Un primo squillo a inizio ripresa per aprire il varco, un secondo a tempo scaduto per sigillare una vittoria che, in trasferta, all'Everton mancava da metà settembre. Per Koeman è un sospiro di sollievo e un immediato riscatto dopo la beffarda sconfitta nel derby, per Ranieri l'ennesima giornata storta di una stagione in cui gli dei del football sembrano essersi accaniti decisamente sulla squadra loro prediletta nella passata annata. Il tutto al termine di una partita che non resterà negli annali per lo spettacolo offerto, decisa dai guizzi di Mirallas e Lukaku.
Stesso posto, altra storia - Dai fasti della celebrazione per il titolo di campioni d'Inghilterra, alla lotta nelle parti basse della classifica per cercare di rimanere ancorati alla Premier. Tanto è cambiato il destino del Leicester di Ranieri, che lo scorso maggio festeggiava proprio al King Power e proprio al cospetto dell'Everton il titolo e che oggi - medesimo avversario - si è trovato ad affrontare una partita delicata senza il suo uomo chiave, Jamie Vardy, fermo ai box tre giornate come automatico quanto sgradito omaggio della FA dopo il rosso rimediato nella partita precedente. Dall'altra parte la formazione di Koeman, ferita dopo la bruciante sconfitta nel derby maturata proprio agli ultimi respiri di una partita che pareva ormai destinata a chiudersi a reti inviolate.
E sono proprio gli ospiti a gesitre il pallino del gioco nel primo tempo, con il rimaneggiato Leicester (panchina iniziale per Drinkwater e Mahrez e tanti giovani lanciati fin dal primo minuto) che soffre, anche se i pericoli dalle parti di Schmeichel sono pochi se non nulli, con l'unico brivido vero che arriva in pieno recupero: Baines scaglia in area un pallone che è una via di mezzo fra il tiro e il cross, Mirallas prova la deviazione in scivolata ma manca di un soffio l'appuntamento con il tocco che avrebbe messo in serio pericolo la porta dei padroni di casa. Che dal canto loro, possono mettere a referto una saetta di Amartey da fuori area dopo un quarto d'ora circa dall'inizio delle ostilità: la palla si spegne a lato di Robles.
Colpiti e affondati - Nella ripresa Ranieri prova a cambiare le cose inserendo Drinkwater al posto di Okazaki, ma alla prima occasione utile è l'Everton a passare: rinvio dal fondo di Robles, palla che scavalca il centro campo ed è preda di Mirallas, che brucia i lenti difensori del Leicester ed entra in area bruciando Schmeichel in uscita con un destro chirurgico. Colpito, Ranieri manda dentro l'artiglieria pesante: dentro Mahrez e Ulloa e subito l'argentino si rende pericoloso dalle parti di Robles: colpo di testa a cercare di togliere la proverbiale ragnatela dal sette, vola il portiere dei Toffees a negargli la soddisfazione del gol.
All'82 è Gueye a negarsela da solo, chiudendo nel peggiore dei modi un ottimo contropiede orchestrato da Lukaku, che, dopo aver percorso il campo, mette in mezzo il pallone più comodo del mondo per il suo compagno, che in scivolata spara alto da pochi passi. In mezzo tanta generosità da parte degli uomini di Ranieri che però non trovano il varco giusto per portare pericoli dalle parti di Robles. E allora spazio a Lukaku che questa volta fa tutto lui: sportellate vincenti con Morgan, ingresso in area, Wasilewski al bar e palla che si spegne morbida in rete per la chiosa definitiva sui tre punti. Quelli che permettono a Koeman di rilanciarsi e riscattarsi dopo la sconfitta nel Merseyside Derby. Mentre per il Leicester di Ranieri i problemi sembrano essere solo all'inizio: vedere i campioni d'Inghilterra lottare nelle paludi della bassa classifica fa davvero male e la speranza è che le Foxes (che un anno fa veleggiavano in testa alla classifica) possano tornare almeno a essere la bella squadra che nella passata stagione ha acceso i cuori di tifosi e appassionati di football.