Sono i rigori a decretare la prima finalista della Coppa d'Africa 2017: è l'Egitto a uscir vincente dai centoventi minuti e dalla lotteria dei penalty, battendo il Burkina Faso dopo l'1-1 dei supplementari, punteggio fissato dalle reti - entrambe nel secondo tempo - di Salah prima e di Bancé poi. Due gol non sufficienti a decretare la vincente, che si determina dagli undici metri, dove l'eroe diventa El Hadary, portiere classe 1973 dei Faraoni: due rigori parati, 120 minuti difficilissimi cancellati e finale conquistata.
A sorpresa, dal primo minuto Duarte sceglie Bancé, di ritorno da titolare, al posto di Alain Traoré, che gli fa posto e si accomoda in panchina, mentre Nakoulma si sposta sull'ala. Spazio anche per il classe 1994 Touré Blati sulla trequarti, Razack Traoré arretra così sulla linea mediana. Cuper fronteggia l'emergenza in attacco, poiché Mohsen ha avuto problemi ai legamenti, mentre Ahmed Hassan deve dare forfait, causa infiammazione al bacino. Out anche Elneny per il problema al polpaccio che l'ha estromesso anche dal quarto di finale. Spazio a sorpresa per Ibrahim Salah in mezzo, mentre davanti va Kahraba.
L'Egitto parte molto bloccato, subisce l'iniziativa e la personalità di un Burkina Faso deciso e convinto dei propri mezzi, anche se le occasioni nitide non sono affar del primo tempo. Apre le danze al 4' Abdou Traore con un mancino centrale dal limite - scena che si ripeterà in un altro paio di circostanze - mentre Touré prova a pungere col destro al volo da fuori, smanaccia un incerto El Hadary. Col passare dei minuti i Faraoni prendono coraggio, sfondando soprattutto a sinistra, con un vivace Trezeguet: l'esterno ci prova col destro a giro dal limite dell'area, la palla sibila solo al lato del palo.
Non va lontanissima dai legni nemmeno una rovesciata indubbiamente coraggiosa, ma altrettanto pretenziosa, di Aristide Bancé. La punta si vede poco, ma quando viene cercato è sempre pronto, come capita al 35': la sua sponda è raccolta da Nakoulma, il cui destro è potente ma non molto preciso. L'ultima fiammata del match è di Kahraba (peraltro ammonito e costretto a saltare l'ultimo impegno dei suoi), una conclusione da fuori area che rimbalza davanti a Koffi: l'estremo difensore burkinabé deve impegnarsi per non rimanere beffato.
La pausa tra primo e secondo tempo non cambia l'inerzia di una gara che gira nettamente dalla parte dei ragazzi di Duarte: servono i guantoni dell'estremo difensore egiziano per sventare una punizione secca di Bertrand Traoré. Al contrario della frazione di apertura, le energie della squadra di Cuper calano vistosamente. La fisicità fa la differenza, il Burkina Faso pasticcia però troppo, nonostante ne abbia nettamente di più, venendo addirittura punito dalla giocata del campione, Mohamed Salah: sinistro a giro di prima intenzione, dal limite dell'area, diretto nel sette e imprendibile per Koffi. Al 66' è 0-1, a sorpresa.
I minuti immediatamente successivi al gol sembrano inclinare definitivamente la gara, il Burkina Faso subisce il contraccolpo psicologico, ma con gran forza d'animo si rialza e al 73' perviene al pari: Kaboré, innescato da un tacco di Yago, pennella a centro area, dove Bancé controlla di petto e calcia senza lasciar rimbalzare il pallone, gelando nuovamente i Faraoni e riaprendo totalmente la gara.
Duarte sente l'odore del sangue e inserisce un'altra prima punta come Diawara vicino al marcatore del pari, mentre Cuper ci prova con più freschezza in avanti, mandando sul rettangolo Warda e Sobhi. Proprio il primo tenta, a cinque dal termine, una sassata da lontano che esce di poco. Di tutta risposta va su punizione Bancé, potente e rasoterra, El Hadary deve cavarsela in due tempi. L'estremo egiziano allontana anche un altro paio di palloni pericolosi, mandando la contesa al supplementare.
Fa da padrona la stanchezza nell'extra-time, il Burkina Faso campa sulle iniziative individuali, ma sembra mancare coralità alla manovra e soprattutto negli ultimi trenta metri. L'Egitto non fa meglio, si trascina alla ricerca di spazi che Salah e Sobhi provano a creare, con risultati rivedibili. La logica conseguenza è una partita spenta e con poche conclusioni, nessuna davvero pericolosa. Le forze le prova a raccogliere soprattutto Nakoulma, il più lucido e quello che si vede maggiormente al tiro, senza risultati esaltanti. Il destino della gara è scritto, si va ai rigori.
Il Burkina Faso è chirurgico all'inizio, perchè Koffi vola a toglier dall'angolino il penalty di El Said, mentre Alain Traoré e Banou Diawara trovano gli angolini. In mezzo, anche il rigore della speranza, un mezzo cucchiaio di Sobhi, rischioso ma efficace. Al momentaneo pareggio di Hegazy segue il destro centrale ma sicuro di Yago, replica di nuovo Mohamed Salah: incrocia, bacia il palo e insacca il 3-3. Dal dischetto il quarto burkinabé è proprio il portiere, che apre ma trova il miracolo di El Hadary, che indovina l'angolo e riequilibra tutto. L'ultimo dei Faraoni è Warda, in gol nell'angolino basso, mentre il 44enne estremo difensore di Cuper mura anche la conclusione di Bertrand Traoré. L'Egitto si libera, vola in finale, mentre il Burkina Faso lascia il Gabon tra le lacrime, ma a testa altissima.