A due anni di distanza da un ottavo di finale molto combattuto, l'Atletico Madrid del Cholo Diego Pablo Simeone torna ad affrontare i tedeschi del Bayer Leverkusen in uno sfida di Champions League ad eliminazione diretta. Due anni fa furono i colchoneros a passare il turno ai calci di rigore nella bolgia del Vicente Calderòn. Domani inizia però un'altra eliminatoria, che vede l'Atletico favorito per la qualificazione ai quarti di finale.
Il primo a parlare ai giornalisti presenti nella sala stampa della BayArena è il capitano Gabi: "Non so se la Champions League sia l'ultima competizione che ci resta quest'anno - le sue parole - di certo adesso abbiamo un'opportunità importante, la squadra sta andando bene, soprattutto in questo inizio di 2017. L'eliminazione dalla Copa del Rey è stato un duro colpo per noi, e ora molte delle nostre speranze sono riposte nella Champions, anche non vogliamo ancora mettere da parte il campionato. Finora siamo stati discontinui soprattutto in Liga, mentre nelle altre competizioni siamo stati costanti. In campionato siamo ben dentro la zona Champions e vicini a Siviglia e Barcellona. E' il momento più importante della stagione, perchè comincia la fase ad eliminazione diretta in Europa e si decide la Liga. Rispetto al 2015 sia noi che il Bayer Leverkusen abbiamo cambiato abbastanza. Loro sono molto giovani e agguerriti, mentre noi abbiamo qualche opzione in più rispetto a due anni fa. Sappiamo che le squadre tedesche sono sempre pericolose, qui abbiamo sempre incontrato delle difficoltà: ecco perchè sarà un'eliminatoria molto complicata. Qualsiasi club tedesco è competitivo e difficile da superare".
Sulla stessa falsariga si pone el Cholo Simeone, convinto che ci sarà da battagliare anche in questa occasione contro il Bayer di Schmidt: "Il Leverkusen è una squadra che rispetto tantissimo, negli ultimi mesi stanno giocando meglio: hanno trovato i giusti automatismi con il Chicharito, sempre abilissimo in area di rigore. Mi è sempre piaciuta la loro mentalità, specialmente in fase offensiva. E' già stato un avversario difficile, lo sarà anche domani. Vedremo che piega prenderà la partita, se decideranno di fare possesso palla o rintanarsi all'indietro per poi ripartire in contropiede. Certamente è un Bayer che ha fiducia e che è nel suo momento migliore per quanto riguarda questa stagione. In queste sfide sono la rabbia, la determinazione, la cattiveria agonistica a costituire l'elemento chiave, più della tattica e del possesso palla. Ormai sono anni che ci giochiamo questo tipo di eliminatorie, ma non dobbiamo farci sorprendere. Il Bayer ci metterà passione, cuore e intensità: in casa hanno più coraggio, anche se mi aspetto con il baricentro basso. Il talento conta, ma l'intensità è ancor più importante a questi livelli. La squadra è cresciuta molto in questo inizio di 2017, ma abbiamo ancora molti margini di miglioramento, ed è ciò che conta di più".
Sul dualismo tra Fernando Torres e Kevin Gameiro: "E' importante che tutti i nostri attaccanti siano in grado di segnare. A seconda delle partite e dei momenti ho la possibilità di scegliere chi far giocare. Sono soddisfatto di entrambi e contento che siano tornati al gol. Vedremo chi giocherà dall'inizio e chi invece sarà più utile a partita in corso. I cambi sono molto importanti, abbiamo un'ottima rosa: i giocatori non devono pensare alla quantità ma alla qualità dei minuti che hanno a disposizione. E' anche grazie alla panchina che in genere chiudiamo le partite in crescendo, come accaduto contro il Celta, lo Sporting e il Barcellona". Su Oblak, portiere tornato a disposizione: "Lo staff medico gli ha dato il via libera, è tornato ad allenarsi con noi. Decideremo domani chi giocherà tra lui e Moya". Ultima battuta sul suo atteggiamento in panchina: "Tutto ciò che faccio a bordo campo è spontaneo. Faccio ciò che sento, anche se a volte mi rendo conto di esagerare, ma sempre con la naturalezza che mi contraddistingue da quando ho iniziato ad allenare".