Bamidele Jermaine Alli, noto semplicemente come Dele. E' lui che ha schiantato il Chelsea di Antonio Conte dopo 13 gare di fila, realizzando la sua terza doppietta consecutiva in campionato e negando il record assoluto al tecnico italiano. Uno status di forma strepitoso per il classe '96, un 2-0 tutto sull'asse Eriksen-Dele con il danese ad inventare e l'inglese a segnare. Bravo, soprattutto, Pochettino nell'individuare il punto debole dei Blues nel lato debole di Moses. Un successo che proietta gli Spurs a quota 42 punti, al terzo posto dietro al Liverpool (44) e proprio il Chelsea capolista (49).
Le scelte di formazione
Mauricio Pochettino adotta una disposizione poco utilizzata e conosciuta dai suoi per affrontare la capolista. Il tecnico argentino schiera l'undici con un modulo speculare a quello del Chelsea, adoperando la duttilità e la versatilità dei propri giocatori in altre zone di campo. La grande gamba in dote a Walker e Rose, consente loro di ricoprire gli esterni di centrocampo mentre Dier scala in difesa componendo il terzetto con Alderweireld e Vertonghen. Dietro a Kane, il duo a supporto è di elevata qualità con Dele Alli ed Eriksen.
TOTTENHAM (3-4-2-1) Lloris; Dier, Alderweireld, Vertonghen; Walker, Dembele, Wanyama, Rose; Dele Alli, Eriksen; Kane.
L'undici tipo al servizio di Antonio Conte nella serata che può rappresentare la spallata al campionato e alla storia della Premier. Confermatissimo l'assetto tattico, vero e proprio punto di svolta della stagione, con il 3-4-3 a calcare anche il verdissimo prato di White Hart Lane. Sono due le sostituzioni apportate dal tecnico salentino rispetto all'ultima uscita vinta contro lo Stoke City: nella formazione iniziale, dal 1' dentro Matic e Pedro, fuori Fabregas e Willian. Solita la linea difensiva, centro dell'attacco presidiato dall'ira di Dio Diego Costa.
CHELSEA (3-4-3) Courtois; Azpilicueta, David Luiz, Cahill; Moses, Kanté, Matic, Marcos Alonso; Pedro, Diego Costa, Hazard.
La cronaca del match
Il primo pallone nel posticipo della 20^ di Premier League lo tocca la squadra di casa. Le casacche bianche con inserti blu scuro attaccano da destra verso sinistra, rivaleggiando uomo-contro-uomo con la truppa di Antonio Conte. Gli automatismi e il meccanismo più oliato (oltre allo strapotere fisico), in questi casi, possono risultare decisivi per rosicchiare tempi di gioco all'avversario. La prima occasione del Chelsea rafforza questa affermazione. E' il 5' quando Hazard è pescato intelligentemente in profondità dal lancio perfetto di Matic, complice la linea mal disposta degli Spurs: il belga spara con il mancino frettolosamente, strozzando il tiro e bruciando una grande opportunità.
La partita è viva, il pallone gira velocemente come le gambe, l'attesa è ridotta ai minimi termini. Si cerca con insistenza la verticalità, soprattutto con i lanci parabolici dalle retrovie alla ricerca della corsa dei due giocatori a supporto della punta. Gli Spurs si fanno vedere in avanti con un'azione ben orchestrata da Dembele, eccezionale nel portare avanti la sfera fino ai sedici metri e tentare un colpo sotto verso lo scatto di Kane: l'uscita di Courtois è decisiva. Tanta lotta in mezzo al campo, come prevedibile, e riuscire a filtrare la grande quantità di maglie nelle vie centrali non è affatto semplice. Ci riesce Eriksen, intorno al 24', quando riceve e conduce la sfera fino alla riga dell'area di rigore scaricando un destro potente: pallone che tiene con il fiato sospeso gli spettatori sfiorando il legno.
Regna l'equilibrio, le due squadre sembrano poter andare a riposo sul risultato di parità e invece non è così. Al primo minuto di recupero assegnato da Atkinson, lo scatenato Dele Alli svetta in mezzo ad Azpilicueta e Moses impattando perfettamente di testa il cross meraviglioso di Eriksen. Courtois, questa volta, non può nulla: vantaggio Tottenham con il gioiellino inglese, al sesto goal nelle ultime quattro uscite in Premier.
Diventano sette nella ripresa, terza doppietta consecutiva per il classe '96 che recapita al portiere dei Blues una rete fotocopia della prima realizzata. Nonostante un inizio aggressivo della squadra di Conte, gli Spurs riescono a sfruttare la prima occasione utile per allungare le distanze. L'asse è sempre lo stesso, il punto debole del Chelsea anche. Eriksen ricama con una pennellata sul secondo palo, Dele Alli in elevazione schiaccia tra le maglie di Azplicueta e Courtois. La prima faccia ad essere inquadrata è quella di Conte, turbato e pensieroso a bordo campo con il record assoluto di successi consecutivi che rischia seriamente di sfuggirgli.
La contromossa del tecnico italiano è quella di Willian, inserito sul terreno di gioco al posto di un terribile Marcos Alonso. Nell'economia della squadra, però, l'ingresso cambia poco l'andamento di una gara che assume tutt'altro tipo di canovaccio tattico: Spurs che attendono compatti, racchiusi in pochi metri. Di occasioni non se ne vedono, la pressione del Tottenham rende difficile far girare velocemente ed efficacemente il pallone. Conte tenta il tutto per tutto con gli ingressi di Fabregas e Batshuayi per Kanté e Moses ma il miracolo non c'è. A far festa, dopo tredici partite, sono gli avversari. Pochettino si aggiudica il derby di Londra, White Hart Lane canta a squarciagola e il Tottenham trionfa con il quinto successo consecutivo.