Qualcosa di nuovo, una ventata d'aria fresca che rinnova l'atmosfera pesante presente fino a poco tempo fa. Una questione tattica o psicologica? Fisica o tecnica? Risposta facile da trovare, stando essa esattamente nel mezzo di tutti questi ambiti. Antonio Conte quel punto l'ha centrato in pieno, con qualche settimana di ritardo rispetto al suo approdo sulla panchina del Chelsea.

Nelle ultime cinque partite, i Blues hanno raccolto cinque vittorie, con sedici gol fatti e nessuno subito. Il filo conduttore di questa serie è il cambio di modulo, quel passaggio al 3-4-3 varato un mese fa e che ora sembra essere fruttuoso come nessun altro sistema di gioco a livello Europeo. Immediato rifarsi ai dettagli e ai movimenti per spiegare la straordinaria riuscita dello switch, anche per le scelte coraggiose che il tecnico ha varato, scegliendo i propri uomini accuratamente, con Moses a rappresentare l'esempio lampante di questo discorso.

Fermarsi solo a riconoscere l'abilità tattica di Conte sembra però riduttivo nei confronti del suo lavoro. Il tasso tecnico della sua squadra non può certamente definirsi di basso rango, così come quello della rosa edizione 2015/16 che ha concluso con un misero decimo posto. Il tecnico leccese è un martello, per lui mantenere i giocatori sulla corda giorno dopo giorno è la normalità, riesce quasi sempre a ottenere il massimo da tutti loro, Hazard dimostra. Il cambio repentino di rendimento in stagione, dopo la leggera flessione di settembre, va però letto sotto un'altra chiave: la novità.

Il gruppo, non molto diverso da quello condotto alla vittoria del titolo da Mourinho, aveva un estremo bisogno di qualcosa di diverso dal classico 4-2-3-1, sempre più leggibile e di facile interpretazione da parte degli avversari, sorretto solamente dai gol di Diego Costa e dalle giocate di Hazard. Il cambiamento del sistema ha restituito stimoli che potevano perdersi nel giro di poco, una nuova stabilità.

Ruota tutto attorno a quella parola. Freschezza di idee, di atteggiamento tattico, di testa, di voglia. La brezza di maestrale dalla Puglia è arrivata fino a Londra, e tutti ne giovano, respirando a pieni polmoni e sognando in grande, ma con i piedi per terra.