L’umiliazione subita in Champions League all’Emirates Stadium martedì scorso per mano del Bayern Monaco è solo l’ultima goccia nel vaso di pazienza dei tifosi dell’Arsenal nei confronti di Arsene Wenger. Quel vaso è già traboccato da tempo ed i supporters non si lasciano di certo pregare per esporre il proprio disappunto nei confronti del tecnico francese, che guida i Gunners dal primo di ottobre del 1996, con cartelli e striscioni durante i match casalinghi.
Sul sito ufficiale dell’Arsenal è comparso un comunicato, firmato dal presidente del club John Chips Keswick, in cui si dichiara: "Siamo pienamente consapevoli dell'attenzione attualmente focalizzata sul club e comprendiamo il dibattito. Rispettiamo il diritto dei tifosi alle proprie diverse opinioni individuali, ma abbiamo sempre portato avanti questo grande club di calcio avendo a cuore i suoi migliori interessi a lungo termine. Arsène ha un contratto fino al termine della stagione. Eventuali decisioni verranno prese da noi reciprocamente e comunicate al momento giusto, nel modo giusto”.
Come precisato nel comunicato, il contratto di Wenger scade al termine di questa stagione ed al momento non paiono esserci i presupposti per un rinnovo. Secondo indiscrezioni raccolte dai media inglesi, lo stesso tecnico avrebbe confidato allo spogliatoio che nel prossimo campionato non sarà sulla panchina dei Gunners.
Nonostante i risultati deludenti che ormai si protraggono da diverso tempo – l’ultima Premier League vinta risale alla stagione 2003-04 e le due FA Cup consecutive vinte nel 2014 e nel 2015, accompagnate da due Community Shields non hanno riscaldato i cuori dei tifosi – Arsene Wenger è stato capace di mantenere comunque ad alti livelli il club per 20 anni – il record delle 13 vittorie consecutive in un campionato è solo stato eguagliato dal Chelsea di Antonio Conte, ma non battuto, mentre la striscia di 49 risultati utili consecutivi è ancora saldamente nelle sue mani – e le umiliazioni che sta subendo negli ultimi tempi – per ultima la risata divertita di Alexis Sanchez in panchina durante il match contro il Bayern, sul risultato di 1-5 – non sono assolutamente meritate.