Walter Mazzarri e il Watford, un amore a prima vista scoppiato subito, senza particolari esitazioni. Come quello che il tecnico ex Inter e Napoli vive con il calcio inglese. Folgorazione, per la precisione, è la parola utilizzata dal diretto interessato, in una lunga intervista concessa al Corriere dello Sport. Dalla determinazione all'ambiente (in tutti i sensi), passando per le cinque pivotali ragioni che hanno spinto Mazzarri verso gli Hornets del presidente Pozzo.

"La prima: con Pozzo avevo avuto tre o quattro contatti negli anni passati ma per un motivo o l’altro non eravamo mai riusciti a lavorare insieme, è un presidente italiano che ha le mie stesse idee sul calcio. Cercavo un programma condiviso fra tecnico e società e qui l’ho trovato. Proprio dalla Premier League avevo avuto un paio di richieste da club più prestigiosi, ma io volevo il programma, non solo la panchina, volevo lavorare come piace a me. La seconda: in Italia non avevo più nulla da dimostrare a me stesso. La terza, come conseguenza: avevo bisogno di trovare nuovi stimoli. La quarta: quando in Champions League ho incontrato il Chelsea e il Manchester City, sono rimasto folgorato, dall’ambiente degli stadi inglesi, dal clima che si vive prima e durante la gara. A ogni partita del Watford mi sembra di giocare in Champions per la scarica di adrenalina. La quinta: oggi la Premier League è il campionato più importante al mondo, quello con maggiore visibilità, e se fai bene qui puoi andare ovunque".

Il miglior campionato del mondo, ma non solamente per una questione di visibilità. Il tecnico prosegue: "Il calcio inglese è il top del pianeta e qui ci sono grandi allenatori con cui mi posso confrontare. Da un punto di vista calcistico, questa è una situazione simile a quella di Napoli. Io sono arrivato nel 2009, il Napoli era tornato in Serie A nel 2007, dovevamo ricostruire e siamo cresciuti insieme, la squadra ed io. Dovevamo iniziare un ciclo, come qui al Watford. Per questo ho firmato un contratto triennale. Lo spirito è fantastico. Dico così perché è anche il mio spirito, non mi piace arrendermi mai e fino all’ultimo secondo è battaglia. Come gioco, l’arrivo di allenatori di Paesi diversi e tutti molto preparati ha portato a un miglioramento generale. Il resto lo ha fatto la nuova e ricca ripartizione dei diritti televisivi: tutte le squadre della Premier si sono rinforzate".

In conclusione, Mazzarri guarda alla stagione in corso, tra obiettivi raggiunti e futuri: "Il presidente è stato molto chiaro, prima di tutto la salvezza. La squadra è tornata in Premier l’anno scorso e per le neopromosse il primo anno di solito non va male, perché la squadra è carica e va a mille. E’ il secondo quello più difficile, ma per ora i giocatori stanno rispondendo bene. Questo campionato è particolare, ci sono tante candidate al titolo e tante altre che, pur essendosi rinforzate molto, lotteranno per la salvezza. Il caso del Newcastle della stagione scorsa è lampante. Noi abbiamo fatto il mercato in ritardo, i rinforzi sono arrivati alla terza giornata e il calendario, all’inizio, è stato terribile per noi: Southampton, Chelsea, Arsenal, West Ham e Manchester United nelle prime cinque giornate. Siamo ottavi, con 15 punti in 11 partite. Alla vigilia era impensabile mettere insieme così tanti risultati. Il Watford non aveva mai avuto una partenza così lanciata nella sua storia". E, come recita il titolo della sua stessa autobiografia, il meglio deve ancora venire...

[Parole riprese da gianlucadimarzio.com]