Basta poco, molto poco, al Copenaghen per uscire col sorriso dall'andata degli ottavi di finale dell'Europa League di quest'anno. Il minimo necessario, a dire il vero, ovvero sfruttare i banali errori d'inesperienza tipici dell'Ajax, squadra che storicamente punta sui giovani: il risultato finale di 2-1 è figlio dei ricami di troppo cercati dagli olandesi, di contro all'estrema concretezza dei danesi che nei fatti ha avuto la meglio. Rimane tutto aperto, però, per quello che riguarda il discorso qualificazione: tante volte questo risultato è stato ribaltato, e la prossima gara si giocherà all'Amsterdam Arena. Di seguito il racconto del match.

Stale Solbakken opta per il 4-4-2 all'inizio del duello odierno. In porta c'è Olsen; in difesa invece Ankersen e Augustinsson larghi, con in mezzo Jorgensen e Johansson. Falk Jensen e Toutouh esterni offensivi, in mediana Matic e Kvist. Coppia d'attacco fisica con Santander e Cornelius. La risposta di Peter Bosz è schierata col 4-3-3. Onana fra i pali. In difesa Tete, De Ligt, Viergever e Sinkgraven. Schone ha le chiavi del centrocampo; agiscono da mezzali invece Klaassen e Van De Beek. In avanti tre ragazzi: Bertrand Traoré e Younes ali, la punta è Dolberg.

Ci mettono 27 secondi a sbloccare il match i danesi, dopo aver battuto il calcio d'inizio: un errore tattico degli ospiti concede a Falk Jensen la possibilità di coordinarsi in area; ovviamente l'esterno non sbaglia e fa 1-0. Doccia fredda per gli olandesi che ci mettono 12 giri d'orologio a smaltire il colpo e a provare la reazione: Klaassen vede la sua prima conclusione murata in corner; sul traversone Viergever col tiro al volo trova la mano di Olsen a dirgli di no. Sono però in fiducia i nordici: sugli sviluppi di un loro calcio d'angolo, si trova tutto da solo sul secondo palo Toutouh, che si divora la possibilità di raddoppiare. Anche Santander, dopo un assolo poco prima della mezz'ora, dopo una palla recuperata nella metà campo avversaria, cerca di segnare, ma il suo tentativo è velleitario.

A questo punto la squadra in trasferta ha il suo momento per colpire, con Traoré premia la sovrapposizione interna all'area di Klaassen che arriva al cross: la palla è per Dolberg il quale prende posizione e realizza di destro in acrobazia per l'1-1 al 32esimo. Momento che diventa improvvisamente positivo per gli originari dei Paesi Bassi, i quali nel finale di frazione creano un paio di situazioni di conclusione - la prima murata, la seconda fuori - sprecate da Van De Beek, molto propositivo in fase offensiva. Stessa storia in avvio di ripresa, con Schone dal limite (largo di pochissimo) e Traoré a giro verso il palo lontano (grande intervento di Olsen) che trovano sempre lo stesso risultato: un nulla di fatto, nonostante molti tentativi e qualche sprazzo di un gioco molto frizzante e godibile.

In contropiede sono tantissimi gli spazi per i padroni di casa, ed ovviamente vengono ben sfruttati: all'ora di gioco, Ankersen serve un ottimo assist per la tipica giocata di Cornelius, che realizza il 2-1 nemmeno troppo meritato da parte dei suoi. Brutto colpo psicologico per l'Ajax, una squadra debole sotto questo aspetto, che fa fatica a reagire anche se sempre proponendo un minimo in avanti; la situazione lo richiede, ma il Copenaghen alza il muro e non lascia passare nulla di nulla. Nel finale i grandi talenti provano a salire in cattedra: è il minuto 85 quando Klaassen scaglia una gran botta dal limite e trova le mani di Olsen nell'angolo lontano. L'ultima occasione del match la spreca Dolberg, servito da una sponda proprio di Klaassen dopo un calcio d'angolo: la punta sì segna, ma con un fallo fin troppo evidente. Il 2-2 viene annullato, la gara termina così dopo 2 minuti di recupero: è 2-1 all'andata.