Quello che è successo a Barcellona due giorni fa è ancora nella mente di tutti, per un motivo o per un altro, tanto che non ci scorderemo mai della rimonta blaugrana. Già, la rimonta, perché quando si compiono imprese del genere il merito è di tutti, ma lo scettro di questa epica notte lo prende Neymar colui che, in sette minuti, ha cambiato la storia della partita, del Barcellona e forse del calcio, ribaltando le statistiche che davano favorito il Psg al cento per cento. Una notte che ha consacrato il talento di O'Ney che, pian piano, si sta prendendo il Barcellona grazie alle sue giocate.
Due gol, un rigore procurato e l'assist decisivo per il gol di Sergi Roberto. Il brasiliano è stato l'attore principale di un film dai contorni thriller, più importante degli altri due componenti del tridente che hanno realizzato un gol a testa pur non giocando la miglior partita della loro stagione. I meriti di O'Ney, o la normalità della prestazione degli altri due, sta anche nelle scelte di Luis Enrique che ha adottato un modulo che in fase offensiva garantiva più libertà per Messi che agendo dietro il tridente formato da Neymar, Suarez e Rafinha ha trovato meno opportunità per segnare, ma è stato molto utile nei ripiegamenti difensivi su Draxler e Matuidi, dunque un lavoro molto oscuro rispetto alle sue solite partite.
Ecco perché gli altri due componenti della MSN sono stati normali giocatori al cospetto di uno straripante Neymar che in questo 2017 ha invertito completamente il trend realizzando sei reti che, aggiungendosi alle 8 del 2016, fanno 14 in stagione su 34 partite. Se il dato delle reti è inferiore rispetto agli anni passati, di contro stiamo vedendo il miglior Neymar per quanto concerne lo spirito di abnegazione, sacrificio e quantità e lo si è visto nel match contro i parigini quando il brasiliano è stato molto utile nei ripiegamenti e sempre presente nelle seconde palle, per non parlare poi del raggio di azione, molto simile a quello di Mandzukic nella Juventus per intenderci.
"Qualcosa del genere succede solo una volta nella vita, nessuno credeva potessimo fare sei gol ma ce l'abbiamo fatta. È stata la miglior partita che abbia mai giocato - così l'attaccante brasiliano a un passo dalla 500ª presenza in carriera -. Quando ci crediamo e giochiamo così è molto difficile fermare il Barcellona, questa vittoria vale come un trofeo, abbiamo vissuto la partita come fosse una finale", queste le parole del Brasiliano al termine della partita che lo ha consacrato, forse, al secondo posto dell'olimpo del calcio moderno solo dietro a Messi che, per una volta, ha lasciato lo scettro al brasiliano come nel rigore del 5-1.
Rigore che ha regalato a O'Ney la novantanovesima gioia in blaugarana in 175 partite, ma anche il 235esimo gol in 400 match disputati. Numeri da urlo per un giocatore che ha già realizzato 50 gol in 75 presenze con la maglia del Brasile, con la rete decisiva alle Olimpiadi. Numeri di un calciatore che si sta prendendo il Barcellona e non solo. Numeri di un ragazzo che sta correndo a grandi falcate verso lo scettro di migliore al mondo.