Nelle recenti stagioni calcistiche si è creato una sorta di immaginario collettivo particolare intorno all'Arsenal, talmente radicato da entrare sotto pelle anche ai diretti interessati ed arrivato quasi (?) a mutare l'obiettivo stagionale della truppa di Wenger: non più quello di vincere dei trofei, ma di fugare i dubbi sulla propria candidatura al titolo. Quest'anno sembrava aver preso la piega migliore, poichè dopo quindici giornate i Gunners rappresentavano la prima alternativa al Chelsea di Conte - nel miglior momento della stagione ma atteso da un periodo complicato, data la rosa corta - prima di precipitare, causa le due sconfitte rimediate in settimana tra Everton e Manchester City.
Sei partite senza scontri diretti con le big, fino al prossimo 4 febbraio, giorno della visita a Stamford Bridge.
Il succedersi degli eventi lascia spiragli di un film pronto a ripetersi, come l'anno scorso e come quello precedente: a dicembre da contender, a gennaio da squadra in crisi, a maggio con l'obiettivo minimo. Per ora l'unica fase completa di questa sindrome è la migliore, la prima, ma la strada abbastanza ben avviata per spedire i londinesi nella seconda. In realtà Wenger ha un'occasione piuttosto ghiotta per risollevare morale e orgoglio dei suoi in queste feste natalizie - no, niente cenoni o affini, ma un calendario sulla carta più che favorevole: West Bromwich in casa il 26 dicembre, Crystal Palace in casa l'1 gennaio, Bournemouth in trasferta il 3 gennaio.
L'obiettivo insindacabile è arrivare alla pausa dell'Epifania, quando la Premier League cederà momentaneamente il proscenio alla FA Cup, con nove punti in più in classifica. Il calendario rappresenta da questo punto di vista un enorme vantaggio, visto che anche per il restante mese di gennaio i Gunners potranno approfittare di avversarie sulla carta decisamente di caratura minore, ipotizzando quindi di assemblare una striscia di vittorie che cambierebbe di nuovo la prospettiva.
La storia recente testimonia come il primo mese dell'anno sia sovente fatale per decidere chi arriverà a maggio in corsa per tagliare il traguardo davanti agli altri, spesso e volentieri è stato l'ago della bilancia per i North London Red e quest'anno potrebbe non essere da meno. Sussistono comunque aspetti che si schierano in favore di Wenger e compagnia, a partire dallo stato fisico della rosa: gli infortunati non mancano, ma nemmeno la possibilità di ruotare gli uomini a disposizione, permettendo a Sanchez ed Ozil di tirare il fiato in un paio di occasioni.
La prossima settimana sarà chiave per il rilancio di alcuni uomini scomparsi dai radar, su tutti Olivier Giroud. Prima lasciato in panchina per questioni fisiche, poi per questioni tattiche, essendo impossibile rinunciare a un Alexis in tale stato di grazia, il francese è scivolato ai margini, perdendo anche l'incisività da subentrante. Momento chiave anche per Chamberlain e Monreal, indiziatii per una possibile partenza nel mese di Gennaio e di fronte alle ultime buone occasioni per mettersi in mostra.
Solo 421 minuti in stagione per Giroud, comunque con cinque gol e tre assist all'attivo.
La sensazione è che in questo periodo Wenger tornerà a proporre più insistentemente il 4-2-3-1 con l'attaccante boa, rinunciando momentaneamente a quello di movimento - più che altro accantonandolo provvisoriamente, visti i rumors che danno l'Arsenal interessato a diversi trequartisti; l'esperimento Sanchez da punta non è infatti da tracciare come una semplice casualità, ma da inserire in un discorso di passaggio al 4-1-4-1, molto guardiolesco per certi versi (con Xhaka unico mediano). Idee tattiche e congetture da rimandare però al nuovo anno, perchè al momento l'unica certezza è il bisogno di risultati e conseguenti punti per l'Arsenal. Il tempo stringe, il Chelsea corre, il treno della Premier League raramente attende i ritardatari.