La storia con la Nazionale di Thiago Motta iniziò nel 2011 proprio durante un'amichevole fra Italia e Germania. Quella volta finì 1-1 e il centrocampista fece il suo esordio con la maglia azzurra. Oggi non sembra rientrare fra le scelte di Ventura nel percorso che deve portare l'Italia al Mondiale in Russia del 2018. Ci sono comunque delle premesse interessanti su cui lavorare secondo Thiago Motta.
La spiegazione di questa idea arriva nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport in cui si inserisce anche qualche parola sul compagno di club Verratti: "Marconon è solo il futuro, ma pure il presente della Nazionale. Non ce ne sono del suo livello in Italia e può vedersela alla pari con i campioni tedeschi, anche se in azzurro magari gioca in un ruolo diverso. Lo vedo più maturo, come uomo. Marco deve solo credere nel suo destino di top player. A centrocampo stanno emergendo ragazzi di talento come Locatelli che vanno tutelati e fatti crescere. Ascoltino i consigli di Buffon, Barzagli, Bonucci e De Rossi per capire il valore di questa maglia. In fondo però l’età non conta. L’Italia unendo la spensieratezza dei giovani e l’esperienza di chi è da tempo ai vertici può aprire un nuovo ciclo proprio come hanno fatto Spagna e Germania per tornare a vincere."
Anche in attacco Ventura punta sui ragazzi nati negli anni '90, come sono Immobile e Belotti. Anche Balotelli rientrerebbe in questa categoria: "Mario a Nizza ha trovato l’ambiente giusto. Non è al top fisicamente, ma ha tempo anche per diventare di nuovo decisivo. Per essere utile all’Italia dovrà anche essere più un uomo di squadra, aderire al gruppo, pure se non dovesse giocare. Anche perché Belotti e Immobile il posto in attacco se lo sono sudato." Thiago Motta, infine, ripercorre la propria carriera con la maglia della Nazionale: "La Germania mi ricorda l’emozione dell’esordio a Dortmund, l’inizio di una grande avventura che mi ha concesso il privilegio di rappresentare il mio Paese a due Europei e a un Mondiale. Il mio ciclo però è arrivato a scadenza naturale. Fa bene Ventura a puntare sui giovani per Russia 2018. A parte il campo, ho amato soprattutto la vita di gruppo durante i ritiri, le tavolate a cena con grandi giocatori, grandi uomini e amici. Peccato invece per l’infortunio in finale dell’Europeo 2012 contro la Spagna. Anche se entrai a gara già condizionata dal 2-0 per loro, perdere così mi ha fatto davvero male."