Vittoria dolce-amara per il Copenaghen, che nonostante il netto successo sul Brugge deve dire prematuramente addio alla fase finale di Champions a causa della vittoria del Porto contro il Leiceister, già primo e con la testa alla difficile situazione in Premier. Avanti grazie ad un'autorete di Mechele, i danesi bissano con Jorgensen, controllando per tutta la restante parte di gara.
Padroni di casa che scendono in campo adottando il 4-3-3: davanti a Butelle, difesa a quattro composta da Van Rhijn, Mechele, Deswil e Cools. In mediana, chiavi del centrocampo a Claudemir, sostenuto ai lati da Pina e Bolingoli. Wesley la prima punta, sostenuta ai lati da Gedoz e Rafaelov. Un più equilibrato 4-4-2, invece, per gli ospiti, che piazzano Jorgensen e Johannson a protezione di Olsen. Ankersne ed Augustinsson i terzini, pronti a sovrapporsi agli esterni Falk e Toutouh. A centrocampo, Kvist e Delaney, con Cornelius e Pavlovic scelti da Solbakken per formare il tandem offensivo.
Gara subito aggressiva da parte del Bruges, che forte del fattore casa prova a schiacciare il Copenaghen. Al 6’ subito pericoloso Bolingoli, che di testa manda fuori l’ottimo cross proposto da Van Rhijn. Nonostante il bel gioco, beffa massima per i belga, sotto due minuti dopo a causa di un autogol di Mechele, sfortunato nel deviare in rete la punizione di Delaney. La marcatura subita ammazza mentalmente il collettivo ospite, che cinque minuti dopo deve raccogliere ancora il pallone nella propria porta. Autore dello 0-2, Jorgensen, bravo a colpire di testa da corner e dopo un’uscita poco felice di Butelle.
Finalmente, dopo aver subito in maniera ingiusta le due conclusioni vincenti dei danesi, si riscuote il Bruges, al 21’ pericoloso con un Rafaelov non irresistibile. L’ordinato collettivo ospite, però, non si scuote, coprendo con calma e smorzando le velleità offensive dei rispettivi avversari. Al 29’ bella azione manovrata del Copenaghen non finalizzata da Delaney, due minuti dopo si perde invece sul fondo la conclusione di Ankersen. La fase finale di frazione non cambia quanto visto nel primo tempo, con il Copenaghen ancora vicino alla rete grazie a Pavlovic, al 39’ poco preciso al momento di concludere di testa.
Il secondo tempo, nonostante un risultato in cassaforte, continua sui binari dell’emozione, con il Copenaghen intenzionato ad affondare ancora le proprie lame nelle fragili difese avversarie. Al 54’ ci prova Ankersen, il cui tiro non preoccupa però la difesa belga. Il monologo degli ospiti viene comunque interrotto all’ora di gioco, quando è Rafaelov a provare dalla media distanza, trovando la decisa ma nel contempo facile risposta di Olsen. È però poca cosa, rispetto alla mole di conclusioni tentate dagli ospiti, ancora in evidenza quando è Cornelius ad impegnare Butelle in una facile parata.
La fase finale di un primo tempo tutt'altro che emozionante, registra comunque un atteggiamento propostivo delle due formazioni, pronte a darsi battaglia per concludere al meglio la propria fase a gironi. All'85' ci prova Wesley dai 25 metri, due minuti dopo è invece Delaney ad impegnare, di testa e da corner, Butelle. Non ci sono altre emozioni, per una gara che si conclude sul 2-0 e con il Copenaghen terzo a causa della vittoria del Porto.