Se gli avessero detto che, a novembre, sarebbe stato sulla graticola in seguito a prestazioni poco convincenti, forse Carlo Ancelotti ci avrebbe pensato due volte prima di accettare la panchina del Bayern Monaco. Scherzi a parte e volendo tralasciare pensieri più che illeciti, nessuno avrebbe mai potuto immaginare un inizio così stentato per l'ex allenatore, su tutte, di Milan e Real Madrid. Approdato in Baviera con un palmares di degno rispetto, Ancelotti era stato accolto infatti come il salvatore della Patria, colui il quale avrebbe ridato ai bavaresi titoli e certezze, in parte cancellate dal tiki-taka di Guardiola, splendente in Germania ma poco convincente in Europa.
Eppure, contrariamente a quanto previsto, nonostante il mercato d'eccellenza il Bayern arranca, con un gioco a volte poco convincente e con prestazioni che, ad oggi, costringono i bavaresi al doppio secondo posto, quello cioè in Bundes e nel proprio girone. Certo, vedere il Lipsia primo è fantacalcio, ma il magico mondo del pallone ha spesso insegnato che non si deve mai sottovalutare un probabile avversario, anche se la rosa può sembrare tutt'altro che stellare. Anche considerando i miracoli dei ragazzi terribili di Hasenhuttl, infatti, senza qualche scivolone di troppo il Bayern sarebbe comunque primo. Proprio gli ultimi due turni, per esempio, i campioni di Germania non hanno vinto, perdendo ben cinque dei sei punti disponibili. Vincendo contro l'Hoffenheim e quantomeno pareggiando con il Dortmund, ora magari si parlerebbe di altro.
In Champions League, invece, il discorso non cambia, anche se la sola sconfitta al Vicente Calderon non può di certo essere una bocciatura, essendo lo stadio spagnolo una vera e propria porta dell'Inferno. Per rimettere tutto in discussione, basterebbe vincere con almeno due gol di scarto all'Allianz Arena, facile a dirsi, difficile poi all'effettivo. Non volendo sparare sulla croce rossa, comunque, è innegabile non sottolineare le prestazioni opache del Bayern, ora obbligato a svoltare per non complicarsi ulteriormente il futuro cammino. E per non inimicarsi ancor di piùuna tifoseria troppo nostalgia del triplete vinto grazie a Heynckes.
Dovendo dunque vincere senza altre soluzioni, ecco dunque come il Bayern potrebbe scendere in campo. Confermato Ulrich in porta, Neuer non sembra essere pronto, protetto da Hummels e Jerome Boateng. Ai lati, senza sorprese, Alaba e Lahm, anche se scalpita Kimmich. Nella zona mediana del campo, pronto a dettare i ritmi di gioco Xabi Alonso, ai cui lati dovrebbero agire Renato Sanches e Thiago, con Arturo Vidal pronto a fare male. Come prima punta confermatissimo Robert Lewandoski, sorretto in manovra offensiva da Douglas Costa e Thomas Muller.