Percorso netto fin qui per il Belgio di Martinez, saldamente al comando nel gruppo H dopo aver disintegrato l'Estonia per 8-1 davanti al pubblico del King Baudouin Stadium. Tutto facile per i diavoli rossi che giocano in scioltezza con l'assetto ideato dal ct spagnolo e sfruttano la grande serata di Mertens in avanti, autore di una tripletta. Ad aprire la pioggia di goal ci ha pensato Meunier con un colpo di testa. Le altre marcature portano le firme di Eden Hazard, Yannick Ferreira-Carrasco e Romelu Lukaku, per ben due volte. Quattro partite, quattro vittorie, venti goal segnati e soltanto uno subito, +2 sulla Grecia seconda. Ruolino di marcia encomiabile verso Russia 2018.
Roberto Martinez opta per la difesa a tre e sfrutta al massimo la batteria degli esterni che si ritrova tra le mani. Nel 3-4-3 del tecnico ex Everton, Meunier e Ferreira Carrasco si posizionano sulla linea di centrocampo assieme al futuro juventino Witsel e la stella dei citizens Kevin De Bruyne. Il partenopeo Dries Mertens parte dal 1' nel tridente con Romelu Lukaku ed Eden Hazard. Nè Kompany, nè Alderweireld, ad affiancare Vertonghen dietro ci sono Dendoncker e Ciman.
(3-4-3) Courtois; Dendoncker, Ciman, Vertonghen; Meunier, De Bruyne, Witsel, Carrasco; Mertens, Lukaku, Hazard.
Reim sceglie un 4-5-1 abbastanza coperto per fronteggiare la schiera di giocatori offensivi a disposizione della nazionale rivale. Davanti al portiere Aksalu, difesa di quattro elementi con Teniste e Kallaste che presidiano le corsie laterali e Baranov-Klavan tandem di centrali. I due esterni che assumono compiti prettamente difensivi sono Mosnikov e Luts mentre Dmitrijev e Mets sono i centrocampisti centrali che regalano filtro ed ordine. Alle spalle dell'unica punta Anier va a supporto Vassiljev.
(4-2-3-1) Aksalu; Teniste, Baranov, Klavan, Kallaste; Dmitrijev, Mets; Mosnikov, Vassiljev, Luts; Anier.
Un pò come Antonio Conte con il suo Chelsea, Roberto Martinez sembra aver trovato la quadratura del cerchio nel 3-4-3 proposto oggi. Il modulo permette di sfruttare pienamente le qualità dei giocatori a disposizione, giocando il pallone nelle zone in cui i diavoli rossi possono sfoggiare tutta la loro classe: le fasce. Coppie di catene che lavorano simultaneamente e regalano ampiezza alla squadra con sventagliate improvvise che disorientano gli avversari. Il vantaggio dei padroni di casa contro l'Estonia è questione di minuti: all'8' è proprio il laterale Meunier ad aprire le danze. Il lancio millimetrico sulla sinistra di KDB trova smarcato Carrasco che direziona uno splendido cross a centro area per il taglio del terzino del PSG: colpo di testa e 1-0.
Pochi istanti più tardi, si rischia di dover esultare nuovamente: profondità di Lukaku, mancino ad incrociare del centravanti e sfera che si stampa sul palo. Si esulta eccome, al 15', quando Dries Mertens raddoppia con una botta dal limite deviata dal corpo di un giocatore estone: Aksul battuto e partita già cementificata. "Ahhhh, come gioca il Belgio" verrebbe da dire - parafrasando una celebre esclamazione di Maurizio Mosca - ammirando l'azione condotta dai diavoli intorno al 18', quando da centrocampo arrivano davanti alla porta con una serie di tocchi di prima deliziosi: sfuma tutto per il mancato tempismo di Carrasco nella finalizzazione.
Raccontare una partita del genere non è semplice, la ridicola facilità con la quale i ragazzi di Martinez ed Henry si presentano nel box avversario è disarmante. Perchè? Perchè è già 3-0 al 25', con l'immancabile firma del paradisiaco Eden Hazard: missile telecomandato sotto l'incrocio del primo palo e tanti saluti ad Aksalu. Con la leggerezza e la spensieratezza del più forte, un Belgio crogiolante in difesa regala il goal della bandiera agli ospiti. Dormita abbastanza profonda di Carrasco che si fa scippare la sfera da Teniste, il terzino estone serve dentro Anier che in girata sorprende tutti spedendo in buca d'angolo.
Sembrano partire più serenamente i diavoli nella seconda frazione e attendono circa una ventina di minuti prima di ricominciare a macinare gioco e azionare il pallottoliere. Bastano, infatti, 6' per mettere a segno altre tre reti e arrotondare un vantaggio già abbastanza cospicuo. Prima Ferreira-Carrasco con un tap-in sotto porta al 62', poi l'uno-due tutto di Mertens, che sigla così la personalissima tripletta con un tiro dalla distanza ed un pallonetto ad effetto ad infilarsi sotto l'incrocio. Martinez decide di sostituire due delle tante stelle della serata: Mertens e Hazard per Tielemans e Mirallas.
L'unico che manca all'appello tra gli attaccanti è proprio il centravanti: Romelu Lukaku. Il numero 9 si sblocca negli ultimi dieci minuti, mettendo a segno ben due goal trafiggendo per la settima e l'ottava volta il povero Aksalu. Dopo 4' di recupero, il fischio finale del direttore di gara Tudor mette fine all'agonia degli estoni e regala il quarto successo in altrettante partite al Belgio.