La partita d’andata fu l’emblema delle visioni dei due allenatori: il primo tempo totalmente appannaggio della squadra di Pep Guardiola, con tante occasioni create ma solo un goal, l’autorete di Cahill; all’inizio del secondo almeno tre chance chiare sprecate dai Citizens e poi risposta furiosa dei Blues, con tre goal in successione e rimonta completata, spedendo i rivali a -4.

Oggi i punti di distacco tra il Chelsea ed il Manchester City sono addirittura 11, che trasformano il titolo di campione in un miraggio per gli Sky Blue. Eppure la possibilità di avvicinarsi la squadra di Antonio Conte l’ha concessa, nell’ultimo turno, perdendo inaspettatamente in casa contro il Crystal Palace, ma il pareggio del City in casa dell’Arsenal – il terzo consecutivo - ha spento sul nascere ogni sogno di rimonta, che avrebbe dovuto continuare obbligatoriamente con la vittoria a Stamford Bridge. Per il Chelsea la caduta con le Eagles rappresenta solamente un inciampo, considerato che arrivava da 10 vittorie consecutive tra le mura amiche ed i risultati delle inseguitrici permettevano comunque una battuta a vuoto. Ora il Tottenham, vincendo contro il Burnley, si è avvicinato a -7 e vorrà approfittare del big match dei Blues contro i Citizens per accorciare ulteriormente, nella trasferta in Galles contro lo Swansea: ecco perché Antonio Conte non permetterà altri cali di tensione, soprattutto in una gara così importante che tutto il mondo guarderà.

Il goal del pari di Diego Costa, www.premierleague.com
Il goal del pari di Diego Costa, www.premierleague.com

Chelsea e Manchester City si affrontano per la 157esima volta nella loro storia fra tutte le competizioni, con il bilancio che pende dalla parte Blue: 65 vittorie, 39 pareggi e 52 sconfitte, mentre da quando è stata fondata la Premier League nel 1992, il Chelsea ha vinto 23 volte su 39, con soli 9 successi dei Citizens, di cui 3 a Stamford Bridge. Dopo la doppia retrocessione a metà degli anni ‘90 in terza divisione e la conseguente risalita fino alla massima serie, per il City Stamford Bridge è stato off limits per 9 anni: dal 2000 al 2009, in 8 incontri sono arrivate 7 sconfitte ed un pareggio con un solo goal segnato ed un paio di umiliazioni, come il 5-0 del 22 marzo 2003 od il 6-0 del 27 ottobre 2007. Tra la prima e la seconda vittoria del City in casa del Chelsea dalla fondazione della Premier, sono passati ben 17 anni – dal gennaio 1993 al febbraio 2010 – curiosamente terminate entrambe per 2-4; la terza ed ultima imposizione dei Citizens a Londra è datata 16 aprile 2016, 0-3.

Dirigerà l’incontro, il signor Mike Dean.

Sponda Chelsea

Nella conferenza stampa di vigilia, Antonio Conte ha voluto sottolineare come i risultati ottenuti non debbano influire sulla concentrazione della squadra: “Se vinciamo, pareggiamo o perdiamo, il nostro stile e la nostra filosofia non devono cambiare. Dobbiamo lavorare sodo per ogni match e mantenere la concentrazione. A questo punto della stagione sono contento dell’impegno profuso dai giocatori”. Poi l’attenzione si sposta sulla sconfitta con il Crystal Palace: “Abbiamo riguardato la partita per vedere le cose positive e su cosa dobbiamo migliorare. Nel calcio capita di perdere quando non meriti, dobbiamo pensare subito al prossimo incontro”.

Sulla sfida al City dice: “Sarà importante sia la fase di non possesso che quella d’attacco, perché loro hanno grandi giocatori capaci di contrattaccare”. Sulla formazione invece non scioglie i dubbi: “Non so se Moses giocherà domani (già assente sabato per infortunio), abbiamo ancora un giorno per decidere gli undici”. Lo schieramento comunque non si discosterà dal 3-4-3, magari con l’inserimento di Willian tra i titolari, con Fabregas di nuovo sulla linea mediana.

Sponda City

Pep Guardiola in press conference fa il punto della situazione sugli infortunati: “Sagna sarà out 2-3 settimane, mentre Zabaleta è disponibile. Gabriel Jesus ha ricominciato ad allenarsi ieri, ma non so esattamente quanto gli servirà per tornare in campo. Siamo fiduciosi di vederlo prima della fine della stagione”.

Sugli avversari il tecnico catalano è sicuro: “Il Chelsea merita di stare in alto, hanno fatto tanti punti e vinto tante partite di fila”, mentre per il finale di stagione pone gli obiettivi: “Per le prime 6 in classifica è fondamentale qualificarsi in Champions League, sia economicamente che per il prestigio. Mancano ancora nove partite per noi, dobbiamo fare più punti possibili”. Nel finale del match d’andata Aguero e Fernandinho si sono resi protagonisti di uno spiacevole episodio, costato rispettivamente 4 e 3 giornate di squalifica: “Sono due bravi ragazzi, quel che è successo in campo era dovuto alla frustrazione del momento”.

Per la formazione dunque resta il dubbio su chi farà il terzino destro, se Zabaleta giocherà dal primo minuto o verrà riproposto Jesus Navas come con l’Arsenal; nel 4-1-4-1, confermati Sterling, Silva, De Bruyne e Sanè dietro ad Aguero.