Importantissima vittoria esterna per il Manchester City, che vince a domicilio sull'Hull City dopo settanta minuti tutt'altro che brillanti. La sblocca Touré su rigore, il migliore insieme a De Bruyne, sigilla dopo sei minuti Kelechi Iheanacho, ancora un fattore da subentrante, mentre chiude all'ultimo secondo l'autogol di Davies, ad arrotondare il 3-0. Il Manchester tiene il passo di tutte le big nella corsa al primo posto in classifica, l'Hull può uscire fiero di un'ottima prestazione nonostante il crollo finale. 

Al Kingston Communications Stadium di Kingston upon Hull va in scena il primo posticipo del Boxing Day di Premier League: le Tigers ospitano il Manchester City di Guardiola. 4-1-4-1 per il catalano che sceglie ancora De Bruyne come finto centravanti, mentre c'è Yaya Toure a fare da collante tra mediana e trequarti. Dall'altra parte, 3-5-1-1 di massima copertura per Mike Phelan, che conta sulle capacità fisiche ed atletiche di Mbokani, supportato da Snodgrass, per sviluppare le trame offensive.

La prima parte del match è tutt'altro che spettacolare, e questo agevola i padroni di casa che cercano con continuità Mbokani, bravo a lottare e a tenere vivi diversi palloni negli ultimi 30 metri. Il City prova a colpire con rapidità, ma gli avversari si dimostrano bravissimi a rientrare per ricomporre le due linee molto strette, chiudendo ogni possibile spazio agli Skyblues.
Simpatico siparietto al quarto d'ora: Kolarov è pronto ad entrare, e sul tabellone compare il numero 25, quello di Fernandinho. Il brasiliano, nonostante non abbia guai fisici, con massima disciplina si avvia verso la panchina, salvo scoprire l'errore del quarto uomo: ad uscire doveva essere il 24, John Stones, che difatto si toccava il ginocchio da qualche minuto. Alla fine, è proprio lui a lasciare il posto all'ex-Lazio.

Due colpi arrivano poco prima del giro di boa del primo tempo: Silva col mancino da una parte e Livermore col destro dall'altra provano a sorprendere i portieri dalla distanza, ma entrambe le conclusioni sono neutralizzate facilmente. Fernandinho e Yaya Touré si alternano nel ruolo di perno centrale, ma nel vespaio dell'area di rigore dell'Hull, fatto di tagli e contromovimenti, non si apre mai la finestra giusta per l'imbucata. Al Kingston Communications Stadium vanno in scena diversi minuti di melina del City negli ultimi trenta metri, senza risultati: solo Sterling spara dal limite, ma la sfera finisce altissima. Finalmente, al quarantesimo, si apre lo spazio per il primo contropiede degli uomini di Guardiola, bravi a dispiegarsi dopo la palla rubata da Otamendi. Il 4vs4 genera un corner battuto corto per la sciabolata di Nolito: bello il destro a giro, ma anch'esso troppo largo.
Nell'altra metà campo è sempre Mbokani il pericolo pubblico numero uno: il congolese mette il fisico su ogni palla vagante e nove volte su dieci riesce a smistare verso i suoi compagni, contribuendo a far respirare la difesa e ad alzare il baricentro delle Tigers.
Dopo i due di recupero, il duplice fischio Robert Madley pone fine ad una prima frazione senza reali sussulti o occasioni, sempre sulla stessa trama: il possesso continuo del Manchester, i lanci lunghi dell'Hull. Dopo quarantacinque minuti è ancora 0-0.

Il secondo tempo è da subito più vivace: Sterling viene graziato dalla chiamata di offside dopo essersi divorato un'occasione colossale davanti alla porta, mentre l'Hull si fa vedere dalle parti di Bravo con Maguire, che per poco non fa il colpaccio in acrobazia. Se i padroni di casa vanno vicini al vantaggio, gli ospiti lo accarezzano: discesa di Clichy sulla mancina, scarico su Kevin De Bruyne e destro dal limite che batte Marshall per infrangersi sul palo interno ed attraversare tutta la porta. Sfortuna estrema, beffato il belga, si rimane sul pari.
La risposta dell'Hull non si fa attendere ed arriva sull'ennesimo piazzato guadagnato da Mbokani e calciato dentro da Snodgrass: si scatena un flipper in area ospite che per poco non beffa Bravo. L'ex-portiere del Barcellona però è letteralmente folle nell'uscita sul calcio d'angolo successivo; Dawson può inzuccare a porta vuota, ma lo stacco di Sagna riesce a cacciarla fuori proprio sulla linea. Occasione colossale anche da questa parte del campo.

Iheanacho, subentrato a Nolito, spreca un paio di contropiedi, ma in generale la sensazione netta in questa fase è che l'Hull agisca con più convinzione del Manchester, soprattutto quando riesce a dispiegarsi in attacco. Poco dopo l'ora di gioco un'altro taglio di De Bruyne fa schioccare la scintilla che comunque non innesca il fuoco: destro teso sull'esterno della rete. La chiave di volta del match però è un erroraccio difensivo di Robertson: Sterling gli va via dalla destra, rientrando in area, ed il terzino scozzese lo stende in scivolata. Dal dischetto, la trasformazione di Yaya Touré è perfetta: portiere spiazzato e (sofferto) vantaggio ospite. Cinque minuti dopo, con l'Hull ancora tramortito dallo svantaggio, arriva anche il raddoppio Citizens: De Bruyne guida il contropiede, Silva si allarga sulla destra e offre un cioccolatino ad Iheanacho. Da due passi, il nigeriano non può sbagliare e fa 2-0.
Gli ultimi dieci minuti più recupero sono poco meno di un allenamento agonistico, con il City in controllo e le Tigers definitivamente arrese all'attesa del triplice fischio, poco prima del quale è Davies a scrivere il suo nome tra i marcatori, ma dalla parte sbagliata, deviando in rete la conclusione defilata di Sterling proprio all'ultimo secondo di gioco.