Boxing Day. Letteralmente, il giorno delle scatole. Non pensate a traslochi o strani giochi a premi sulla tivù nazionale. No, in Inghilterra, e più in generale in tutti i paesi legati al Commonwealth, il “boxing day” è una festività celebrata il giorno di santo Stefano e ritenuta di assoluta rilevanza.
Le sue radici affondano nel Settecento e come per molte feste di questo tipo non fanno riferimento a notizie certe. Fatto sta che una tradizione iniziata dai grandi proprietari terrieri e continuata dagli imprenditori delle fabbriche post-rivoluzione industriale, vuole che il 26 dicembre il “capo” fornisca in dono ad ogni suo dipendente uno scatolone (“box”, appunto) pieno di regali – viveri, in genere – unito ad un permesso per passare la giornata a casa e dedicarsi alla famiglia. Un gesto buono in ambienti in cui spesso lo sfruttamento ed i soprusi erano all'ordine del giorno. Una specie di ringraziamento, di premio, per i servizi svolti durante l'anno.
Nel tempo, questo gesto ha subito diverse variazioni; dallo scambio di consigli all'interno delle corporazioni di artigiani fino alle donazioni di vestiti, giocattoli e beni di prima necessità alle chiese ed alle basiliche, incaricate di scartarle nel giorno di natale per distribuirle ai bisognosi proprio il giorno successivo.
In quest'aria di festa e di generosità che investe tutto il paese, anche la Premier League ha deciso di lasciare il suo timbro, un regalo ai tifosi ed alle proprie tasche. Eh sì, perché se da un lato far scendere in campo tutte (o quasi) le squadre della massima serie nello stesso giorno rappresenta uno spettacolo senza eguali, dall'altro il giorno di festa attira allo stadio famiglie ed appassionati occasionali, rendendo questa giornata di fine anno una vera e propria istituzione del calcio d'oltremanica. Cerchiamo di carpire lo spirito del Boxing Day attraverso alcuni dei momenti più emblematici degli anni passati.
La prima pagina del libro più bello
26 dicembre 1860. Il mondo è qualcosa di molto diverso da quello odierno, ma una delle pietre miliari della storia dello sport sta per essere poggiata. Lo Sheffield United Football Club, fondato da William Priest e Nathaniel Creswick, dopo tre anni ha finalmente un avversario. Si gioca al Sandygate Road (poi certificato dal Guinness dei Primati come stadio più antico del mondo), proprio nel Boxing Day, la prima partita ufficiale di calcio della storia. Lo Sheffield affronta il neonato Hallam Football Club, battendolo 2-0. Ma il risultato, per una volta, è irrilevante: si tratta dell'inizio della favola più bella.
La tempesta di gol
Sempre Boxing Day, anno 1963. Nessuno sa se quel giorno il dio della difesa fosse in vacanza, quello dei bomber fosse particolarmente in forma, o se semplicemente la voglia di calcio fosse talmente tanta da liberare una quantità di reti che normalmente si vede in cinque giornate. Le dieci partite dell'allora First Division fruttarono la bellezza di – sturate gentilmente le vostre orecchie – SESSANTASEI GOL! I picchi più alti furono il clamoroso 10-1 interno del Fulham sull'Ipswich e la vittoria per 8-2 del Blackburn sul campo del West Ham, dal quale è presa questa istantanea. E le big? Il Liverpool inflisse un 6-1 allo Stoke, stesso risultato per il crollo dello United sul campo del Burnley. 4-4 tra West Brom e Tottenham, 1-5 per il Chelsea, mentre il Leicester ebbe il pudore di fermarsi “solo” sul 2-0 contro l'Everton. Una giornata rimasta più unica che rara nel panorama calcistico mondiale.
La prima dopo Mou
Balzo in avanti nel tempo, stagione 2007/2008. Il Chelsea, abbastanza in crisi, esonera il suo allenatore, tale José Mourinho, proprio alle porte del boxing day. Quando a Stamford Bridge arriva l'Aston Villa, quindi, il tecnico dei Blues è Avram Grent. Il risultato? Una partita in cui succede di tutto. Gli ospiti vanno avanti con Shaun Maloney che piazza una doppietta, salvo poi rimanere in dieci per l'espulsione di Knight e subire la rimonta firmata Shevchenko. La zuccata di Alex, poi, sembra chiudere definitivamente i conti. Invece, la storia è ancora tutta da scrivere: poco dopo il 70' arrivano il pareggio di Laursen ed il secondo rosso di Phil Dawd, sventolato a Ricardo Carvalho. Ristabilita la parità di uomini, è una perla su punizione di Michael Ballack a sancire l'ennesimo vantaggio due minuti prima del finale thrilling: Ashley Cole si improvvisa portiere all'ultimo minuto, si becca la terza espulsione del match e permette a Barry di siglare dal dischetto il 4-4 definitivo.
La strigliata in pubblico
Ancora anni 00', stavolta il giorno di Santo Stefano è quello del 2008. In campo al nuovissimo Etihad Stadium il primo Manchester City degli sceicchi, contro l'Hull. Il match è senza storia, con un 4-0 firmato da Filipe Caicedo e Robinho che lascia ben poche speranze agli avversari già all'intervallo. Ed ecco che Phil Brown, all'epoca manager delle Tigers, decide di dare una lezione di carattere ai suoi. Non si rientra negli spogliatoi, ma per tre minuti si rimane seduti sul prato, davanti a tutto il pubblico, a prendersi la strigliata dell'allenatore. Catechizzati, gli ospiti hanno accennato anche una reazione nella seconda frazione, salvo poi capitolare 5-1. D'altronde, nel boxing day si è tutti più buoni, ma non proprio tutti tutti...
All in white
Per l'ultimo aneddoto bisogna tornare alla golden era del calcio inglese ed in particolare del Manchester United: 26 dicembre 1970. In campo contro il Derby County ci sono George Best, Bobby Charlton, Archie Gemmill. La partita è a dir poco pirotecnica: segnano tutti i protagonisti, aiutando i Red Devils a rialzarsi da uno svantaggio di 0-2, salvo poi subire la contro-rimonta sul 4-3 per i Rams, raggiunti definitivamente dalla rete di Brian Kidd. 4-4 finale, ma vi starete chiedendo dov'è la particolarità. Ebbene, l'intera partita fu giocata su un prato ricoperto di neve da cima a fondo, donando un tocco di magia all'atmosfera già unica del giorno dopo Natale.