Può una squadra reduce da tre successi consecutivi in Europa League, terza in Liga e totalmente rivoluzionata dall'avvento del suo nuovo allenatore, temere un club con zero esperienza in Europa, in crisi di risultati e ai margini della zona retrocessione in Premier League?
Sì, se la competizione è la Champions League; sì, se la squadra in questione è stata capace di compiere il più grande miracolo sportivo degli ultimi cinquantanni; sì, se è vero che al kick off di ogni sfida non si parte mai battuti.
Siviglia - Leicester, sospesa tra dubbi e contraddizioni, si presenta come uno degli ottavi di finale più interessanti ed intriganti del lotto. I padroni di casa, giunti secondi nel girone vinto dalla Juventus, hanno dimostrato nel corso della stagione tutto il loro valore. Con l'avvento di un manager per nulla timoroso, dotato di idee e peculiarità come Jorge Sampaòli, gli andalusi hanno compiuto l'atteso step richiesto già da qualche tempo.
In Liga ad esempio, il Siviglia sta tenendo botta rispetto al cammino di Barcellona e Atletico Madrid, - il Real invece, sembra fare uno sport a se, ma il discorso è valido per tutti - frapponendosi con autorevolezza tra le due forze anti Blancos. Discorso totalmente inverso invece, quello applicabile al Leicester di Claudio Ranieri. Le Foxes - stride un po dirlo - Campioni d'Inghilterra in carica, stanno attraversando un momento di profonda crisi. Oltre al gioco latitante - minimo comun denominatore anche della passata stagione - a mancare sono soprattutto gol e risultati positivi.
Fuori dai giochi in FA Cup ed eliminati anzitempo dalla Coppa di Lega, ora i Blues di Ranieri rischiano addirittura la loro permanenza in Premier League. La classifica infatti, vede il Leicester di King Claudio appena un gradino sopra la quota con cui oggi si andrebbe a finire in Championship. Davvero irreale, se pensiamo che solo 365 giorni fa il Leicester era considerata una squadra magica, imbattibile, e già lanciata verso uno strepitoso titolo.
Le cose sono cambiate in breve tempo: Vardy ha perso confidenza con la porta; Mahrez, complice la Coppa d'Africa, non ha inciso più di tanto; i vecchi senatori sembrano appagati, e i nuovi non in grado di reggere la pressione.
Ranieri allora, può appellarsi solo alla Champions League, competizione in cui il Leicester ha fatto vedere il meglio del suo repertorio nel corso di questa stagione. La qualificazione, ottenuta con anticipo sulla concorrenza, ha messo in luce un Leicester concentrato, risoluto ed efficace, in grado di calarsi alla perfezione nel difficile universo Champions.
Ora però, il gioco si fa duro e in genere, è questo il momento in cui i duri iniziano a giocare. Nel catino bollente del Sanchez Pizjuan, stadio in cui molte delle big europee hanno lasciato punti e sangue, ad attendere le volpi c'è un Siviglia in forma, terzo in Liga e con grande convinzione nei propri mezzi.
A tal proposito, Sampaòli ha cercato di placare gli animi di una città pronta a spingere verso il G8 di Champions il Siviglia: "Loro sono una squadra che va molto in verticale - si riferisce al Leicester - , in questo modo hanno vinto un campionato del calibro della Premier League". Con, o senza timori reverenziali verso un Leicester ferito ma non battuto, l'ex commissario tecnico del Cile sembra orientarsi ad un 4-2-3-1 dalle spiccate doti offensive.
Davanti a Sergio Rico, linea di quattro con Mariano, Rami, Lenglet - dubbio di Sampaòli che deve fare a meno di Pareja, Mercado e Tremoulinas - ed Escudero.
A centrocampo è doble pivote con Iborra e N'Zonzi a sorreggere gli attacchi di Vitolo, Nasri e Jovetic. Sembra questo infatti, il tris d'assi scelto da Sampaòli per agire alle spalle di Ben Yedder.
SIVIGLIA: (4-2-3-1): Sergio Rico; Mariano, Rami, Lenglet, Escudero; N'Zonzi, Iborra; Vitolo, Nasri, Jovetić; Ben Yedder. All. J. Sampaòli.
Giunto in Spagna con una valigia carica di dubbi ed incertezze, Claudio Ranieri, che alla vigilia della sfida al Siviglia ha cercato di scuotere l'ambiente con un eloquente: "Voglio dei gladiatori. Voglio dei combattenti. Voglio i miei giocatori. E' la partita più importante della storia del club" sta cercando di fare il possibile per recuperare Slimani, afflitto da un problema al gluteo. L'attaccante algerino, titolare inamovibile in Champions League, dovrebbe comporre il tandem d'attacco con Vardy nel 4-4-2 studiato dal Manager di Testaccio.
Nel caso in cui Slimani non riesca a recuperare per scendere in campo dal 1', spazio al Samurai Okazaki, con Gray, Ndindi, Drinkwater e Mahrez a comporre la linea di centrocampo. Nessun dubbio nemmeno in difesa, dove l'unico indisponibile è Molla Wague. A comporre il quartetto eretto davanti Schmeichel saranno i soliti Simpson, Morgan, Huth e Fuchs.
LEICESTER: (4-4-2): Schmeichel; Simpson, Morgan, Huth, Fuchs; Mahrez, Drinkwater, Ndidi, Gray; Okazaki, Vardy. All. C. Ranieri.
Il Leicester, in tutta la sua storia, non ha mai giocato un doppio match ad eliminazione diretta, valido per una coppa europea. Il Siviglia invece, non ha mai oltrepassato gli ottavi di finale in Champions League, traguardo toccato in due sole circostanze nella storia del club andaluso.
La sfida del Pizjuan dunque, sarà un inedito, un pezzo unico da vivere tra dubbi e contraddizioni, incertezze e presagi. Una sfida certamente affascinante, capace di proiettare una delle due squadre direttamente nella storia.