Estasi Fenerbahce, vergogna Manchester United: la serata di Europa League si apre così, con la gara in terra turca dominata e portata a casa dai padroni di casa col risultato di 2-1. Due perle targate Sow e Lens valgono un risultato che entra di diritto nella storia del club, storicamente modesto in ambito europeo. Con questo risultato, aggiungendo il pari che è maturato fra Zorya e Feyenoord, i Devils devono svegliarsi: 6 punti in 4 partite, ad oggi, sarebbero appena sufficienti per qualificarsi da secondi, aspettando comunque gli ultimi 180' da giocare, con l'obbligo di vincere la prossima per passare il turno. Ma le sensazioni sono tutt'altro che positive. Di seguito il racconto del match.

Advocaat schiera i suoi con un 4-3-3. Il porta riecco il titolare Demirel. Comparto difensivo composto da Ozbayrakli, Skrtel, Kjaer e Kaldirim. Trio fisico con Souza, Potuk e Topal là in mezzo. In avanti, i due esterni Lens e Sen supportano l'unica punta, Moussa Sow. La risposta di Mourinho è sempre messa in campo col 4-2-3-1. Fra i pali c'è De Gea. In difesa le assenze portano alle scelte di Rojo e Blind come centrali; Darmian e Shaw agiscono più larghi. In mediana Schneiderlin ha la sua chance, al fianco di Ander Herrera. Dietro l'unica punta, il capitano Wayne Rooney, tutto il talento e la giovinezza di Rashford, Pogba e Martial.

Pronti-via è vantaggio turco: il cross di Kaldirim da una zona larga sulla trequarti avversaria trova Sow spalle alla porta che, in mezzo ai due centrali che lasciano troppo spazio all'attaccante, si inventa una stupenda rovesciata dal limite la quale sorprende De Gea sul primo palo. 1-0 e inizio in salita per i Devils, che però mostrano cenni di reazione con le conclusioni di Rashford e Pogba nei 20 minuti che seguono: la prima va fuori, la seconda viene agilmente bloccata da Demirel. Una nuova amnesia difensiva degli inglesi rischia di propiziare il raddoppio turco dopo 24': nuova iniziativa di Kaldirim che col suo traversone premia Lens, il cui stacco dal dischetto del rigore, però, termina largo alla sinistra del portiere. Alla mezz'ora un'altra brutta notizia per lo United, che perde Pogba: l'ex juventino, infatti, zoppicava già da minuti e si ritrova costretto a lasciare il campo. Al suo posto Ibrahimovic. Il match s'innervosisce e non fa bene a chi, ovviamente, si trova in svantaggio (a testimonianza delle tante interruzioni, ben 3 i minuti di recupero nella prima frazione): una sola occasione da segnalare, che ci testimonia un Fenerbahce ben chiuso là dietro e che sa ripartire, come a tempo aggiuntivo appena iniziato, con Sow che sovrasta Blind in un contrasto aereo all'interno dell'area e stacca bene ma colpisce male di testa, mandando alto il pallone.

Tanto possesso e poco gioco per i rossi anche nella seconda porzione del match: prima occasione al 55esimo per Rooney che devia dal centro dell'area verso il secondo palo un traversone di Martial, spedendo il pallone sul fondo senza trovare alcuna deviazione vincente. Poco più tardi un'altra fuga del francese fa carambolare la palla, dalla linea di fondo, verso il neo-entrato Mata: lo spagnolo, defilato all'interno delle 17 yards più calde del campo, lascia partire un rasoterra che termina largo alla sinistra di Demirel. Gol sbagliato, gol subito: da una posizione di circa 30 metri di distanza, la punizione perfetta di Lens vale il raddoppio per il Fenerbahce a mezz'ora dalla fine, lasciando di sasso l'incolpevole De Gea che vede nella situazione la sua barriera facilmente scavalcata. I turchi a questo punto sono messi meglio. Una palla filtrante vale il primo pallone toccato da Emenike, tutto solo centralmente dopo l'ennesimo disastro di Blind: De Gea salva i suoi con un grande intervento di chiusura. Siamo a poco più di un quarto d'ora dalla fine e si rivede il nigeriano, che approfitta dell'errore di Mkhitaryan (subentrato a Rashford) questa volta, lanciandosi verso il limite con rapidità e poi concludendo proprio da lì, trovando però una buona risposta del portiere avversario in corner.

Il lampo - illusorio - del fenomeno arriva per i Devils solo al minuto 89, quando sale in cattedra con un destro da casa sua Wayne Rooney: il diagonale dalla distanza si piazza all'incrocio e vale qualche speranza per i rossi. Finale clamoroso che segue, con i minuti di recupero che rischiano di essere fatali alla squadra che aveva dominato per 89 giri d'orologio: lo stesso Rooney, da vero capitano, mostra ai compagni cosa vuol dire giocare nel Manchester United e anche se stanchissimo riesce ad imporsi coi suoi pochi centimetri di testa su corner venendo fermato da uno strepitoso Kjaer sulla linea di porta, mantenendo così il 2-1. Sarà comunque tutto vano, perchè il match si chiuderà sul risultato di 2-1.