Brasile, Italia, Brasile, Inghilterra, Spagna e ora la Cina. Alexandre Pato è diventato un attaccante giramondo, entrando a far parte di quella categoria di giocatori con le spalle cariche di rimpianti e di bivi in cui si è imboccata la via sbagliata. Non tutte le colpe sono del Papero, ma è evidente che in questa scelta di salutare l'Europa si nascondano le ombre di un giocatore che sembra avere smesso definitivamente di credere nel proprio potenziale e nel proprio talento.

Il Tianjin di Fabio Cannavaro ha concluso la sua estenuante ricerca di un attaccante dall'Europa convincendo Villarreal e Pato a salutarsi dopo appena sei mesi di convivenza. Unione che non era neppure iniziata male, ma che con il passare delle settimane è sembrata sempre più a rischio, fino all'epilogo di queste ore. 18 milioni agli spagnoli e l'immancabile contratto da capogiro per il giocatore: 6 milioni a stagione. Netti, puliti. Pato in queste ore è in Italia, dove il club cinese sta svolgendo il proprio ritiro prima che il campionato in Cina ricominci. Il brasiliano è pronto a raggiungere i suoi nuovi compagni anche per chiudere gli ultimi accordi con il club, svolgere le visite mediche e mettersi a disposizione di Cannavaro. Un' esperienza di vita, ne siamo certi, ma anche una scelta che mette in testa tante domande che forse non potranno avere risposta.

Sembra di pensare ad un'altra epoca geologica se con la mente si ritorna a quell'esordio luminoso con la maglia del Milan a San Siro. 18enne e con l'apparecchio ai denti, un controllo a seguire in corsa e un piatto di controbalzo così naturale da farlo sembrare quasi banale. Medie gol da fuoriclasse assoluto e un talento che sembra dover seguire una naturale parabola ascendente. I muscoli di quelle gambe, però, cominciano a sembrare troppo grossi per quel fisico e la sfortuna decide di scegliere il suo bersaglio prediletto. Un problema muscolare dietro l'altro, qualche altro lampo di classe assoluta, ma tante, troppe ombre, ingigantite da quella scelta dell'ultimo momento di fermare l'operazione legata a Tevez, secondo molti origine e unica causa dei mali del Milan negli ultimi anni. Si riparte dal Brasile, poi la parentesi inglese al Chelsea, la chance della Spagna e ora il saluto al calcio europeo, destinazione Cina. I milioni non mancheranno per Pato, ma lui di sicuro mancherà a tutti quelli che ancora si fanno quelle domande, ricche di ipotesi e di "se" che probabilmente non troveranno mai risposta.