"Che cosa ho fatto di male? Perché solo a me? Ho solo 26 anni..". Queste sono le domande che si è posto Ilkay Gundogan, sfortunato centrocampista del Manchester City che si è infortunato durante il match casalingo contro il Watford. Gli esami hanno evidenziato la lesione dei legamenti del ginocchio destro, e i tempi di recupero si prospettano piuttosto lunghi (da 6 a 8 mesi). Sfortuna infinita, dunque, per il centrocampista tedesco che lo scorso maggio ha riportato la dislocazione della rotula durante un allenamento che gli costò il finale di stagione con il Borussia Dortmund e soprattutto gli Europei in Francia.
Fino ad ora aveva collezionato 16 presenze, si era ritagliato la fiducia di Guardiola e un ruolo importante all'interno del suo scacchiere. Cosa farà adesso il buon vecchio Pep? Questa potrebbe rivelarsi l'occasione giusta per rimettersi gli scarpini e situarsi in mezzo al campo, ruolo che gli venne attribuito da Johan Crujiff quando decise di lanciarlo in prima squadra. A causa di qualche acciacco e dell'età che avanza, Pep non potrà ritornare a giocare, ma cercherà ugualmente di non risanare questa grave perdita attraverso la sua straordinaria intelligenza tattica.
La rosa è sicuramente ricca di talento e a centrocampo le alternative non mancano. Quando in panchina siede il tecnico spagnolo è impossibile individuare il sistema di gioco, e questo potrebbe rivelarsi un vantaggio nello smistamento dei calciatori. All'uscita di Gundogan dal terreno di gioco Fernando ha preso il suo posto, il quale ha offerto una buona prova sotto l'aspetto della quantità. C'è da rispolverare anche un Yaya Toure che, fino a qualche tempo fa, era fuori dalle gerarchie, ma che che adesso è pronto a rimettersi in gioco nonostante le evidenti ruggini con Guardiola. Da non dimenticare anche Fernandinho, uomo di grande intelligenza tattica e perno della mediana dei Citizens. Tutti ottimi centrocampisti, ma diversi da Gundogan. Il tedesco si distingueva per i suoi piedi piedi "educati" e gli attuali centrocampisti che possono sostituirlo non sono in grado di fornire tali geometrie. Non è da escludere la promozione in prima squadra di qualche giovane proveniente dalla primavera, uno su tutti Aleix Garcia. E' un classe '97 già in orbita della nazionale spagnola U19, e ha tutte le carte in regola per "stregare" Guardiola. Lui nasce da trequartista, usa benissimo entrambi i piedi e all'occorenza può giocare anche da regista di centrocampo.
C'è altro? Si, il mercato. In questa sessione di mercato la società dovrà rimboccarsi le maniche e regalare a Pep un nuovo centrocampista. L'identikit porta dritto al madrileno Koke, oggetto del desiderio dell'allenatore per via del suo talento indiscusso e della sua duttilitià.