Dopo le sassate ricevute in terra bavarese, l'Arsenal si prepara al ritorno, tra critiche, polemiche ed un'aria pesante che non si respirava da mesi. Le prestazioni delle ultime settimane, a partire dal crollo interno con il Watford in avanti, hanno creato un clima polemico e ostile intorno a Wenger e ai suoi. Domani sera, in questo difficile ambiente, i Gunners proveranno a ribaltare all'Emirates il 5-1 subito dal Bayern nell'andata degli ottavi di Champions League. Un'impresa se non impossibile, quasi.
"Dobbiamo mostrare orgoglio e attaccamento alla maglia, non siamo un club 'politico', dobbiamo cercare la nostra miglior performance", afferma però un teso Wenger nella conferenza stampa della vigilia. "Siamo pronti a giocarcela. Il nostro gioco è costruito sul gruppo, è sempre una questione di performance di tutti".
Il primo ingrediente che il tecnico alsaziano vede nella ricetta, è la grinta, la cattiveria: "Domani dobbiamo mostrare una faccia differente, perchè a Monaco, nel secondo tempo, siamo stati spazzati via".
Il momento, però non è favorevole nemmeno dal punto di vista dell'infermeria, perchè si conta un'assenza di lusso come quella di Ozil: "Non è in gruppo, non lo ritengo fisicamente a posto per giocare domani". Chiacchiere, tante, anche intorno all'altro top player di prima fascia, Alexis Sanchez, lasciato in panchina con il Liverpool e, forse, destinato a subentrare anche domani. "Non ho ancora deciso", afferma Wenger, che poi, incalzato sul futuro del cileno, dichiara: "Ha ancora un anno e tre mesi di contratto, il suo futuro dipenderà totalmente dall'Arsenal".
Insieme al tecnico in sala stampa presenzia anche Per Mertesacker, capitano di rientro da un lungo stop, ma che per ora non ha trovato spazio (e non dovrebbe trovarne domani). "Noi non dipendiamo da un solo giocatore - spiega il tedesco, commentando la situazione di Sanchez - è una questione di squadra, di gruppo. Tutti spingono in allenamento per giocare, l'allenatore ha venticinque giocatori tra cui scegliere, è questione di crearsi le opportunità e di sfruttarle. Parlare di un solo giocatore distrae il gruppo".
Mertesacker conferma poi il momento negativo dell'ambiente, conscio che solo la forza del gruppo può aiutare l'Arsenal a rialzare la testa. "C'è tensione in squadra, ma è normale, venendo da un periodo così difficile. Dobbiamo voltare pagina, anche senza i nostri migliori giocatori, siamo un gruppo unito".