È un'Italia Under-21 a due volti, quella che pareggia contro i pari età della Danimarca per 0-0 in quel di Bergamo, nel giorno della festa di Conti, Grassi, Petagna e Caldara, acclamati dall'intero pubblico dell'Atleti Azzurri d'Italia, in quanto padroni di casa. Il primo tempo mostra le difficoltà di impatto nella gara, mentre nella ripresa emergono talento e doti dei singoli, le quali non portano comunque a un gol.
L'approccio degli azzurrini è molle, difficoltoso, non solo per l'ordinato pressing della Danimarca: il giropalla è lento e non passa mai attraverso i piedi dei centrocampisti, spesso nascosti tra le maglie rosse. Il gioco di prima latita, sin dalla retroguardia l'impostazione del gioco risulta lenta e prevedibile, un tentativo di minimizzare i rischi che non paga alti dividendi, visto che gli avversari riescono comunque a ripartire con pericolosità. La partita è fisica e i contrasti favoriscono quasi sempre gli ospiti, almeno nella prima mezz'ora di gioco.
Alla lunga l'Italia riesce a uscire, ma le occasioni più pericolose le crea nel momento in cui Ricci, il migliore in campo per distacco, entra dentro al campo partendo da destra e saltando l'uomo, smuovendo le maglie della difesa danese. Garritano dall'altra parte si sa orientrare, meno gli interni: Benassi risulta sotto tono, se non per qualche giocata più interessante nel finale, mentre Grassi, oltre a svolgere il lavoro di copertura su Masina quando l'esterno del Bologna si lancia in avanti (sterilmente), combina abbastanza poco.
Sono necessarie le giocate di fisico di Petagna per poter trovare un'alternativa all'ala del Sassuolo, sia sfruttando i lanci lunghi che le iniziative individuali, soprattutto quando prova ad allungare la squadra e muovendosi in area. L'impressione è che manchino ancora le distanze, così come una certa gerarchia. Si può dire parzialmente fallito il tentativo di centrocampo tecnico, con Pellegrini regista: il mediano fatica nelle chiusure e sembra non avere ancora i tempi per impostare quando pressato.
L'impressione è che l'Italia di Di Biagio non abbia ancora raggiunto una completa maturazione, probabilmente anche per una questione di assenze: tanti giocatori utili alla causa si trovano con la Nazionale Maggiore, ma saranno presenti in Polonia nella prossima estate, sede dell'Europeo Under-21. Dopo il fallimento del 2015, riscattarsi è l'imperativo.