Si dice che anche l'occhio vuole la sua parte, e sembra che in Qatar abbiano preso piuttosto seriamente questa celebre affermazione, tramite un trionfo di design per i progetti che la Fifa ha presentato per il Mondiale del 2022.
Tanto se ne è discusso su questi mondiali, gli scettici sono molti, ma questa volta, la penisola emirata zittisce tutti e porta dei progetti concreti (12 per l'esattezza) che fino a qualche tempo fa sarebbero stati solamente utopia. Stadi a prova di tutto, dotati di un avanzatissimo sistema di climatizazzione, una cosa mai vista in impianti di tali dimensioni, e di misure per limitare le correnti calde e le radiazioni solari, tutto con pieno rispetto dell'ambiente, cosi da rispedire al mittente tutte le critiche ricevute per l'impossibilità di regolare le elevate temperature.
Ma ovviamente, la domanda che molti giustamente si pongono è: che fine faranno finiti i mondiali? In molte edizioni della prestigiosa coppa del mondo non sono mancate le critiche per l'inutilità delle strutture una volta finita la manifestazione, ma non questa volta: alla fine del torneo più prestigioso della storia del calcio, gran parte degli stadi verrano smontati e destinati alla costruzione di altri 22 impianti nei paesi in via di sviluppo; le citta candidate ad ospitare queste vere e proprie opere d'arte moderna sono sette per ora: Al-Daayen, Al-Khor, Al-Rayyan, Al-Shamal, Al-Wakrah, Doha e Umm Sla.
Ma putroppo non è tutto rosa e fiori, e Salil Shetty, segretario generale di Amnesty International, dichiara: "Lo sfruttamento del lavoro migrante è una macchia sulla coscienza del calcio mondiale. Per giocatori e tifosi, uno stadio dei Mondiali è un luogo da sogno. Per alcuni dei lavoratori che hanno parlato con noi, è come vivere dentro a un incubo". L'associazione che si schiera sempre in difesa dei diritti umani denuncia come la costruzione di questi stadi sia realizzata tramite lo sfruttamento e il maltrattamento dei migranti, parlando addirittura di lavori forzati, e denuncia proprio la Fifa di riamenre del tutto inerme davanti a tutto ciò.
Una macchia enorme su un tale spettacolo di meccanica, tecnologia e design, da ripulire al più presto, per il bene di tutti e soprattutto del calcio stesso, che prima dei soldi e degli sponsor è uno sport che unisce milioni di popolazioni e di appassionati in tutto il mondo.