Al triplice fischio del portoghese Soares Dias, si alza un fragoroso applauso. Il pubblico omaggia i ragazzi di Ventura, l'amichevole tra Italia e Germania si chiude senza reti, ma con un carico di conferme. Il palo strozza l'urlo di Belotti al tramonto, l'undici azzurro regge l'urto e spaventa la nazionale campione del mondo. Diverse assenze, da ambo le parti, diversi giocatori in cerca di luce e minuti. Ne esce una partita vera - come da tradizione - in cui l'Italia soffre in avvio i meccanismi più sicuri della Germania, per emergere poi dopo l'intervallo, grazie alla sapiente mano di Ventura.
"Il risultato va accettato, abbiamo fatto una buona partita. Abbiamo concesso obiettivamente poco, e non possono esistere alibi perché i giocatori mancavano ad entrambe le nazionali".
Il CT sottolinea la tenuta dei suoi. La nostra rappresentativa assorbe il passaggio dal 4-2-4 al 3-4-3 senza mostrare alcun segno di cedimento, De Rossi è il condottiero nella tempesta, indica la via e respinge l'urto teutonico. Parolo porta alla causa sacrificio e dinamismo, gli esterni propongono soluzioni e corsa.
"Abbiamo concesso quasi niente, solo una parata di Buffon e nel secondo tempo non abbiamo preso neanche un tiro in porta. Mentre noi abbiamo avuto 4-5 palle gol. E' stato estremamente positivo l'approccio, la lettura delle situazioni, la tenuta del campo: oggi abbiamo giocato col 3-4-3 facendo allenamenti di soli due giorni: devo fare i complimenti a questa squadra che ha iniziato un percorso, e che ha sicuramente tanto lavoro da fare, ma il futuro è molto più roseo di quello che possiamo immaginare".
Da allenatore navigato, Ventura cancella l'immagine della Spagna. Il ritorno con la roja è decisivo per conseguire la prima posizione nel girone, ma occorre proseguire a vista e focalizzarsi sul prossimo impegno, contro l'Albania.
"La Spagna è lontana, molto più importante sarà invece la prossima gara con l'Albania".
Chiusura dedicata a un bilancio dell'esperienza in azzurro. Un unico passaggio a vuoto - nella porzione nefasta con la Macedonia - per il resto spunti interessanti, su cui costruire il cammino che conduce alla rassegna iridata.
"Sono soddisfatto di questa mia prima parte in azzurro: di tutto quello che abbiamo fatto, cancellerei solo quel quarto d'ora con la Macedonia nel quale ci siamo snaturati. Neanche il primo tempo con la Spagna, che è stato di grande insegnamento per me e per la squadra: tutte le altre partite sembravano una grande normalità, ma in realtà non lo erano. Dobbiamo essere tutti molto soddisfatti".
Fonte RaiSport