcott e poi Elneny, da meno di 15 metri, non trovano la porta. Per il resto, il match scorre sui binari della tranquillità, senza emozioni particolari né sussulti. I biancorossi comandano il gioco ma fanno davvero fatica a causa delle linee molto vicine ordinate da Bilic, che dal canto suo punta a mettere in difficoltà i centrali di casa lanciando alto per gli stacchi di Carroll. Alla fine, però, la partita si gioca tanto a centrocampo e si arriva al duplice fischio di Atkinson sullo 0-0 con i due portieri raramente impegnati.
Pronti, via, nel secondo tempo la sensazione della fine del primo viene confermata: Arsenal aggressivo e pericoloso, con tanti effettivi ad attaccare negli ultimi venti metri. Ci prova Elneny dalla distanza, trovando il muro dei difensori. Dopo dodici minuti, però, la roccaforte cade: altra azione di prima allontanata da Collins, che per sua sfortuna trova appollaiato fuori area Mesut Ozil. Il tedesco controlla, prende la mira e piazza il colpo da biliardo mancino. Randolph, probabilmente anche disturbato dalla posizione di Sanchez, non può nulla, la palla si infila all'angolino ed è 1-0. L'Emirates Stadium esplode, l'Arsenal vola e subito va vicinissimo anche al raddoppio: Walcott si lancia in slalom e, con sagacia, trova il filtrante di tacco per Welbeck, ma stavolta Randolph è bravissimo ad opporsi chiudendo lo specchio. Altre occasioni arrivano da Elneny e Sanchez, ma ancora una volta il portiere ospite è attento. Festa solo rimandata, comunque, al sessantottesimo: Theo Walcott, con la fascia da capitano, è bravissimo a chiudere col destro l'ennesima triangolazione a sinistra, sul velluto tra Ozil e Sanchez. Conclusione a rimorchio da due passi che fulmina Randolph e mette in ghiaccio il vantaggio. Da qui, i ragazzi di Wenger fanno partire il super-torello per addormentare la partita, e sostanzialmente il West Ham non pressa neanche quando la palla è ai difensori.
Wenger regala anche la passerella a Walcott e Welbeck, mandando dentro Chamberlain e Giroud, che dopo pochi minuti confezionano il tris: scatto verso il centro dell'inglese, palla sulla destra, dove il gigante francese controlla, e in un amen fa partire il mancino a giro nonostante la posizione defilata. La palla fa la barba al palo, gonfia la rete e conferma Giroud come vero e proprio "spacca-partite" in uscita dalla panchina.