Finisce 1-1 il big match della tredicesima giornata di Premier League tra Manchester United e Arsenal. A Old Trafford i Red Devils dominano a lungo grazie a una prestazione gagliarda e di ottima intensità, vanno in vantaggio con Juan Mata, ma si fanno raggiungere nel finale da un colpo di testa di Olivier Giroud, che rimette in carreggiata i Gunners al termine di una partita giocata male tecnicamente e soprattutto sotto ritmo. Con questo pareggio l’Arsenal sale a quota 25 punti in classifica, con lo United indietro di sei lunghezze.

Diverse sorprese nelle due formazioni a Old Trafford. Josè Mourinho, costretto a rinunciare per squalifica a Zlatan Ibrahimovic, lancia in avanti il giovane Marcus Rashford, con Wayne Rooney in panchina. Anthony Martial più defilato sulla sinistra, con Mata sulla fascia opposta  e Pogba in posizione più avanzata rispetto a Michael Carrick e Ander Herrera. In difesa ecco Valencia e Darmian sugli esterni, Phil Jones e Marcos Rojo davanti a De Gea. Anche Wenger cambia qualcosa nel suo undici iniziale, preferendo Aaron Ramsey ad Alex Iwobi nella linea delle tre mezzepunte (insieme a Ozil e Walcott) dietro ad Alexis Sanchez. Nei due di centrocampo ecco Elneny, e non Xhaka, vicino a Coquelin, mentre in difesa Jenkinson sostituisce l’infortunato Bellerìn. Retroguardia completata da Mustafi, Koscielny e Nacho Monreal.

Gara che inizia con lo United aggressivo e costantemente in pressione sui portatori di palla avversari. E’ in particolare il duo di centrocampo Elneny-Coquelin a far fatica nella costruzione del gioco, rendendo sterile la superiorità territoriale dell’Arsenal. Ad accendere gli ospiti ci pensa il cileno Alexis Sanchez, che nel giro di trenta secondi si costruisce un tiro dalla distanza (deviato in corner) e un’occasione di testa in area che i suoi compagni non riescono a sfruttare. I Red Devils costruiscono la loro partita sulla densità a metà campo e sull’organizzazione difensiva, cercando l’attivissimo Valencia sulla destra, che dà vita a un bel duello con Nacho Monreal. Latitano però le occasioni da rete, se si eccettuano due tiracci dalla distanza di Elneny da una parte e di Ander Herrera dall’altra. Paul Pogba non riesce a scuotersi, corricchiando sulla trequarti, dove è invece ben più incisivo Mata, che al 35’ impegna Cech in angolo dopo un anticipo a vuoto di Mustafi. Il finale di tempo è tutto dalla parte dello United, che ancora con il numero otto spagnolo si fa vedere dalle parti del portiere ex Chelsea, costretto poi in angolo da un tiro a giro di Anthony Martial. In un primo tempo intenso e fisico, non mancano i casi dubbi: prima Marriner grazia Darmian non sventolandogli un giallo per fallaccio su Jenkinson, poi giudica regolare un contatto in area Gunners tra Valencia e Monreal, per la rabbia di Mourinho. Si torna così negli spogliatoi sul punteggio di 0-0, con la sensazione che l’Arsenal debba cambiare qualcosa a metà campo per diventare più incisivo in attacco.

Non cambia invece nulla a inizio ripresa, quando lo United prosegue nel suo pressing nella metà campo avversaria, costringendo gli ospiti a rintanarsi nella propria trequarti. Gli uomini di Wenger non riescono più a ripartire, Elneny si conferma disastroso, mentre un invisibile Ramsey si intristisce sulla fascia sinistra. Martial e Rashford accelerano sul lato di Jenkinson, mettendo in mostra tutti i limiti del sostituto di Bellerin, Carrick ci prova dalla distanza, e dopo un’ora di gioco Mourinho decide che è il momento di inserire Wayne Rooney, subentrato proprio a Martial. L’ingresso del numero dieci dei Red Devils accende ancor di più il teatro dei sogni, mentre Darmian fa spazio a Daley Blind. Al 68’ gli sforzi dei padroni di casa vengono premiati: Pogba – nel complesso molto negativo – trova Ander Herrera sul fondo, che da destra mette in mezzo un pallone basso che Juan Mata è abile a infilare alle spalle di un incolpevole Petr Cech.

L’Arsenal sbanda quindi vistosamente, rischiando di subire il secondo gol, con Rojo che non riesce a trovare la porta su calcio d’angolo. Intanto Wenger modifica il suo schieramento cervellotico, sostituendo l’impresentabile Elneny con Olivier Giroud: con in campo l’attaccante francese, Sanchez si sposta sulla sinistra e Ramsey arretra. Ma la mossa decisiva è la sostituzione del mediocre Jenkinson con Alex Oxlade-Chamberlain, che all’88’ salta Rashford e mette in mezzo un pallone dolcissimo che Giroud schiaccia in rete di testa, sovrastando Phil Jones. Gli ultimi quattro minuti di recupero sono un assalto dello United, con Schneiderlin in campo per uno stremato Mata, ma i Gunners resistono ed evitano una sconfitta che sarebbe stata difficile da superare.